I semidemoni nati al servizio del dio demone per servirlo e venerarlo non sempre sono perfetti. Purtroppo io sono uno di questi “imperfetti”:errori che non si devono ripetere ,non si arriva ad essere considerati reietti ma ci si sente esiliati dai rapporti con gli altri. Soli ed abbandonati per piccoli difetti che stonano con la perfezione ideale dei nostri compagni. Io in particolare sono afflitto da un grave male: NON SOPPORTO LA LUCE! Se non devo andare in battaglia a scotennare qualche miserabile che si oppone al volere di Argentea, generalmente resto chiuso in una stanza della corte di Garanthia senza finestre e con una porta accuratamente sigillata a rimuginare sulla mia malattia. In quei pochi momenti in cui sono sotto al sole la mia pelle brucia e si rompe. Oramai si è abituata a certe bruciature tanto che è diventata nera come la pece, ma porta ancora le cicatrici delle piaghe che i raggi solari mi hanno procurato. I miei occhi purtroppo sono ancora sensibili e sono costretto a coprirli in vari modi. Questo supplizio, però, vi è solo mentre mi trovo sotto un cielo sereno di giorno… invece acquisto una vista sempre migliore via via che diventa notte. A notte fonda godo di una vista perfetta invidiabile dai più, al pari della vista dei miserabili elfi. Inizio col vedere figure blu (almeno credo che sia quello il colore), poi le parti in rilievo diventano più chiare e i dettagli iniziano a saltare fuori, fino a quando vedo uno scenario che sfuma dal viola scuro al celeste e vedo a lunga distanza anche i pori cutanei. Un evento però ha confermato che il mio Dio non si era dimenticato dei suoi “errori” in quanto durante una battaglia un piccolo e idiota soldatuccio mi fece volar via la mia spada. Completamente disorientato, cercai di schivare i colpi che mi arrivavano dagli altri, fino a che, in uno spiazzo accessibile tra dei cespugli vidi un lieve bagliore… era un’arma… ma non un arma qualsiasi! Era una mazza enorme e perfetta in tutto e per tutto con piccoli spunzoni affilati come le spine della pianta in cui era incastrato. Capii che mi era stata inviata da un entità superiore, da un essere che aveva un certo riguardo per me, dal Dio Demone in persona che non dimentica mai nessuno dei suoi figli, perché riuscii a sradicare da quella pianta angusta la mitica arma. Da quel giorno mi sentii finalmente considerato da qualcuno, non più escluso da ogni evento che potesse riguardare i miei compagni, finalmente mi sentivo parte di loro, mi sentivo parte di mio padre, del Dio Demone. Subito scossi la testa e mi ricordai perché ero li… per imporre il volere del mio Dio e preso da rinnovata foga rientrai nello scontro facendo del mio meglio per adempiere ai miei compiti. La luce non mi faceva più paura! Allora e iniziai a vedere nitidamente le figure, i colori e ringraziai mio Padre ad ogni colpo che infliggevo ai miscredenti che mi trovavo davanti. Purtroppo la mia guarigione fu solo momentanea in quanto il giorno dopo ricominciai a non vederci più. Ma non mi importava… il contatto con il mio idolo, il mio unico scopo di vita mi aveva cambiato nel profondo, ero un uomo… un semidemone nuovo!!!