De Vampiriis
(
dall’antologia degli sperimentatori di Kain)
Sia lode al nostro Signore Kain, dominatore della Morte e della Distruzione.
Dopo lunghe ricerche siamo arrivati a punti di svolta notevoli rispetto ai primi esperimenti sui beastman. Grazie ai poteri e ai mezzi messi a disposizione dal nostro potente Signore, siamo riusciti a donare l’immortalità ad un essere umano. Certo, questo ha portato a non pochi problemi e limitazioni. Ma andiamo per ordine.
Quando i tifoni iniziarono a scuotere Elea , i nostri studi teorici su una nuova razza si erano conclusi con la possibilità un alto margine di successo, una volta applicati. Purtroppo i primi esperimenti su cavie elfiche ed umane mostrarono gli errori e le lacune delle nostre teorie: i soggetti che sopravvissero alla mutazione, risultarono troppo fotosensibili, tanto che addirittura la luce proveniente da una finestra, filtrata da una tenda, bastava a causare ustioni tali da portare alla morte immediata. Ciò nonostante i soggetti svilupparono una forza notevole, paragonabile a quella degli umani più forti e si muovevano agilmente anche sotto armature pesanti. Le creature però rimanevano di corporatura molto debole, e potevano essere uccise comunemente. Questa relativa utilità al nostro Esercito, ci portò a eliminare le cavie e rivedere le nostre tesi.
Ultimate le modifiche, chiedemmo ai mutaforme disseminati tra gli eserciti, di trovare un soggetto che potesse sopportare lo stress della mutazione.
Poco tempo dopo, la risposta fu un giovane duca di Argentea. Dalle informazioni ricevute, risultò essere, oltre che un valente guerriero, noto tra tutti per il suo spirito artistico e per uno spiccato senso anarchico e individualista.
Il soggetto fu preso in un imboscata e portato nei nostri laboratori.
Incatenato nelle segrete del Monte Fortezza, fu prima sottoposto ad ogni tipo di tortura, al fine di testarne la resistenza; quindi furono inserite sotto pelle delle sanguisughe meccaniche e iniziarono ad espellere i fluidi vitali dell’umano, al quale fu impedita la morte lasciandolo un uno stato di vigile non-vita. Gli organi interni furono tutti asportati manualmente e messi a macerare ad eccezione del sistema linfatico che non fu alterato. In esso iniettammo sangue elfico misto ad un composto alchemico, nato dagli studi sui precedenti fallimenti, che individuammo come fulcro per la riuscita dell’intera esperienza e che chiamammo “Fluido di Nob”
Il soggetto, ribattezzato Raziel, venne fatto uscire dallo stato di non-vita (o più propriamente venne fatto entrare in quello di non-morte) e rispose ottimamente alle prove cui lo sottoponemmo, sviluppando una sorta di autorigenerazione tramite il sopra citato composto alchemico: si è notato che quando si trova prossimo alla morte, il soggetto cade in uno stato di torpore, dal quale si risveglia dopo poco.
La sua resistenza alla luce è notevolmente migliorata, tanto che può camminare di giorno anche solo con un cappuccio nero che filtri la luce. In caso contrario, abbiamo scoperto che le ustioni non portano più alla morte, ma ferite molto profonde che non guariscono così velocemente come quelle comuni. La forza e l’agilità non sono state variate rispetto alle precedenti cavie.
Il Raziel ha un continuo bisogno di sangue elfico, che assorbe attraverso quello che era l’apparato digerente, per poi assimilarlo. Evidentemente, mentre il composto alchemico rimane costante nel suo corpo, il sangue elfico in qualche modo scema ed è quindi necessario assorbirne altro per mantenere un equilibrio tra i due composti necessario alla sua esistenza vigile poiché da esperimenti effettuati si è notato come quest’equilibrio è necessario al fine di mantenere le proprie facoltà mentali lucide (si rimanda a riguardo al saggio sul fluido di non vita riportato sempre tra gli annali, specialmente riguardo ai suoi effetti secondari) lanciandolo in uno stato di furia immane che lo porta ad uccidere chiunque trovi davanti a se, al fine di nutrirsene.
Il soggetto, mandato tra le file del nostro Esercito, ha dimostrato una grande capacità che lo ha portato alla nomina di Campione di Kain in breve tempo.
Merita infine una nota l’anomalo comportamento della sua personalità. A differenza delle altre cavie, Raziel ha mantenuto alcune peculiarità della sua vita mortale, come il gusto per il bello, o la capacità di pensare autonomamente. Questi aspetti andrebbero tenuti sotto osservazione per eventuali sviluppi, anche se è improbabile un suo tradimento, vista la devozione al Caos poiché come lui ha affermato “c’è qualcosa di estremamente bello nella Morte…”
Rimetto questo mio brano all’uso dei sommi Kaiser e degli altri sperimentatori, in modo che possa avanzare ancora la scienza nel nome del nostro sommo Signore Kain, sia Egli sempre lodato.
Kleghar Terthil
Primo sperimentatore del Caos
Responsabile delle ricerche per le nuove razze
[Modificato da - Artax - 04/03/2004 18.16]