Umani di Avalon

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Primarosa (ALBINISMO)

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2006 04:41
29/03/2006 20:56
 
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Sid Onorevole Senato Umano,
vengo da terre lontane ed approdo adesso nell'isola di Mele. Il cuor mi si riempie di gioia nel veder quanti della mia stessa razza alberghino ad Avalon.

Sono qui per richiedere l'attribuzione della skill INTIMIDIRE.
(//allego qui di seguito il BG del personaggio per intero. Perdonate, ma è nel 'contesto' che il personaggio dovrebbe avere le caratteristiche consone alla skills, non vi è un evento in particolare che le denota :) grazie per l'attenzione)


Nacqui il 13° giorno del mese, in un villaggio a nord dell'Irlanda. Quella notte nevicava, e le nuvole erano cattive nel cielo, come era dolce la neve che esse lacrimavano. Questo è l'inizio della mia storia.

Il mio nome era Fhièral da Passoscuro: così le città vicine chiamavano il nostro villaggio. Ero unica, nel mio piccolo, e per questo ero scansata da tutti: capelli bianchi, pelle diafana... Un'albina.
Mia madre mi amò comunque, comunque io fossi, con tutta se stessa. Non accettò il nome che mi diede mio padre, e quando mi cantava dolci note alle orecchie, o mi insegnava le preghiere alla Dea, in segreto, lei mi chiamava sempre, con dolcezza 'Primarosa'. Disse che il mattino dopo la mia nascita, nel bosco una fanciulla del villaggio trovò una rosa rossa e che quando l'aveva riportata alle donne di passoscuro, Ardea -il nome di mia madre- l'aveva chiesta per se, e io ero rimasta a guardare affasicnata il fiore fino a quando ogni suo petalo era caduto. Quello strano fenomeno -del quale nessuno trovava spiegazione- fu visto come un piccolo miracolo della natura, oppure come una sorta di presagio. Fatto sta che da allora, per Ardea io fui sempre Prima Rosa.
All'età di 5 anni imparai a suonare il flauto. Ricordo che un viandante proveniente dall'Europa aveva portato con se quello stupendo strumento e me ne aveva insegnato le note e il modo di tenerlo. 'Come fosse una bella donna' e dato che non comprendevo l'amore a quell'età, immagginai il Flauto come fosse la Dea: perchè a quanto diceva mia madre, era la Dea, la Signora più bella e buona di tutte.
La mia infanzia fu dolce e delicata: non pesò sulle mie spalle il fatto di essere 'diversa': nessuno si azzardava a parlare male di me, adesso ancora che ero piccola e che mio padre era un membro importante della cittadella stessa.
Ma quando a 7 anni per me iniziò una vera vita sociale, fu una tragedia. Le madri nascondevano il volto dei figli sulle gonne, al mio passaggio, e i loro occhi erano colmi di terrore. 'E' mandata dal Male' sussurravano, così ad alta voce che io potevo sentirle. 'Non è umana... E non è figlia di Galàdros'.
Più crescevo, e più questa consapevolezza si ingrandiva -il fatto cioè che mio padre non fosse veramente mio padre-. Quando al mio 10° compleanno mia madre preparò per me ciondolo che conteneva in se il pelo di uno strano animale -un Unicorno: nel villaggio se ne parlò come 'un cavallo Cornuto, dal crine come quello di Fihèeral, figlio del Male'- e mi regalò dell'incenso, il mio piccolo mondo di sicurezze crollò: venne scoperto il suo culto segreto, e in tutto il villaggio si sparse la voce che mia madre era una strega, e che avesse fatto un rituale con qualche forza maligna per rimaner di me in cinta.
Mio padre, che mai l'aveva onorata come moglie, e che sdegnava aver una primogenita femmina e per altro 'demoniaca', approfittò della cosa, e la fece bruciare viva.
Davanti ai miei occhi.
Implorai di poter morire con lei, di potermene andare da quel mondo che avevo iniziato a capire:non era per me. Non dimenticherò mai il viso di Ardea placido e sorridente, e i suoi occhi, mentre il fuoco divampava, solo per me.
Ma Galadros, che consoceva la verità -una verità che mi fu rivelata ancor dopo- ebbe pietà di me, forze più per cordardia, e non mi uccise.
La notte dopo la morte di mia madre, preparai un fagotto dove misi il flauto che mi aveva regalato il viandante e gli incensi. Al collo, la pietra con l'ultimo ricordo di mia madre.
Partii sola, e dal cielo cadeva fitta, densa neve.
Non vi ho mai più fatto ritorno.


Iniziò così la seconda parte della mia storia.
Vagai per quasi un anno tra villaggi e città alla ricerca di me stessa e di un posto che mi accogliesse senza darmi dell'abominio umano'.
Fu in questo periodo che mi aggregai ad una banda di piccoli delinquenti, capeggiati da un ragazzo di circa 20 anni. Il suo nome era Bhorek, e mi insegnò la tecnica dello scippo e sopratutto del nascondermi. Era il mio insegnante malefico, il lato nero della mia anima. Mi alimentava ricordandomi che la società mi ripudiava, e che anche io dovevo far lo stesso. Inoltre, fece una cosa che cambiò per sempre la mia fanciullezza: mi insegnò ad uilizzare il mio aspetto non per spaventare, bensì per incuriosire, ammaliare, inquietare la gente.
Abbandonai la banda un anno dopo, all'età di 12 anni, dopo che Bhorek tentò di uccidere una donna. Ricordo quel giorno con nitidezza, e il sangue sulla lama. 'Aiutami, Fhièral! -dalla morte di mia madre, Primarosa era stata dimenticata- Aiutami ad ucciderla, o le guardie ci scopriranno!'. Ero fuggita inorridita: non dalla donna che lenta moriva, gridando... Ma dalla paura di uccidere. Dalla paura di essere veramente un mostro... fino ad allora era stato un gioco. Ma diventare veramente ciò che il mondo diceva che io fossi: un diavolo in terra... Non potevo accettarlo. Non volevo che andasse a finire così.
Fuggii di nuovo, lasicandomi alle spalle l'irlanda.


La terza parte della mia storia è la più dolce.
Sbarcai in Inghilterra all'età di 13 anni. Ero poco più che una bambina, e grazie agli insegnamenti di Bhorek avevo imparato a farmi delle amicizie o almeno di diventare per un poco di tempo la 'creatura esotica e sovrannaturale' che tutti gli snob volevano portare con se. Aggiungete che sapevo suonare uno strumento e cantare preghiere in una lingua sconsosciuta, e avrete il quadro perfetto del mio successo.
Vagabondai per le grandi città come menestrello, addirittura imparai a danzare grazie all'aiuto di una ragazza italica, Claudia, che mi fece capire che 'Per essere in equilibrio con il mondo bisognava trovare l'equilibrio con il corpo e con la musica'.
Racimolai una certa somma, e passai una vita traqnuilla. Se c'era pericolo intorno a me, bastava fuggire oppure intimorire chi mi voleva far del male: se avevo appreso come far apprezzare il mio corpo, allo stesso modo avevo appreso come utilizzarlo per arma di difesa. A volte bastava sgranare gli occhi e sibilare qualche parola senza senso dal suono sinistro, e gli spettatori poco graditi se la davano a gambe levate.
Poi, tutto cambiò di nuovo, quando una sera di primavera passeggiando per una stretta via, mi fermai incuriosita dalle luci di una taverna, e decisi di entrare.


Fu allora che conobbi il mito di Avalon, e rinacque Primarosa, l'amore per la Dea e per mia madre, morta nelle fiamme.
Venni a sapere da una coppia di viandanti che esisteva un'siola -l'isola delle mele- accessibile solo a chi aveva un cuore puro o a chi la Dea stessa decidesse. E cosa ancor più importante, scoprii che era lì dove la forza della Dea si concentrava, e dove io sarei dovuta andare... per torvare la pace.
Prima di parire, però, volli tornare a Passoscuro: volevo rivedere il mio passato, per essere sicura del mio presente e poter ipotizzare un futuro. Misi piede sulla strada battuta di passoscuro all'età di 14 anni e mezzo, e la visione del villaggio mi lasciò senza parole.
Non vi era altro che cenere e terra, catapecchie dai tetti sfasciati, torri di fumo. C'era stata la guerra. Corsi dove si trovava la mia casa, e mi bloccai, quando tutti i miei sensi e la mia memoria mi fecero capire di essere passata davanti al luogo dove mia madre era morta.
Rimasi a fissare Passoscuro per un giorno intero, stando silenziosa sul limitare del bosco risparmiato dalle fiamme devastatrici. Fu allora, che incontrai l'Eremita.
Era una donna bassa, dalla schiena incurvata e gli occhi limpidi come il cielo. Si reggeva su un bastone, e sulla fronte aveva tatuata una stella. "Dolce fanciulla... Primaorsa Rossa d'Inverno. " mi chiamò, alle spalle, e io mi volsi. "C'è un futuro, per te, se vorrai. Sotto le Tre Stelle, solo allora troverai la Pace. E ricorda: il tuo sangue, è sangue nobile. Galadros non era degno neanche di guardarti"
Questo mi disse, e poi si girò, e scomparve nel bosco. Non la rividi mai più.
Seguiì alla lettera le sue parole, ora che avevo rivisto il mio passato, ero pronta. Salpai dall'ingilterra e poi seguii una carovana di mercanti, anche loro andavano verso l'Isola di Avalon.
Ora, 15 anni, sono sbarcata qui. Cosa sarà di me, non mi è dato saperlo, ne sò con certezza se mai riuscirò a dimenticare questi miei primi anni, così freddi, così pungenti e cattivi verso la mia anima. Nella mia sacca un Flauto, tre bacchette d'incenso, un pugnale. Al collo, mia madre Ardea e la sua pietra di Unicorno. Nel mio cuore paura, confusione, speranza.
Adesso, scrivo queste righe, e sento che forse la pace, forse è qui.
Ad Avalon.

Skill: Intimidire

__________________

Skill:

Sotterfugio liv. 1
Diplomazia liv.1
Empatia liv.1


[Modificato da sydia 14/11/2006 21.19]

07/04/2006 18:21
 
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//Step in Eccesso
//Riporto qui alcuni spezzoni della vita di Primarosa ad Avalon, eludendo quelli che possono non servire per l'attribuzione delle Skills :). Ho evidenziato in GRASSETTO la parte che forse può riguardare più la Skill Diplomazia [liv. 1] e in CORSIVO quella che può riguardare in un certo qual modo la skill Empatia [liv.1].
Anche se credo si debbano leggere entrambe in modo 'concatenato', dato che si fondano su una base comune.



[...] Utilizzai il mio aspetto non più come una debolezza ma come un punto di forza. In quest'anno trascorso a Barringhton ed in seguito alla caduta di Nymeria sull'Isola, ho appreso e imparato ad accettare me stessa.. Questi miei capelli. Questa mia pelle.
Facciamo però un passo indietro, quando la Belva sovrastava la Ragione ed io ero sulla terraferma.[...]
Ho trascorso i primi mesi a barringhton dormendo in bettola. Accumulai per fortuna alcuni denari, altri ereditati dalla mezz'elfa che diede il suo sangue per salvarmi dalla Morte.. E riuscii a comprare un piccolo terreno abbandonato perchè troppo prossimo al Bosco Oscuro. Ivi sorgeva la Torre di Tufo, una costruzione in tufo che forse un tempo fu torre di vedetta. [...]
Ancora si respirava, a Barringhton, un'aria mite e la Biblioteca era aperta a tutti. Rintanata in me stessa, fuggendo la notte da quella casa troppo grande, troppo vuota e troppo sussurrante, stavo ore ed ore d'insonnia a leggere i libri tra gli scaffali.
Questo non giovò alla mia salute ne alla mia fragile stabilità psichica.. ero spesso presa da attacchi di panico, di ira senza senso.. la luce del sole mi abbagliava ancor di più. Vivevo di notte, dormivo di giorno. Dimagrivo. Ero.. sola con quei libri. Ero sola.[...]
A quel tempo per me l'Isola era solo un grande e pericoloso segreto. Dea mia.. la odiavo più di quanto odiassi il mio patetico vivere. Mi disprezzavo e odiavo Avalon.. così vicina e così lontana. Non l'avrei raggiunta mai. sarei morta sola, oppure sarei impazzita.. in quella casa sul lago.
Aveva un peso simbolico, Avalon. Era la mia sfida. Dovevo reagire. E grazie ad alcune persone care, ora scomparse o morte, io riuscii a trovare la forza e presi in mano il mio destino.[...]
Baranos mi fece da guida nella biblioteca. Avevo appreso molto, ma in modo confuso. Mi spiegò come e dove leggere. E io, sempre più spesso, chiedevo di Avalon. Molte persone, in Bettola, parlavano di Lei con gli occhi lucenti.
Odiavo anche loro. Odiavo tutti.. e odiavo me. Ma a dispetto dei primi periodi, la mia guerra si stava volgendo all'interno. Sotto pelle. Sentivo un caos e una disperazione infiniti.. perchè sapevo che c'era una via di fuga.
Spesi giornate intere in biblioteca: dovevo studiare. Dovevo conoscere Avalon per combatterla e affrontarla di sorpresa.
[...]
Lentamente Avalon entrò in me. Fu quello il periodo più difficile. Di notte sognavo sempre più spesso mia madre, sognavo donne che mai avevo conosciuto.. immagini confuse, deliri senza fine.
Fu come una febbre.. fu come morire e rinascere. Avalon pulsava nel mio cuore.. e sempre di più mi chiamava a se con canti di sirena. Passavo pomeriggi interi sugli scogli della baia.. guardavo l'Isola.[...]
E un giorno vi andai.
Quando l'imbarcazione toccò le sponde della Foresta di Luce sentii un silenzio terapeutico dentro di me. Nessuna voce. Nessuna follia notturna. Rilassata, seguii la scia che conduceva al Tempio.. simboli lontani e materni mi aleggiarono davanti agli occhi. Era quello il destino che mia madre, bruciando tra le fiamme, aveva visto per me.
Qui conobbi lei. E da allora tutto cambiò.
[...]
Feci più volte ritorno al Tempio, dopo quella prima volta. Laifeaiel iniziò ad apparire per me come una luce tra le ombre. La seguii.. la amai come la madre che avevo perso, perchè accettava i miei capelli e diceva che avrei dovuto accettarli anche io. Lentamente questo accadde. Tornavo solo di notte alla Torre di Tufo, per assicurarmi che Chibi mangiasse e stesse bene assieme a Brunilde.
Il Tempio divenne la mia seconda casa.
Era il primo Samhain della mia vita in queste terre che io lasciai il mantello, il cappello e i guanti in casa e vagai per le strade di Avalon a capo scoperto, a volto libero.. debole e fragile, aggressiva verso chiunque posasse su di me sguardo.. sino a quando non vidi in quegli sguardi benevolenza.
Nessuno mi odiava per quello che ero. Ad Avalon mi accettarono.
[...]
L'Isola mi salvò da me stessa. L'Isola mi salvò dai miei incubi.. dalle mie paure. Dai miei deliri, dalla mia disperazione. Dal mio caos. Dalla mia insonnia.
Avalon mi ha teso la mano e mi ha salvata.
La Dea mi ha teso la mano e mi ha salvata.
Perchè Avalon e la Dea, appresi, sentii, percepii.. sono la stessa cosa.
[...]
Iniziai a discorrere con la gente. Intrecciai con loro filamenti e rapporti di rispetto. La vecchia Fiheèral,quella che andava per barringhton come uno spettro demoniaco, pareva essere morta. Non è mai morta, quella parte di me. 'Il passato non si cancella, ma si accetta e si tiene in se.. fa parte di noi'. Grazie, Sianna.
Il passato è in me e io per questo lo controllo.. lo tengo a bada, lottando ogni giorno contro le mie paure e contro la Belva.
[...]
Il bello fu scoprire che oltre a non temermi, la gente provava un certo fascino nei miei confronti. Era incantata dal mio aspetto.. pendeva, molte volte,dalle mie labbra.
Tutti quei libri letti.. le ore passate con Baranos, Chibi o Brunilde in Biblioteca mi fruttarono molto.
Io avevo studiato Avalon da lontano, dietro un vetro di cristallo.. e la conoscevo. Conoscevo la gente, perchè ogni uomo è specchio di un archetipo antico.
Sapevo muovermi con fluidità nei discorsi, utilizzavo una retorica che avevo dimenticato possedere.. dai tempi in cui, in Britannia, ero costretta a tutto per avere del cibo.
Riuscivo a rendere possibili ipotesi infondate. Non mentendo, no. Rendevo vero qualcosa che era solo..'ipotetico'. Davo forza alle mie parole, alle parole degli altri. Avevo.. carisma.
Qualcuno vede in me un ideale astratto. Vede in me il suo peggiore incubo, la sua paura. Qualcuno vedendo la candidità della mia persona e sentendo la mia voce sempre pacata, equilibrata, tranquilla.. sente in me un potere e una purezza che forse, in realtà, non posseggo.
Loro credono a ciò che dico. Si fidano, in parte, di ciò che vedono in me.
[...]
Il bello fu scoprire che capivo la gente. Forse a causa del mio essere stata tanto tempo fuori dal mondo, dalla comunità, mi ha reso più sensibile.. attenta. Ogni movimento viene calcolato, ogni espressione elaborata, ogni gesto, ogni respiro... in più ...in meno.
Sono molto sensibile alla folla. Temo tutt'ora i luoghi troppo colmi di gente.. non capisco, la Folla.
Ciò che non capisco un tempo tendevo ad allontanarlo. Ora, invece, lo ricerco. La mia vita è votata alla Dea, ad essa mi affido e confido.. eppure ancora sento in me qualcosa di totalmente diverso.
L'odio che provavo verso l'umanità tutta, così lontana da me, ora è diventata curiosità.
Iniziai a sorridere. Avvicinavo gente povera, bisognosi.. raccontavo qualcosa. Mezze frasi, con significati forse più forti e potenti del loro vero peso. E attendevo le loro reazioni.
Capisco la gente.. capisco l'uomo. Soprattutto negli attimi di paura, disperazione.. nei quali posso rispecchiare la mia stessa esperienza personale.. io entro in contatto con chi mi è vicino. Sento.. percepisco le sue emozioni.
Questo mi confonde. Mi ha confusa molto, ora anche che sono Sacerdotessa.
Le emozioni, in parte, riescono a permeare in me.

[...]
Facciamo un altro passo indietro, prima di accorgermi che, avendo piena lucidità, capivo in parte le emozioni reali di chi mi stava di fronte..
Facciamo un passo indietro, sino a lui.[...]
Lo vidi in locanda, quando ancora non avevo l'abito turchese e la stella sulla fronte. Immobile, al bancone. Incappucciato e farneticante. Non ci vuole certo una mente eccelsa, mi dissi, per sapere che costui è un Pazzo.
Tutti si avvicinarono a lui. Tutti gli diedero.. il loro aiuto.
E io, mossa da questa mia sensazione,questo capire le emozioni di chi mi sta vicino, di chi mi parla.. di chi osservo.. compresi che non era così che dovevo comportarmi con lui.
Lo ignorai, semplicemente. Gli dissi il mio nome, forse senza molti risultati e me ne andai.[...]
Venne a cercarmi, o forse lo cercai io.
Non cercò nessun altro della locanda, quel giorno. cercò me che lo avevo ignorato. Cercò me perchè avevo capito ciò che realmente lui voleva.. le sue vere emozioni.
Avevo compreso il suo orgoglio, nella disperazione più totale ed oscura.
Lui.. era come me.[...]



( indossi il vuoto con classe )



|| abyssus abyssum invocat ||



08/04/2006 03:19
 
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Dopo aver letto attentamente le ampissime tue argomentazioni ricche di aneddoti e riferimenti a pg giocanti e aver seguito lungo tutto il testo da te riportato i percorsi mentali e di vita vissuta che Primarosa ha conseguito nel tempo ritengo di poterti approvare entrambe le skill senza indugiar oltre (tra l'altro nel passaggio che tu rimandi come cruciale per la spiegazione della skill Diplomazia si intravede la coerenza del tuo personaggio vista l'allusione velata anche all'uso di sotterfugio di cui gia' disponi).



Riassumendo:

Sotterfugio liv. 1
Diplomazia liv.1
Empatia liv.1



Buon gioco [SM=g27811]


Lady Sydia

Gran Maestro d'Accademia

°°Console Mediterraneo °°




ALIAS

master Kami_Sama



20/11/2006 14:23
 
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Salve Senato Umano!
Eccomi dunque per richiedere nuove Skills di Razza. Andrò per ordine sì da tentare un'esposizione abbastanza chiara.. ammetto che ogni volta che si tratta di richiedere skills mi trovo a dover elencare una miriade di fatti inerenti al PG ed escono fuori le pagine di word.. tenterò di essere sintetica [SM=g27834]

Richiedo Empatia Liv.2 e Volontà Ferrea Liv.2
Via all'esposizione:

-EMPATIA Liv.2
Che recita:
LIVELLO2 a questo livello il possessore della skill è a buon punto nell’apprendimento della comprensione del linguaggio e dei manierismi, riesce ad avere una precisa idea di quelle che possono essere le intenzioni degli interlocutori e a percepirne lo stato d’animo principale.


"Un altro anno è trascorso tra le sacre mura del Tempio, tra le sue colonne. Il passare dei mesi è stato però un viaggio e un travaglio al contempo. Tanti eventi oscuri si sono accavallati sulla mia figura, tante cicatrici nello spirito.
Questo però non è significato perdere quel contatto lieve che con la gente avevo, bensì esso è cresciuto e si è sviluppato con una semplicità che non credevo possibile. Conoscendo la Bugia che io stessa ricamavo attorno a me per nascondere al viso e allo sguardo di Consorelle e Amici il grande dolore che serbavo nel petto, io ho imparato a vederla anche negli occhi degli altri. E' stata quindi un’esperienza duplice: ero io la prima a nascondere dietro un sorriso e un silenzio il grande Segreto che disperatamente potevo confessare solo alla mia Signora; ed ero io la prima a rendermi conto, specchiandomi negli sguardi degli altri, lì dove si nascondeva la Menzogna. Ho imparato a percepire quasi subito ciò che il corpo nasconde mentre l'anima mostra.

Credo che questo avvenga non solo grazie alla mia esperienza, ma anche grazie al mio modo d'essere di questi ultimi mesi. Sono divenuta una creatura più mite, più taciturna. Sconosciuti mi parlano dei loro dolori, si fidano di me, e io li Ascolto. Molto spesso di me, a loro, io non lascio nulla. Come con Delphinia. Come con Malbeth. Come con Leia. Loro parlano, loro mostrano il loro viso Finto per qualche attimo.. e poi io subito penetro a fondo, molto più a fondo.. leggo nei loro occhi, come leggo nelle Acque e nel Fuoco e nelle Rune."

//nulla da aggiungere, se nonché probabilmente io abbia alcune giocate salvate, ma la richiesta intervenga su un percorso più amplio che non si ferma precisamente nello specifico. Diciamo che il maturamento del Livello di Empatia ha caratterizzato molti mesi di gioco ON//

-VOLONTA' FERREA Liv. 2
Che recita:
il possessore di questa skill possiede un animo ed uno spirito temprati, che gli consentono di mantenere alta la propria concentrazione ed integra la propria sanità mentale anche in casi in cui normalmente eventi circostanti potrebbero interferire con la meditazione o la concentrazione.

LIVELLO2 a questo livello la volontà del possessore della skill è in grado di resistere a considerevoli interventi dall’esterno (un albero che cade, un boato, un forte vento), mantenendo la concentrazione. Inoltre offre una discreta resistenza agli effetti di charme / paura (15 %)



"Non so quante volte io stessa ho creduto di impazzire, di essermi immaginata tutto. E' un gioco pericoloso quello che una persona inizia quando fa una scelta come io feci quel giorno: mi sarei occupata di lui, mi sarei vestita del suo dolore e dei suoi patimenti. Il Sacrificio, ogni giorno, sarebbe stato la via della nostra liberazione. Io credevo e speravo questo.. pregavo la mia signora affinché potessi prendere tutto il suo vuoto e il suo caos dentro di me. Io avrei avuto la forza di combatterlo, quel caos, mentre lui.. lui invece deperiva, dimagriva.. moriva.
La mia fu una guerra contro il Tempo.. o almeno, all'inzio, fu così. Ogni giorno di più i miei nervi si spezzavano, si frantumavano, e lui non accennava a migliorare. Ogni notte nel mio letto credevo di sentire la sua voce, sognavo confuse immagini orribili. La paura a quel punto mi si annidava nel petto, e io andavo al Tor, di notte, nel freddo delle Stelle. Piangevo, pregavo, e mi sentivo più persa che mai.

Nessuno avrebbe mai potuto capire l'amore che per lui provavo, l'amore morboso, ossessivo, pietoso. Lui era la mia grande sfida, l'ultima sfida, contro la mia Signora, contro la sua volontà. Tutte le attenzioni maniacali che gli riservavo, la frutta che coglievo, i biscotti che preparavo e che lui mai mangiò.. tutto era fine al vederlo migliorare. Cercavo di guarire il suo corpo col mio amore, ma era la mente che lui teneva chiusa.. la sua mente folle che non avrebbe mai potuto trovare un posto nel nostro mondo.

Questo fu l'Inizio.
Poi iniziò il degrado.

Compresi che la mia era una battaglia senza speranza. Più passava il tempo, più divenivo fredda e rigida verso il mondo, che mi appariva come un bagliore opaco nelle tenebre più fitte. Fu allora che sentii il bisogno di perdermi in Lei, nella Signora, l'unica che potesse rispondere ai miei lamenti silenziosi. Nulla mostravo all'esterno, ne tantomeno a Lui. Dovevo essere Forte per entrambi.. inflessibile. Nonostante lui agonizzasse. Nonostante lui rantolasse. Io ero sempre pronta a sorreggerlo, quando sveniva lo trascinavo con le mie braccia fino in Locanda. Ricordo tutto. Ogni attimo. Ogni attimo è cucito sul mio cuore con uno spillo che lo ha fatto sanguinare. Non dimenticherò nulla.

E' morto, spirato, dopo mesi di coma vegetativo indotto dalla sua follia e da un malore, l'ultimo. Per mesi mi sono occupata del suo corpo distaccato totalmente dall'animo, dal suo corpo perso per sempre. Ho proseguito con questo martirio dei sensi, del cuore, dell'anima mia. Ho proseguito il sacrificio, ringraziando comunque la mia signora.
Non avevo più paura.
Non riuscivo più.. ad averne.
Ero Ghiaccio. Lui mi ha tramutata in questo.. in pietra. La mia delusione più grande. La mia battaglia persa. La mia disperazione. Ghiaccio.

E' morto.. chiamando il mio nome. Per l'ultima volta. Io stessa l'ho sotterrato. Neppure una lacrima è uscita dai miei occhi. Neppure una. Non ho potuto donargli neanche quella, perchè non ce n'erano più. Non valgono più tanto, quelle lacrime.
Ero concentrata solo nell'intento di scavare.. e scavare.. e scavare. E sotterrare. Sotterrare. Sotterrare. La mia mente era libera, dovevo eseguire. Ero diventata uno Strumento perfetto, per la Dea.

Ora sono qui, e non provo che malinconia. Ne pietà, ne dolore. Il mio cuore è cresciuto, si è fatto forte e rigido. Mite mi vedono gli altri, temprata le sorelle, eppure non sanno.. Perchè. Quel Segreto non uscirà mai dalle mie labbra. Nessuno saprà di Lui, ne del perchè in alcuni notti alla luce della luna, un fantasma albino raggiungeva la cordigliera portando con se un cestello.

Diverremo mito e memoria. Solo questo."

// Per i LINK alle giocate, ne ho svariatissime salvate sul PC che potrò passarvi nel caso servissero.. in ogni modo ce ne è una che postammo in Forum Master. Tutto il cammino straziante =_= della 'vita' di Zorkan è durato circa un anno, gli ultimi quattro mesi giocavo regolarmente ON le visite di Prim nella grotta alla Cordigliera dove si trovava il corpo del poveraccio. L'ultima giocata della morte del PG l'ho sempre io, salvata, nel caso servisse. Perchè richiedere Livello 2? Perchè oltre che il continuo mettere alla prova se stessa [ e la sua povera sanità mentale che pare essere rimasta intatta [SM=g27820]: ] e i meandri di un amore fatto di illusioni e di pericolose trappole di follia, Prim si è trovata comunque a dover percorrere un cammino di sacerdozio che l'ha vista partecipe a svariati riti nei quali la concentrazione è Sacra -ghghghg-. Nel caso non fossero sufficienti tutte le cose belle qui sopra elencate per il Lv. 2, mi accontenterò di un Liv.1. A voi la decisione!//

Ecco qui la -lunghiiiiiissima- giocata che precede i 4 mesetti di scappatelle notturne in cordigliera a far da crocerossina =_=

[ http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=34799&idd=2633 ]

Grazie per l'attenzione!
[ Rileggendo non son stata poi così sintetica come speravo [SM=g27834] ]



( indossi il vuoto con classe )



|| abyssus abyssum invocat ||



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Perdona la lunga attesa, le richieste di visionare e approvare bg e skill sono innumerevoli e noi addetti ad essi ben pochi, porta pazienza.

Ho letto volentieri le motivazioni de te portate, non è così facile trovarne di così ben fatte da players di propria sponte senza dare indicazioni.

Per quanto mi riguarda la motivazione per Volonta' Ferrea a livello 2 è ben completa, specielmente tenendo conto come dicevi tu stessa del cammino di sacerdozio che in parallelo a tutto cio' si svolgeva nella vita di Primarosa , la giocata di per se è piuttosto indicativa e tutto cio' unito ad altri role che possono attestare questa volonta' temprata dell'albina quà e la' in forum master o in automastering, senza contare al durata totale di un anno di tutto cio', fa si che decreti seduta stante "volonta' Ferrea liv.2" approvata.

Per quanto riguarda invece Empatia livello 2 , la motivazione è ben fatta ma vorrei mi postassi via link dal forum master oautomastering via ffz mail, quello che piu' ti è comodo insomma, almeno 2 esempi di questo sviluppo ulteriore delle capacita' empatiche (sempre collegata alla comprensione di gestualita' corporea e facciale e non come potere extrasensoriale intendiamoci)

Volonta' Ferrea liv. 1 & 2-> APPROVATA
Empatia liv. 2-> NON APPROVATA (attesa links o giocate)

Riassumendo:

Sotterfugio liv. 1
Diplomazia liv.1
Empatia liv.1
Volonta' Ferrea liv. 2


Attendo tue notizie [SM=g27823]


Lady Sydia

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°°Console Mediterraneo °°




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