Per le brumose lande bianche squassate dal gelo dell'inverno si stava già
espandendo la crudele nebbia della notte.L'orco vagava ormai da parecchi
giorni senza sosta,non aveva tempo ne di bere ne di mangiare,ma le sue forze
stavano ora abbandonando il suo ricurvo corpo squassato da strazianti
ferite.La sua tempra e la sua folta peluria increspata l'aveva difesa dalle
intemperie della natura ma doveva fermarsi a riposare.Quella caverna
nascosta tra le edere rampicanti sarebbe stata l'ideale,non gli importava di
incontrare qualche abitante del sottosuolo,anzi,ciò avrebbe giovato al suo
stomaco.Solo insetti e topi avevano frenato il suo appetito per tutto quel
tempo.
Ma dormire gli risultò impossibile.Era dal giorno della strage che aveva
sempre lo stesso incubo:il suo branco aumentava il passo lasciandolo
indietro e in un bagliore di fuoco veniva inghiottito in un baratro
oscuro.Lui avrebbe voluto inseguirli,finire con loro la sua esistenza;ma non
un solo muscolo poteva muovere,e non un urlo la sua gola gli permetteva.
Ogni notte da giorni e giorni ormai,quel sogno turbava i suoi sonni.
Scappava?No,la sua collera era somma e il dolore straziante,eppure l'orco
trovò il coraggio di seguire le tracce dei suoi incubi.Avevano commesso un
grave errore pensava.Anche quell'orco era stato colpito più volte, ma non a
morte. A quelle creature era sfuggita la sua vita e credendolo morto
ripresero il cammino,nulla ricordava di essi,solo il colore che sfoggiavano
senza ritegno su tutto il loro equipaggiamento:verde bosco!
Raccolse una benda del medesimo colore e se la legò al sottile polso
peloso,cosi da non dimenticare mai l'odore del suo nemico.
Come al solito il suo sonno era stato inquieto ma qualcosa,un sesto senso
forse,o istinto animalesco lo mise in guardia da un pericolo imminente.La
foresta in cui era penetrato sembrava accoglierlo con disprezzo,ma l'orco
sembrava ugualmente trovare sempre il sentiero migliore.Un grosso falò venne
percepito dai suoi occhi.Con passo leggero si nascose tra i cespugli con un'
agilità invidiabile a qualunque superbo ladro per scrutare di cosa si
trattasse:lo stesso colore!Lo stesso odore!Verde ovunque!
La rabbia lo pervase interamente e in preda ad una furia omicida irruppe
nell'accampamento elfico strappando carne e squarciando gole solamente con
le armi che il suo corpo gli offriva:denti,artigli.e rabbia!Per quanto
fossero stati colti alla sprovvista la superiorità numerica fece il suo
peso:l'orco fu bersagliato dagli arcieri che lo colpirono in molti punti
vitali ma l'orco continuava ad uccidere,non avvertiva più il dolore.sapeva
bene che quello sarebbe stato l'ultimo pasto della sua vita.Era comunque
fiero del suo operato,avrebbe raggiunto il suo branco agli inferi,null'altro
gli importava.
Le frecce si moltiplicavano vistosamente sul suo corpo mentre il suo nero
sangue si mescolava nell'aere insieme a quello più chiaro e acquoso degli
elfi.la fine era vicina,ma un' incursione esterna irruppe nell'accampamento
in mezzo alla foresta.In pochi secondi gli elfi vennero spazzati via da
massiccio e caotico attacco,guarda caso proprio da un branco di bestie
bardate e armate di tutto punto con placche lorde e roventi e con rozze
scuri dalle lame ricurve e irregolari. L'orco assistette all'intera
scena,curva alla base di un albero con deboli e affannati respiri.Le bestie
"civilizzate"si piazzarono innanzi a lei squadrandola in modo alquanto
sorpreso:"solo noi saremmo stati capaci di penetrare affondo a pochi metri
da un accampamento elfico!Le abilità di tale orco sono innate!"questo era il
loro pensiero.Intanto le creature intorno ad essa aumentavano,si sentiva a
disagio ma al contempo protetta,il loro odore era familiare,gradevole.
Dal branco venne fuori una drow avvolta in una lunga tunica nera e
stracciata.Venne condotta verso l'orco in catene e successivamente
liberata.ad un cenno dei superiori e senza batter ciglio protese le mani
verso l'orco che la fissava con occhi stupiti della sua carne, aveva sentito
parlare di quelle oscure creature.se solo ne avesse avuto la forza l'avrebbe
dilaniata con i suoi artigli,ma il suo fisico non glielo permise.Dalle mani
dell'elfa scura scaturirono delle luci violacee che s'insinuarono pian piano
nelle profonde ferite dell'orco.Dopo urla strazianti dovute alla spontanea
repulsione delle frecce dalle sue ferite la drow ripiegò verso il branco e l
'orco ora in piedi in un balzo fissava tali creature.Una grossa bestia dagli
occhi di fuoco e dal pelo nero come un cilicio di cenere,più robusta e
imponente delle altre gli si parò innanzi e dopo aver sbuffato fiamme
infernali dalle narici riarse,prese un'altra bestia,la uccise con un morso
alla gola e ne trafugò l'equipaggiamento lanciandolo ai piedi dell'orco
vittima di un intero manipolo di elfi.Egli si specchiò nella corazza nera ma
lucente,strinse i denti,sfoderò gli artigli e afferrò armi e armature.Le sue
mani si chiusero per afferrare una spada incrostata di sangue ed uno scudo
ricavato con una crosta d'albero inchiodata su una grossa placca di
ferro:nessuno mai avrebbe mai più colpito il suo corpo,era venuto il momento
di tornare a vivere.
Ribattezzato con il nome Leoric, l'orco aveva un nuovo branco e per esso
sarebbe stato capace di mettere a repentaglio la propria vita.non sarebbe
certo stata la prima volta.
Leoric potè finalmente dormire!