Prima dell’inizio di ogni tempo, la Dea Diira creò le più aggraziate forme di vita che calcano le terre di Elea. In un turbinio di luci sfavillanti ,cariche di pura energia divina, vennero al mondo i primi elfi, bellissimi e maestosi…. Tuttavia il potere di Diira era troppo puro e troppo grande per essere contenuto in un così misero mondo che collassò su se stesso, rigettando parte di esso che, grezzo e incontrollato, si contorse in una massa verde carica di ogni sudiciume prodotto da questo processo…. Così vennero al mondo i primi Orchi, un errore commesso da una dea fu necessario per creare una razza così malvagia e così sgradevole alla vista…..
Presto gli orchi superarono numericamente gli elfi, essendo molto più bellicosi e molto più rapidi e prolifici nella riproduzione, tanto che in poco tempo un’ enorme massa verde ricoprì le zone ghiacciate nell’estremo Sud della terra di Elea…..
Gli orchi, incapaci di vivere in comunità sotto un unico stendardo si riunirono in tante piccole tribù….
Una di queste era la tribù dei Tezki Ghignanti, stabilitasi nella punta più estrema della Regione di Hundra, capeggiata dal grande Worrack Mascellatiferro, tribù dalla quale io provengo…
Rapida è l‘ascesa di tale tribù nell'estremo Sud, essa si fa più grande e più violenta, la selezione naturale è fortissima solo i più grossi e assetati di sangue possono continuare a farne parte….
Ormai non tengo più il conto della mia età; per un orko un anno in più è solo un numero imprecisato di cadaveri lasciati alle proprie spalle, chi mangiato per sopravvivenza, chi ucciso per il solo gusto di veder scorrere del sangue diverso dal proprio….
Tengo bene a mente però il fatto che mi ha segnato per la vita…
Quando smisi di essere uno sgorbio per diventare un orchetto forte e vigoroso con la pelle un po’ più scura e segnata dal tempo, il Capoguerra notò la mia stazza fisica e la stazza fra gli orki è simbolo di comando, i miei muscoli cominciavano ad ingrossarsi e le mie cicatrici cominciavano a diventare davvero molte….
Fatto sta che il capoguerra dichiarò una KAMPFA(sfida pubblica che si tiene nelle tribù degli orki per ottenere il comando) contro di me, sicuro che mi avrebbe mazzolato a morte…..
E così fu, la superiore esperienza e violenza del Capoguerra per poco non mi uccise, ma il Kapoguerra non fu più tenero, mi inflisse la punizione peggiore che può essere elargita ad un orco, fui condannato alla FUGA, fui scacciato nudo e senza armi, fui deriso e devastato nell’animo, lasciato solo a marcire nelle terre ghiacciate, i miei denti e i miei artigli furono strappati dai morsi della mia stessa gente, cosicchè sarei stato incapace di mangiare, di uccidere, ma soprattutto di combattere fino alla nuova ricrescita di quest’ultimi… che naturalmente non sarebbe mai arrivata visto che sicuramente sarei morto nelle terre ghiacciate divorato forse da un troll o forse da un enorme orso polare….
Solo, nudo e infreddolito vagai per 4 anni. Solo la mano di Gork impedì ai numerosi pericoli incontrati sul mio cammino di far cessare la mia così sfortunata esistenza….
Fatto sta che Gork mi donò la forza vitale per superare questi anni di esilio forzato, mentre la mia massa fisica aumentava e i miei denti ed i miei artigli erano ricresciuti più forti e grossi che mai…
Ma si sa, il dio degli orki non dà mai nulla per nulla, questi anni di solitudine mi resero pazzo: visioni di morte e distruzione mi tormentavano nel sonno e non riuscii mai ad avere una notte tranquilla per tutto questo mio lungo travaglio….
Ma i giorni delle mie sofferenze stavano per finire! Troppo a lungo avevo vagato in solitudine, accompagnato dal solo ululare dei lupi e dai grugniti minacciosi dei troll….
Fatto sta che decisi di ritornare, avrei affrontato chi mi aveva inflitto tale pena mi sarei nutrito della sua carne o sarei morto nel tentativo….
Dopo giorni di viaggio costellati dalle visioni che Gork mi infliggeva trovai la mia vecchia tribù….
Il Capoguerra Mascellatiferro era ancora là tronfio e gonfio di potere e violenza seduto sul suo trono di legno e pelliccia…
Accecato dalla rabbia dichiarai una KAMPFA, lui nemmeno mi riconobbe e accettò, felice di aver trovato qualcuno da smazzarocare ance quest’oggi….
“Zei pronto a morire ButelladiTopo” diceva lui” zono pronto CibodiVerme” risposi , lo scontro stavolta fu molto più breve, dopo una serie di colpi, lo afferrai per il collo e glielo spezzai con uno schiocco: troppe volte lo avevo fatto con gli orsi dei ghiacci…..
Rispettai la mia promessa, con le mie zanne affondai nella sua pelle e ne strappai tendini e muscoli saziandomi di quella carne dal sapore così dolce dopo più di 4 anni di attesa palpitante….
Strappai i suoi corni del potere e ne forai uno, “ora”, dissi “brutti vermi il Kapo zono io, questo è ZOFFIAFORTE il simbolo del mio comando! Qualcuno, vuole una KAMPFA con me?Il potere di Gork è dalla mia parte e combattere contro di me è combattere la volontà di Gork ?!” Naturalmente nessuno accettò e nessuno prese mai sul serio le mie visioni, tanto da guadagnarmi il soprannome di PAZZO, ma più che un insulto, mi sembrava un epiteto che incuteva ancora più paura del mio nome: ero il Kapoguerra Grishnack il Pazzo…..
Preso il comando della tribù mi dedicai alla mia più grande aspirazione: rifarmi di anni e anni persi di battaglie. Spinsi la mia tribù contro altri orchi, umani, elfi e nani e scoprii che mi piaceva tantissimo uccidere i nani e gustarne le loro carni, dure ma saporite, ottime con contorno di orecchie elfiche e intestini umani…
Questo diede a me il soprannome di KHAAZAAD, in quanto i nani, lanciandosi su di noi, urlavano qualcosa come “Baruk khazad”, e io fui conosciuto così appunto per la mia dieta a base della loro carne.
Ero al culmine della mia felicità e non vedevo nulla se non battaglie, non vedevo altro e non desideravo altro, non mi accorgevo neppure che i ranghi della mia tribù cominciavano ad assottigliarsi…..
Non mi accorsi di nulla fintanto che non incontrai sul mio cammino una armata dalle uniformi rosse….
Orde di bestie strane e scheletri zoppicanti viaggiavano con loro; mi dissi: “quale più bella coza non c’è che uccidere omini rossi, il loro zangue non zporca nemmeno le loro uniformi e cozì non zi rovinano e noi ce le mettiamo….”
Ma i ranghi della mia tribù si erano troppo assottigliati e per quanto combattevamo e rompevamo tezte loro erano troppi più di noi….
Facendomi largo nella mischia vidi due figure torreggianti sull’esercito con delle tuniche nere che urlavano comandi all’armata….
“Zono i kapoccia” mi dissi, “bei trofei per Khaazaad”e mi lanciai urlando su di loro brandendo KAKKIABUDELLA. Ma un gruppo di strane bestie apparve dal nulla e mi travolse, persi i sensi. Avrei presto raggiunto il Kapoguerra Mascellatiferro nell’aldilà verde così da poterci combattere ancora fino alla fine dei tempi: tutto sommato era una bella prospettiva…..
Ma la volontà di Gork non si era ancora compiuta….
Mi risvegliai al centro di un accampamento, ero vivo….
Mi portarono davanti ai kapi dell’armata rossa e mi costrinsero ad inginocchiarmi….
“Alzati” mi dissero le due figure dagli occhi iniettati di sangue….
“La tua tribù non esiste più ed a te che eri il capo è offerta una opportunità….
Hai combattuto con grande ardore ma è stato inutile, sulle tattiche di combattimento sei ancora un povero incapace, noi ti offriamo una vita di combattimenti, morte e distruzione al nostro comando….”
All’improvviso l’aldilà verde mi parve una cattiva scelta, “chissà se lì c’erano gli umani e gli elfi e soprattutto i nani, con cui poter combattere….meglio restare qui e sentire ancora una volta il calore del loro sangue sulla mia verde pellaccia” mi dissi….
“Zi rimango qui , Zono Khaazaad il Pazzo, chi è il Kapoguerra fra voi due?”….
Ormai è un po’ che mi trovo fra le fila dell’esercito del Caos e non ho ancora capito perché ci sono due Capi e non fanno una bella KAMPFA per decidere chi diventa Kapoguerra da zolo….
Mah gli omini, loro non zanno mai kome divertirsi…..
KHAAAAAAAAZAAAAAAAAAAADDDDDDD!!!
- KAKKIABUDELLA -
Quando uccisi il kapoguerra nella KAMPFA presi i suoi corni e la sua zpakka (la spada in orkesco).
Tuttavia decisi che come simbolo del mio potere avrei brandito l’arma più lunga che un orko potesse mai avere cosicché sarei stato ricordato come l’orko che ce lo aveva più lungo (il coltello!).
Zpezzai la zpakka e la infilai su un grosso palo di legno, ottenni un’arma molto grossa e violenta a cui diedi il nome di KAKKIABUDELLA per la sua tendenza ad aprire le interiora di chi mi si para davanti…..
E’ un arma molto scomoda , ma è sufficientemente pesante e molto brutale e per un orko come me la brutalità e la pesantezza di un’arma sono tutto nella vita…
Ora ci combatto cosicché i miei muscoli si facciano più grossi e la mia pelle più scura, quando KAKKIABUDELLA sarà diventata per me leggera, ne costruirò un’altra grande almeno il doppio...
KHAAAAAZAAAAAAAADDDDDDD!!!