Umani di Avalon

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Cornelius

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2006 03:16
31/03/2006 03:14
 
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Dal balcone della residenza nobiliare dei Gardjion guardava suo padre che partiva. Nitriti, rumori metallici e risate grasse accompagnavano la partenza di quel manipolo di uomini vestiti con tuniche bianche crociate al centro ed elmi luccicanti che coprivano i loro volti. Una donna bellissima si avvicinò a lui. “non essere triste Cornelius…tuo padre parte per difendere la città sacra del nostro cristo. Egli sarà protetto dal signore tornerà vincitore”. Il ragazzo si voltò verso di lei, gli occhi lucidi e la bocca tremane, il lungo ciuffo che cadeva sull’occhio destro. “perché? Perché c’è bisogno di difenderla? Dio dice di amare il tuo prossimo. Suo figlio è morto per far si che noi ci amiamo. Perché mio padre ha bisogno della sua spada?” La madre lo abbracciò una lacrima rigò il suo volto mentre le iridi seguivano i preparativi del marito che stava partendo per il suo ultimo viaggio “perché nel mondo ci sono persone senza scrupoli figlio mio, persone che odiano altre solo perché amano la pace, persone che predicano l’odio e la violenza in nome di un loro dio. Tuo padre va per fermare quegli uomini, tuo padre è chiamato dal cristo per svolgere la missione più importante, lui va nel nome di Dio e lui lo proteggerà” . Egli non avrebbe fatto più ritorno da Gerusalemme. Cadde nella disfatta di Gerusalemme ad opera di Salah al-Din ibn Ayyub (Saladino) Cornelius era un ragazzo di 11 anni, cristiano, cresciuto in una famiglia nobiliare e tenuto ben lontano da ciò che il mondo era in quel periodo. Non riusciva ad accettare il distacco dal padre il quale gli aveva insegnato l’arte della cavalleria. Padre Philip di Gardjion membro dei poveri cavalieri di cristo, ordine fondato per la protezione e il sostegno dei pellegrini diretti alla città santa. Mai egli venne a conoscenza della missione primaria di quell’ordine ma il padre aveva sempre detto lui che il loro scopo era di proteggere e servire la povera gente con ogni mezzo. Che lo scopo di vita di un cavaliere era quello di essere sempre leale, che lo scopo di vita di un nobile era quello di accudire la propria moglie e la propria madre e di trattarle come se fossero la vergine in persona. Cornelius era turbato, ma le parole della madre e l’abbraccio affettuoso e caldo di quella donna bellissima lo tranquillizzarono. Egli guardò verso il padre che in quel momento stava guardando verso loro due. Il padre portò il pugno al petto e chinò il capo quindi gridò “Cornelius, ti affido tua madre, prenditi cura di lei, ora sei un uomo sii forte e determinato come ti ho sempre insegnato” quindi fece segno agli altri cavalieri che, dopo aver rispettosamente salutato la donna e il ragazzo, si accodarono e partirono per l’ultima loro missione. Cornelius guardo il padre allontanarsi senza più piangere, le parole urlategli lo riempirono di orgoglio. Fece vita tranquilla, Studiò presso una scuola cattolica e ferrea e ne uscì educato e rispettoso. La sua cristianità sempre più rafforzata da tali studi. Frequentò la classe nobiliare si innamorò pianse e si sentì disperato, rise e si senti in paradiso, per i7 anni a seguire, insomma, fu normale vita di adolescente fin quando la notizia giunse. Un manipolo di cavalieri giunse nella sua dimora e con poco tatto e molta rozzezza degna di villici della peggior specie dichiararono la dipartita di suo padre per mano degli infedeli. Seguirono anni bui. La madre, distrutta dalla notizia si ammalò e dopo 2 anni uscì di senno cominciando ad avere dubbi eretici alla vista del giovane Cornelius. Cornelius sviluppo un odio profondo per quella razza di infedeli che avevano ucciso il padre. Egli si butto nello studio profondo della cultura del cristianesimo aiutato da un frate combattente reduce della battaglia della Gerusalemme liberata. Insegnò lui La virtù del perdono e il controllo dell’odio raccontandogli come furono lasciati andare via da Gerusalemme dopo la resa senza che gli fosse torto capello dagli uomini di Saladino dimostratisi comunque umani. Il giorno più brutto della sua vita fu quando dovette consegnare la madre al vescovo di Chartres, cittadina francese dove si ergeva una cattedrale fatta costruire da una famiglia nobiliare chiamata Charpentiers che era a stretto contatto con il padre il quale aiutò gli ingegneri a seguire dei progetti dettati e scritti dall’ordine dei poveri cavalieri di cristo. La madre, ormai fuori di senno, sosteneva che nessun dio poteva far morire un uomo che lo amava e quindi che non esisteva alcun dio. La donna venne condannata dall’inquisizione e presto messa al rogo sotto gli occhi del figlio. La mente di Cornelius era ormai pervasa dall’odio. Egli trovo alcuni manoscritti che il padre custodiva segretamente nella cantina della loro casa. Cantina che riuscì ad aprire grazie alle direttive di sblocco di un marchingegno dategli dal frate suo maestro le quali le aveva avute dal padre prima di spirare. I manoscritti parlavano di un’arca che custodiva i segreti de la “scala dei” porte sulla terra che permettevano a chi le scoprisse di avere accesso nei cieli e di vedere i mondo del signore. Alcuni dei testi trovati erano: Il libo delle parabole di Enoc, egli lesse di babhomet, una strana testa che sembrava venerata dall’ordine. Lesse del tempio a Malta dove si rinchiusero per portare a termine gli studi e la ricerca del santo Graal. Lesse delle tavole custodite nell’arca che in teoria dovevano contenere il progetto della costruzione di templi fatti per chiudere le porte sulla terra che avrebbero permesso al male di venire e conquistare il mondo. Alla fine giunse a questa conclusione. I cavalieri templari, come venivano chiamati, ebbero un’esperienza mistica al colle sacro di Gerusalemme. Tale esperienza permise loro di salire sulla “scala dei” una delle porte che permettono di salire nei cieli e videro. Videro ciò, che il mondo sarebbe stato in futuro e quali pericoli c’erano per il genere umano. Dopo il loro ritorno da quell’esperienza si misero alla ricerca dell’arca dell’alleanza che conteneva le tavole di Enoc (antico nome del dio della morte secondo la religione egiziana) tavole che descrivevano come costruire templi nel mondo conosciuto in posizioni strategiche. Queste posizioni dovevano rispettare perfettamente la costellazione della vergine perché secondo il credo antico la terra è specchio dei cieli. Trovò a proposito delle carte geografiche con riferimenti precisi delle cittadine dove tali templi dovevano essere costruiti e queste città unite con delle rette formavano appunto la costellazione di Virgo. Tutti i templi dovevano essere dedicati alla vergine madre e diretti dalla famiglia degli Charpentiers scoprì che Il nome di questa famiglia non era un nome proprio ma l’ordine dei costruttori o carpentieri. C’era un disegno. Egli scoprì molto altro ancora. Segreti che porta con se e che lo spronarono, due anni dopo la morte della madre, a partire per la terra santa. Non essendo stato avezzo all’arte del duello ingaggio un piccolo manipolo di uomini valorosi e fedeli raccomandatogli dal frate suo maestro, tale Bernardo da Chiaravalle, reduci degli ormai estinti cavalieri templari atti alla protezione della sua persona. Illuminò gli uomini della loro missione e, con il passare del tempo e il racconto delle sue conoscenze, loro divennero fedeli fino alla morte. Partirono presto per la Palestina seguendo le rotte disegnate dal padre e lasciate su mappe poi consegnate a Bernardo da Chiaravalle e dopo mesi di viaggio giunsero da prima a Malta. Li Cornelius passo anni di vita rinchiudendosi nello stesso tempio dove il padre passo gli ultimi anni della sua vita, approfondendo gli studi e le sue ricerche. Sparì praticamente dalla circolazione e non uscì mai dalla cattedrale di malta per ben 5 anni. Approfondite le sue conoscenze e le sue scoperte riguardo alla missione primaria dei Templari finalmente diresse, insieme ai nuovi cavalieri di Cristo, verso Gerusalemme. Le mura della città sorgevano imponenti in mezzo al deserto. L’animo dei nove cavalieri e di Cornelius era ricolmo di gioia. Il colle sacro si poteva vedere già dall’esterno e la vista dell’imponente moschea costruita alla sua sommità lasciò tutti senza fiato. La guerra era ormai lontana e nessuna divisa dichiarava che essi facessero parte di un ordine cristiano ma la vista di quelle genti riempiva l’animo di cornelius di furore. Loro avevano ucciso suo padre, loro odiavano il suo credo ed egli era costretto a doverci convivere pacificamente se voleva portare a termine le sue ricerche. Riuscirono a farsi accogliere nella città abbastanza facilmente, cordialità che stupiva molto Cornelius che li aveva dipinti nella sua mente come mostri, quindi ebbero svariati mesi in cui poterono frequentare le loro usanze,confrontarsi con le loro culture e, principalmente, recarsi nel colle sacro e nella moschea. Ciò che avvenne in quel periodo è segreto che egli porta con se ma di certo ciò che accadde è risaputo. Un vecchio frate traditore dell’ordine dei templari che era rimasto a Gerusalemme e viveva di omicidi, violenze carnali e altre efferatezze, riconobbe due dei cavalieri al seguito di Cornelius. L’attacco avvenne in piena notte mentre tutti dormivano. I cavalieri vennero sgozzati nel sonno ad uno ad uno nella classica azione di quella popolazione fin quando due uomini si intrufolarono nella stanza di Cornelius. Aprì gli occhi e si accorse di essere all’aperto. Un rumore di onde richiamò la sua attenzione e vide di trovarsi sulla riva di un mare o un lago. Confuso e spaventato scattò in piedi senza capire dove si trovava. Corse, corse a perdifiato, trovò una cittadella che non era Gerusalemme ma barrington, Come poi scoprì, venne a conoscenza dell’isola sacra che si trovava al di la della nebbia che avvolgeva perenne il lago dove si era svegliato. Ancora sa se questa è un’altra vita, se è il paradiso o l’inferno o se dio a deciso di mandarlo su queste terre. Ma sa che La sua missione non è cambiata.


_____________

[BG DA APPROVARE]

Karma: 1.149


Il player può sollecitare il senato a dar un responso postando qui sotto, e specificando quale skill desidererebbe avere da nuovo regolamento.
Grazie

06/04/2006 12:32
 
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chiedo l'approvazione della skill di razza conoscenze religiose visto la storia del personaggio e l'approvazione della skill di clan stoicimo.
spero di aver capito bene come funziona ^_^
sid
07/04/2006 04:40
 
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Il bg mi sembra ben fatto, ma forse un po' caotico nella narrazione di successione degli eventi, talvolta non si riesce a capire cosa succeda e quando [SM=g27825]

(P.S. tra l'altro

“perché? Perché c’è bisogno di difenderla? Dio dice di amare il tuo prossimo. Suo figlio è morto per far si che noi ci amiamo. Perché mio padre ha bisogno della sua spada?”



"per far si che noi ci amassimo" è la forma corretta [SM=g27818] )

Tra l'altro durante la narrazione metti molta carne al fuoco, templari, l'arca dell'alleanza, santo Graal, quindi per mia inesperienza in campo bg propenderei per avere anche il parere di Venus se non ti dispiace [SM=g27817]

Se il bg verra' ritenuto valido da lei dopo si potra' procedere all'approvazione della skill "conoscenze religiose liv.1" che è ampiamente motivata nel testo.


Per la skill di clan , spiacente ma inizieranno a poter essere richieste e approvate in seno a ciascun clan dopo questa grande conversione dei bg e delle skill, quindi ti chiedo di portare pazienza.

Venus, attendo tue notizie [SM=g27823]

[Modificato da sydia 07/04/2006 4.40]



Lady Sydia

Gran Maestro d'Accademia

°°Console Mediterraneo °°




ALIAS

master Kami_Sama



07/04/2006 15:23
 
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Ammetto la buona stesura del bg, ma sembra un trattato storico più che un Bg fantasy.

Non concordo assolutamente con i riferimenti storici reali, ovvero è importante fondar la narrazione su un filone storico verosimile ma eviterei opportunamente il riferimento a nomi noti della storia.
Ricordo che questo è un Gdr.

Certamente il racconto è narrato in maniera dettagliata e darebbe luogo al conseguimento della skill, tuttavia gradirei veder le suddette correzioni alle quali aggiungo la richiesta di provare a snellire un tantino il racconto che risulta appunto come un trattato. [SM=g27823]


Buon Lavoro.

09/04/2006 17:04
 
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mmm...capisco...be...tempo addietro misi un racconto molto smilzo e mi si disse di alungare ora lo faccio dettagliato...anche se con errori^_^ e mi si dice di accorciarlo.
Ok.
dunque...avalon è un gdr fantasy e non c'è dubbio ma la storia stessa di avalon, o il mito, fa molti riferimenti alla storia reale. se leggete il racconto la vita reae finisce la notte a gerusalemme dove alcuni uomini entrano nella stanza del mio pg.ù

Ora secondo il mito di avalon questa isola era praticamente il paradiso dei giusti quindi in teoria io sono uscito dalla vita reale e mi trovo in un mondo nuovo quindi fantasy e da li inizia la storia attuale del mio pg e ammetto che così sto ruolando il mio pg 8cioè ritrovarsi in una terra sconosciuta e non sapere per quale motivo ci si trova)

Negli scritti della zimmer bradley si fa riferimenti a mitologie di cavalieri giusti sacerdotesse e miti fondati su racconti di vita reale o teoricamente reali mischiandoli con il fantasi.

Il mio intento è proprio questo. dare un passato reale al mio pg (come del resto molti hanno fatto)e darli un presente fantasy dove egli scopre nuove razze, nuove verità e un nuovo mondo.
A me non sembra tanto scorretto ma ovviamente posso sbagliarmi quindi è giusto sapere l'opinione degli altri.
Io amo dare uno scopo o ua missione al pg che creo così da invogliarmi a giocare. Così facendo ho uno scopo in mente e un idea per creare gioco interaendo con gli altri se mi dite che non va bene dovrò stoppare e trovare una nuova idea di gioco. Ciò che ammetto mi stresserebbe un tantino.
capisco le esigenze di tuti quindi accetto la vostra decisione.
per la skill di clan ho molta pazienza quindi no problem.
fatemi sapere che devo fare e lo faccio.
ciao e buon lavoro [SM=g27811]
sid
11/04/2006 16:11
 
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Io scrivo:


eviterei opportunamente il riferimento a nomi noti della storia.



Questo mi pare Non voglia assolutamente dire di modificare la storia e quindi il naturale decorso di vita del tuo pg, bensì cambiare il nome storico reale con uno inventato.
Questo onde evitar di creare equivoci storici.
Sarò io a curarmi troppo dei bimbetti che giocano su Avalon, ma ritengo la storia sia bene la imparino sui libri e non per il tramite di un fantasy.

Quanto al suggerimento relativo allo snellire il racconto, era appunto un suggerimento che si può seguire o meno, di certo non una causa di non approvazione del Bg. [SM=g27823]

Buon Gioco!

26/09/2006 19:42
 
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Dal balcone della residenza nobiliare dei Gardjion guardava suo padre che partiva. Nitriti, rumori metallici e risate grasse accompagnavano la partenza di quel manipolo di uomini vestiti con tuniche bianche crociate al centro ed elmi luccicanti che coprivano i loro volti. Una donna bellissima si avvicinò a lui. “non essere triste Cornelius…tuo padre parte per difendere la città sacra del nostro cristo. Egli sarà protetto dal signore tornerà vincitore”. Il ragazzo si voltò verso di lei, gli occhi lucidi e la bocca tremane, il lungo ciuffo che cadeva sull’occhio destro. “perché? Perché c’è bisogno di difenderla? Dio dice di amare il tuo prossimo. Suo figlio è morto per far si che noi ci amassimo. Perché mio padre ha bisogno della sua spada?” La madre lo abbracciò una lacrima rigò il suo volto mentre le iridi seguivano i preparativi del marito che stava partendo per il suo ultimo viaggio “perché nel mondo ci sono persone senza scrupoli figlio mio, persone che odiano altre solo perché amano la pace, persone che predicano l’odio e la violenza in nome di un loro dio. Tuo padre va per fermare quegli uomini, tuo padre è chiamato dal cristo per svolgere la missione più importante, lui va nel nome di Dio e lui lo proteggerà” . Egli non avrebbe fatto più ritorno da Gerusalemme. Cornelius era un ragazzo di 11 anni, cristiano, cresciuto in una famiglia nobiliare e tenuto ben lontano da ciò che il mondo era in quel periodo. Non riusciva ad accettare il distacco dal padre il quale gli aveva insegnato l’arte della cavalleria. Padre Philip di Gardjion membro dei poveri cavalieri di cristo, ordine fondato per la protezione e il sostegno dei pellegrini diretti alla città santa. Mai egli venne a conoscenza della missione primaria di quell’ordine ma il padre aveva sempre detto lui che il loro scopo era di proteggere e servire la povera gente con ogni mezzo. Che lo scopo di vita di un cavaliere era quello di essere sempre leale, che lo scopo di vita di un nobile era quello di accudire la propria moglie e la propria madre e di trattarle come se fossero la vergine in persona. Cornelius era turbato, ma le parole della madre e l’abbraccio affettuoso e caldo di quella donna bellissima lo tranquillizzarono. Egli guardò verso il padre che in quel momento stava guardando verso loro due. Il padre portò il pugno al petto e chinò il capo quindi gridò “Cornelius, ti affido tua madre, prenditi cura di lei, ora sei un uomo sii forte e determinato come ti ho sempre insegnato” quindi fece segno agli altri cavalieri che, dopo aver rispettosamente salutato la donna e il ragazzo, si accodarono e partirono per l’ultima loro missione. Cornelius guardo il padre allontanarsi senza più piangere, le parole urlategli lo riempirono di orgoglio. Fece vita tranquilla, Studiò presso una scuola cattolica e ferrea e ne uscì educato e rispettoso. La sua cristianità sempre più rafforzata da tali studi. Frequentò la classe nobiliare si innamorò pianse e si sentì disperato, rise e si senti in paradiso, per i7 anni a seguire, insomma, fu normale vita di adolescente fin quando la notizia giunse. Un manipolo di cavalieri giunse nella sua dimora e con poco tatto e molta rozzezza degna di villici della peggior specie dichiararono la dipartita di suo padre per mano degli infedeli. Seguirono anni bui. La madre, distrutta dalla notizia si ammalò e dopo 2 anni uscì di senno cominciando ad avere dubbi eretici alla vista del giovane Cornelius. Cornelius sviluppo un odio profondo per quella razza di infedeli che avevano ucciso il padre. Egli si butto nello studio profondo della cultura del cristianesimo aiutato da un frate combattente reduce della battaglia della Gerusalemme liberata. Insegnò lui La virtù del perdono e il controllo dell’odio raccontandogli come furono lasciati andare via da Gerusalemme dopo la resa senza che gli fosse torto capello dagli uomini di Saladino dimostratisi comunque umani. Il giorno più brutto della sua vita fu quando dovette consegnare la madre al vescovo di Chartres, cittadina francese dove si ergeva una cattedrale fatta costruire da una famiglia nobiliare chiamata Charpentiers che era a stretto contatto con il padre il quale aiutò gli ingegneri a seguire dei progetti dettati e scritti dall’ordine dei poveri cavalieri di cristo. La madre, ormai fuori di senno, sosteneva che nessun dio poteva far morire un uomo che lo amava e quindi che non esisteva alcun dio. La donna venne condannata dall’inquisizione e presto messa al rogo sotto gli occhi del figlio. La mente di Cornelius era ormai pervasa dall’odio. Egli trovo alcuni manoscritti che il padre custodiva segretamente nella cantina della loro casa. Cantina che riuscì ad aprire grazie alle direttive di sblocco di un marchingegno dategli dal frate suo maestro le quali le aveva avute dal padre prima di spirare. I manoscritti parlavano di un’arca che custodiva i segreti de la “scala dei” porte sulla terra che permettevano a chi le scoprisse di avere accesso nei cieli e di vedere i mondo del signore. Alcuni dei testi trovati erano: Il libo delle parabole di Enoc, egli lesse di babhomet, una strana testa che sembrava venerata dall’ordine. Lesse del tempio a Malta dove si rinchiusero per portare a termine gli studi e la ricerca del santo Graal. Lesse delle tavole custodite nell’arca che in teoria dovevano contenere il progetto della costruzione di templi fatti per chiudere le porte sulla terra che avrebbero permesso al male di venire e conquistare il mondo. Alla fine giunse a questa conclusione. I cavalieri templari, come venivano chiamati, ebbero un’esperienza mistica al colle sacro di Gerusalemme. Tale esperienza permise loro di salire sulla “scala dei” una delle porte che permettono di salire nei cieli e videro. Videro ciò, che il mondo sarebbe stato in futuro e quali pericoli c’erano per il genere umano. Dopo il loro ritorno da quell’esperienza si misero alla ricerca dell’arca dell’alleanza che conteneva le tavole di Enoc (antico nome del dio della morte secondo la religione egiziana) tavole che descrivevano come costruire templi nel mondo conosciuto in posizioni strategiche. Queste posizioni dovevano rispettare perfettamente la costellazione della vergine perché secondo il credo antico la terra è specchio dei cieli. Trovò a proposito delle carte geografiche con riferimenti precisi delle cittadine dove tali templi dovevano essere costruiti e queste città unite con delle rette formavano appunto la costellazione di Virgo. Tutti i templi dovevano essere dedicati alla vergine madre e diretti dalla famiglia degli Charpentiers scoprì che Il nome di questa famiglia non era un nome proprio ma l’ordine dei costruttori o carpentieri. C’era un disegno. Egli scoprì molto altro ancora. Segreti che porta con se e che lo spronarono, due anni dopo la morte della madre, a partire per la terra santa. Non essendo stato avezzo all’arte del duello ingaggio un piccolo manipolo di uomini valorosi e fedeli raccomandatogli dal frate suo maestro, tale Bernardo da Chiaravalle, reduci degli ormai estinti cavalieri templari atti alla protezione della sua persona. Illuminò gli uomini della loro missione e, con il passare del tempo e il racconto delle sue conoscenze, loro divennero fedeli fino alla morte. Partirono presto per la Palestina seguendo le rotte disegnate dal padre e lasciate su mappe poi consegnate a Bernardo da Chiaravalle e dopo mesi di viaggio giunsero da prima a Malta. Li Cornelius passo anni di vita rinchiudendosi nello stesso tempio dove il padre passo gli ultimi anni della sua vita, approfondendo gli studi e le sue ricerche. Sparì praticamente dalla circolazione e non uscì mai dalla cattedrale di malta per ben 5 anni. Approfondite le sue conoscenze e le sue scoperte riguardo alla missione primaria dei Templari finalmente diresse, insieme ai nuovi cavalieri di Cristo, verso Gerusalemme. Le mura della città sorgevano imponenti in mezzo al deserto. L’animo dei nove cavalieri e di Cornelius era ricolmo di gioia. Il colle sacro si poteva vedere già dall’esterno e la vista dell’imponente moschea costruita alla sua sommità lasciò tutti senza fiato. La guerra era ormai lontana e nessuna divisa dichiarava che essi facessero parte di un ordine cristiano ma la vista di quelle genti riempiva l’animo di cornelius di furore. Loro avevano ucciso suo padre, loro odiavano il suo credo ed egli era costretto a doverci convivere pacificamente se voleva portare a termine le sue ricerche. Riuscirono a farsi accogliere nella città abbastanza facilmente, cordialità che stupiva molto Cornelius che li aveva dipinti nella sua mente come mostri, quindi ebbero svariati mesi in cui poterono frequentare le loro usanze,confrontarsi con le loro culture e, principalmente, recarsi nel colle sacro e nella moschea. Ciò che avvenne in quel periodo è segreto che egli porta con se ma di certo ciò che accadde è risaputo. Un vecchio frate traditore dell’ordine dei templari che era rimasto a Gerusalemme e viveva di omicidi, violenze carnali e altre efferatezze, riconobbe due dei cavalieri al seguito di Cornelius. L’attacco avvenne in piena notte mentre tutti dormivano. I cavalieri vennero sgozzati nel sonno ad uno ad uno nella classica azione di quella popolazione fin quando due uomini si intrufolarono nella stanza di Cornelius. Aprì gli occhi e si accorse di essere all’aperto. Un rumore di onde richiamò la sua attenzione e vide di trovarsi sulla riva di un mare o un lago. Confuso e spaventato scattò in piedi senza capire dove si trovava. Corse, corse a perdifiato, trovò una cittadella che non era Gerusalemme ma barrington, Come poi scoprì, venne a conoscenza dell’isola sacra che si trovava al di la della nebbia che avvolgeva perenne il lago dove si era svegliato. Ancora sa se questa è un’altra vita, se è il paradiso o l’inferno o se dio a deciso di mandarlo su queste terre. Ma sa che La sua missione non è cambiata.
26/09/2006 19:44
 
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Spero che ora vada bene come bg...ho eliminato il nome reale.
le richieste sono le medesme.
1 Approvazione bg
2-skill di razza conoscenze religiose
3-skill di clan stoicismo
26/09/2006 19:48
 
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be...vito che il pg ha ormai 5800 punti karma chiederei anche:
volonta ferrea.
27/09/2006 03:16
 
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Prima ancora di leggere il nuovo bg vistoc he ci vorra' un po' di tempo (come puoi vedere c'è la fila di questi tempi [SM=g27825]) per non farti perdere tempo ti mettoa conoscenza di un paio di cose relative ai tuoi quesiti [SM=g27823]

1)e 2) nessun problema

3) le skill di clan verranno assegnate in maniera autonoma e con regolamento proprio dai rispettivi clan nelle sezioni appositamente create che stanno per aprire i battenti a giorni , quindi questa non è la sede [SM=g27817]

4) Skill volonta' ferrea liv.1 : per richiedere skill dalla seconda (la prima è da bg) in poi, ovvero ogni 3000 punti karma in base alle nuove regolamentazioni, e per ciascun aumento di livello, è necessario portare motivazioni legate alla vita in avalon del personaggio attestando come esso abbia potuto apprendere una skill piuttosto che un altra, meglio ancora se correlati da link ad automastering o quest con master. Man mano che si chiedono aumenti di livelli le motivazioni richieste saranno piu' ampie e documentate. [SM=g27823]


Detto cio' ti auguro buon roling e a presto (quando riusciremo ad arrivare alla lettura del tuo bg ovvero) [SM=g27823]



Lady Sydia

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