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CAOS - Kronn the undead (Nekronn)

Ultimo Aggiornamento: 10/02/2004 17:03
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10/02/2004 17:03
 
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Ero un uomo, uno qualsiasi, uno dei tanti che lasciarono la propria vita per seguire le promesse del nostro Signore…
Ricordo ancora i tempi in cui il suono della forgia riempiva le mie orecchie mortali, il tonfo argentino del martello sul metallo rovente, le nubi di vapore alzarsi dal bacile d’acqua in cui un tempo tempravo le mie spade. Ero un Fabbro… o forse non lo ero… ricordi delle mie molte vite si accavallano confondendosi gli uni con gli altri, creando un caleidoscopio di immagini, suoni, odori ed emozioni.
Combattei a fianco di mille altri uomini per me, per noi stessi, per colui che ci promise l’immortalità, seminando terrore nelle terre di Elea, portando distruzione nelle città e nei villaggi, al grido di “MORTE”, un destino, una promessa per tutti coloro che avranno l’ardire di ostacolare il nostro passo!
Ora come allora le spade e le grida di battaglia riempiono la mia esistenza, ad ogni scontro mi sembra di recuperare parte della mia mortalità, ad ogni scontro rivivo momenti che furono, momenti che si ripetono giorno dopo giorno in questa mia nuova esistenza.

“Era un giorno come un altro, gli scontri si susseguivano senza sosta dal sorgere del sole al calare delle tenebre, ogni giorno sempre!
Quella mattina le nostre truppe avvistarono un contingente elfico in una radura poco oltre, poche centinaia di metri ci separavano quando gli ufficiali ordinarono di mettersi in posizione… lo scontro era imminente!
Le prime linee si scontrarono con un tonfo sordo, acciaio contro acciaio, poi i bagliori delle spade riempirono l’aria del mattino di nuova luce… luce di morte! La prima linea resse a lungo, nonostante le ferite i fieri combattenti continuavano ad opporsi agli attacchi degli sporchi elfi!
Elfi.. un nome che avrei voluto dimenticare nell’oblio della morte, un nome che mi perseguiterà per l’eternità, forse l’unico a suscitare in me ancora emozioni umane… odio!
Dopo poco, gli scudi sempre serrati, le spade sempre pronte a colpire, come mille code di uno scorpione, iniziammo ad incalzare…
Le nostre ali si stavano chiudendo su di loro, come le mascelle di un orso, lente ed inesorabili, le nostre menti già pregustavano la vittoria… le nostre narici dilatate sentivano l’odore del loro sangue, della loro paura… poi inspiegabilmente tutto cambiò!
Sentimmo grida di dolore, le grida di uomini morenti, tutto intorno a noi, un attimo in tempo per voltarmi e vedere l’assassino allungare il suo coltello verso di me, un attimo per salvare la mia vita… ma non per molto ancora.
Gran parte della prima linea cedette, tre degli scudi torre caddero, succubi dei colpi dello spietato assassino elfo ma nonostante tutto la prima linea continuò a resistere, incalzando, incalzando.. anche se con minor vigore di prima ma pur sempre resistendo con l’odio negli occhi a quegli sporchi esseri immortali!
Dopo poco le picche nemiche cominciarono a farci indietreggiare… sempre più, sempre più… stavamo perdendo una battaglia vinta e non capivamo perché.
Improvvisamente ci rendemmo conto di cosa non aveva funzionato… Le ali si erano disgregate al vento ed avevano abbandonato il campo… il nemico filtrava tra le fila, sempre più in profondità… in mezzo a noi; con orrore comprendemmo che per noi era finita, un colpo alla schiena pose termine ad ogni mia preoccupazione.
Non ho più alcun ricordo del dopo… il mio ultimo pensiero fu “Morte, per loro o per noi, purché sia con la spada in pugno!”

Nella mia mente quest’ultimo pensiero si fonde con il primo pensiero della mia nuova vita… se vita questa si può chiamare…
Riportato alla luce in questo maledetto mondo con la possibilità di vendicare la mia morte… onore e morte si fondono per un solo scopo… distruggere!
Inutile descrivere la paura iniziale di questa nuova non vita, inutile descrivere le difficoltà ad adattarsi a non dormire mai a non cibarsi di nulla se non di rancore… sono ormai la macchina perfetta del mio Signore… un essere che esiste solo per uccidere e marciare al grido di guerra “MORTE!”

Cerco ancora il perché del mio presente… mi chiedo ancora “perché io?!” Guardo gli uomini che mi circondano, leggo noi loro occhi la paura della morte… ancora non sanno quale destino li attende, ed a nulla varrebbe spiegare loro che a questa causa hanno ormai offerto non solo la loro vita, ma anche la loro morte e l’eternità che verrà dopo!
Guardo questo esercito… vedo giovani e vecchi, vedo promettenti ufficiali e uomini che presto moriranno… vedo bestie d’ogni razza vedo ogni genere d’essere partorito dal male… concepito nato e destinato ad un unico scopo…. MORTE, per KAIN e per noi stessi… VENDETTA ed ONORE… parole che muovono i vivi… per me ormai non c’è altro che la dannazione, l’immortalità di cui Kain mi ha fatto dono!

[Modificato da - Artax - 24/05/2004 9.03]

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