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RIBELLI - Huma

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2004 18:16
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22/04/2004 18:16
 
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Huma, cosi mi chiamarono i miei genitori, mia madre morì subito dopo avermi messo la mondo e crescetti con mio padre e mio fratello.
Abitavamo in un villaggio tra le montagne, vicino al grande fiume, era un piccolo villaggio con cinque o sei capanne con il tetto di paglia e al centro un pozzo, da dove ormai non usciva niente se non qualche pipistrello la notte.
Mio padre faceva il fabbro e mio fratello che era più grande di me di otto anni faceva il boscaiolo,
un giorno arrivarono nel villaggio strane voci di alcuni eserciti con armature lucenti e nere che scorrazzavano per Elea conquistando e uccidendo.
Avevo 16 anni, nel villaggio si convocò il consiglio per decidere insieme ai nobili che cosa fare secondo quello che si era sentito, decisero di assicurarsi che le voci fossero veritiere e mandarono un messo nella città più vicina. Dopo cinque giorni di ansie e afflizioni il messaggero tornò e non vidi più un espressione tanto afflitta fino ad oggi, nel suo viaggio aveva visto la sua terra, la nostra terra, distrutta e straziata dalla guerra, non aveva raggiunto la città perché gli era bastato arrivare nella valle del grande fiume per vedere i villaggi distrutti e le persone uccise…
Due eserciti stavano scorrazzando per le nostre terre, uno deciso ad impadronirsene e l’altro a distruggerle…i capi decisero di partire ed opporsi, io ero troppo piccolo e non mi portarono con loro…partirono in venti, tutti gli uomini validi del villaggio, compresi mio padre e mio fratello, tornarono distesi su un carro trascinato da buoi presi da quello che rimaneva dei villaggi a valle.
Rimasi solo e arrivai alla maturità nella mia casa insieme agli altri ragazzi che, per loro fortuna, non erano partiti.
Negli anni seguenti dovemmo scappare di villaggio in villaggio, ci inseguivano per i sentieri di montagna ma erano sempre intralciati dai passi poco agevoli mentre noi conoscevamo la regione a memoria, nei nostri frequenti spostamenti potemmo vedere che cosa la guerra aveva portato alla nostra amata terra, negli anni si radicò un odio che ancora oggi non riesco a reprimere,
l’odio per quei mostri che mi hanno portato via la mia famiglia, l’odio per quegli uomini che mi hanno portato via la mia casa, l’odio per quegli invasori che non mi hanno permesso di farmi una famiglia. Decisi di oppormi come aveva fatto mio padre, e non m’importava se ci avrei rimesso la vita almeno sarei morto per proteggere la mia terra e non di carestie durante una fuga. Tornai nel mio villaggio natale con i miei compagni e nella fucina di mio padre, fabbricai la mia arma,
fabbricai l’arma che avrebbe dovuto causare più dolore possibile, fu così che dopo aver fabbricato la mia ascia e la armi dei miei compagni con il metallo che rimaneva nelle riserve di mio padre, che quei mostri avevano ignorato perché non luccicava, visto che era grezzo.
Partimmo per la capitale e lì, formammo un alleanza, ci riunimmo per la prima volta dopo la scomparsa del Salvatore perché ormai avevamo avuto il nostro esempio, lo avevamo a mente ormai bastava seguirlo, ci riunimmo di nuovo sotto il segno delle due asce incrociate…partimmo alla volta di ogni villaggio per liberare i nostri compagni e rinforzare i nostri ranghi…partimmo per far sentire al nemico che cosa si prova ad essere uccisi e a vedere una persona morirti accanto…partimmo per far vedere agli elfi che quei “contadini” avevano uno spirito, e che non erano vissuti su questa terra per millenni per divenire carne da macello dei primi mostri motivati da un dio malvagio…partimmo perché ognuno di noi aveva nel cuore un rimorso e perché era arrivata l’ora di far vedere a chiunque ci ostacolasse che nessuno ci può uccidere o portare via tutto senza pagarla cara…partimmo per liberare ELEA, sotto i comandi del Generale Blaster, l’unico capace di fomentarci anche davanti ad una schiera di orchi o di uomini in cotte di maglia.

Per Elea e per la libertà del mio popolo!!!

CON ONORE! PER ELEA!!!

Cosi, il giorno che morirò spero di vedere di nuovo la mia terra come era prima, oppure spero che questi sporchi invasori si rendano conto che non si può togliere nulla ad Huma ed al suo popolo senza pagarla cara!!!


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"Non uccidete i vostri nemici ma sfregiateli e mutilateli cosi che essi siano un ricordo vivente per se stessi e per gli altri che ovunque passano i Violatori quasi tutto muore e ciò che non muore desidera la morte"
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