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Remolin

Ultimo Aggiornamento: 02/09/2006 03:29
31/03/2006 02:31
 
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Remolin mac Daffyd


Sono venuto al mondo in una notte d'estate, ma fui a un passo dal non conoscere un altro giorno quando fui salvato, denutrito e in balia delle bestie del bosco, da una donna che da allora mi ha cresciuto come figlio suo. Stygia mi disse una volta che sono un dono che la Terra le ha fatto "Ti ho trovato in un pino cavo, olin, seguendo il suono disperato dei vagiti. Appena ti ho visto, eri diafano, di un pallore mortale; allora ti ho preso tra le braccia, per trasferirti il mio calore, mentre piangevo di dolore, e le lacrime mie cadevano sul tuo corpicino, avvolto in un piccolo manto vermiglio.
Allora ho inneggiato alla Madre, che tutto vede, perchè rispondesse alla mia prece, giacchè Ella sapeva quanto prima di quel giorno io ti avessi desiderato, e Le ho chiesto di aiutarmi a farti sopravvivere, a qualunque costo.” Dopo quest’ultima frase nitidamente ricordo ch’ella si fermò alcuni attimi, prima di riprendere “E' stato allora, quando ti ho visto soffuso di luce adamantina, che il cuore mi si è quasi fermato,giacchè allora ho capito che con un ulteriore, preziosissimo dono Ella ti aveva regalato il benvenuto alla vita. Da quell'istante, mentre riprendevi il colorito roseo della salute, ho pianto solo di gioia, abbacinata dalla tua bellezza, e dalla forza che rechi teco, che un
giorno sarà rivelata...".
Ricordo bene che nei suoi occhi brillavano lampi mentre mi parlava, ed un'espressione a tratti estatica, a tratti delirante le dipingeva gli inconfondibili tratti del viso. Piccola e tozza, aveva lineamenti privi di qualsiasi grazia, ed un naso prominente che le copriva una bocca sottile,perennemente atteggiata ad un ghigno involontario. Tuttavia, mai ho incontrato una donna più piena di bellezza di mia madre Stygia.
Mi ha dato il nome Remolin, ma io, successivamente e in segreto, perché pensavo di ferirla, ho aggiunto mac daffyd, dalla scritta ricamata sul manto in cui ella mi aveva trovato avvolto, e che mi ha data come ricordo appena ho avuto gli anni per prendermene cura senza rovinarla. Sono stato allevato in una casetta di legno,nella piccola radura di un bosco plurisecolare dell'Ibernia meridionale,vicino alla costa.
Avevamo una mucca ed una capra,e talvolta mangiavamo carne, quando ci capitava di riuscire nel gioco di acciuffare le lepri selvatiche, con le nostre ingegnose trappole. Vivevamo inoltre dei frutti del bosco, perchè mia madre sapeva tutto sulle bacche,sulle radici e le piante commestibili, e sui loro molteplici usi per alleviare i dolori e curare i malanni. Ma non era questa la sua arte. Quel che sapeva fare meglio era combinare le forze degli elementi, al fin di costruire. Potevi vederla ergere un muro compatto di pietre da sassi sparsi sul terreno in numero bastevole, accendere un fuoco o ricompattare un'asse di legno rotta, con la sola forza dei propri pensieri e la imposizione delle mani. Tutto questo un poco alla volta mi insegnava, come se fosse un gioco, ed io lo imparavo col sorriso sulle labbra, mentre lei sapientemente guidava i miei passi alla nascita della consapevolezza del dono che la Madre mi aveva fatto anni prima. Ma non solo nel gioco occupavo la mia vita. Insieme a lei imparavo a conoscere tutto quello che sulla natura ella mi rivelava, e l'aiutavo a fare tutti quei lavoretti che altre due braccia, seppur inizialmente esili, potevano rendere più semplici. Usavamo la magia solo per occupazioni particolarmente gravose, perchè il tempo era
per noi infinito, e raccogliere la legna, usare l'acciarino o pescare nel laghetto erano divertimenti che sfruttar quella irrimediabilmente mi avrebbe sottratti, e
mia madre lo sapeva. Così,in un idillio crescevo, e mi fortificavo nel corpo e nello spirito. Un giorno tuttavia, quando quindici estati erano passate da quella della mia nascita, capitò una cosa, che riuscì a sconvolgere quello che nella mia mente pareva sino ad allora cristallizzato.
Stavo spaccando come facevo di solito un po’ di legna vicino alla nostra casa, un’occupazione che mi era sempre piaciuta in modo particolare; ad un tratto, il bastone dell’ascia che utilizzavo si spezzò,dopo aver colpito molto forte in corrispondenza di un robusto nodo, ed una scheggia corse a lacerarmi il viso. Stizzito, allora, nell'accesso d'ira immediatamente successivo, istintivamente diressi il braccio verso il ciocco di legno per farlo volare via, ma quello in mille schegge esplose, graffiandomi viso e mani in più punti.
Quando Stygia venne a prendermi, mentre sofferente e con la bocca aperta per lo stupore me ne rimanevo a terra, senza riuscire a parlare, un espressione preoccupata, ma insieme orgogliosa le vidi sul volto mentre si chinava a
soccorrermi"Ora lo sai anche tu. Più forza di quanto io ne abbia posseduta nel fulgore dei miei anni, possiedi olin, per grazia della Madre, un potere che non si limita alla capacità di riuscire a combinare gli elementi,ma giunge
sino a quella di plasmarli al fin di distruggerli". Indi, mentre mi medicava le ferite, dopo esser rientrati in casa, riprese a parlare "Se l’avessi posseduta, avrei potuto insegnarti a dominarla. E invece, pur sapendo che era tua, niente ho potuto fare, nell’attesa che tu la manifestassi. Adesso è accaduto. E tu devi ascoltare questo consiglio di madre, che non dovrai mai dimenticare, figlio”. Quand’ella dopo una pausa riprese a parlare, come sempre pendevo dalle sue labbra, ma non c’era più il sorriso di fanciullo sul mio volto graffiato; percepivo che qualcosa era cambiato per me, e che niente sarebbe stato più uguale a prima ”La distruzione è sempre male, salvo che non sia necessaria per costruire un bene più grande; e non parlo del bene soggettivo, ma di quello che dieci,cento,mille cuori puri saranno concordi nel ritenere tale. Quando dovrai scegliere, Olin, sgombra la mente dalla passione e dall'ira, e pensa a preservare solo ed esclusivamente il bene, che il cuore puro tuo saprà indicarti, figlio". Queste stesse parole pronunciò, parole che non ho mai dimenticate, perchè da quel giorno mia madre non fu più la stessa, e iniziò a soffrire di capogiri, ed emicranie fortissime. Mancavano due giorni al
mio diciassettessimo anno, ch'ella mi lasciò solo al mondo"non mi lasciare, mamma, sei tutto quello che ho" le dissi in un pianto dirotto. Stygia,con le lacrime che le rigavano le guance, lì, sul suo materasso di foglie, se ne andò con queste parole, che pronunciò ansante, fermandosi infinite volte, per prendere aria, mentre negli occhi, capaci di leggere l’anima,fino agli insondabili abissi delle più sue recondite inclinazioni, ora leggevo solo amore, e piangevo, piangevo, disperato"come sei bello,onil...Hai i colori del tramonto e dell'acqua del mare…ascoltami ora...salpa ed oltre il mare, in direzione sud-est, dopo quattro giorni di viaggio, incontrerai un'isola, nascosta fra fitte nebbie. Lì, una comunità di maghi vive, e il dono non è visto come una cosa da temere, ma è rispettato come la vita stessa. Saranno loro…d’ora in poi…la tua fa.. famiglia …Recati là,e va ad incontrarli...capiranno...subito...quanto impor…tante sei...tu...per loro". Così ella finì, e una sepoltura nella terra amata le diedi, restituendola alla Madre,
e per me tenni la sua collana d'osso, che porto sempre al collo. La casa di legno lasciai, senza neppure sbarrare la porta, portando con me nessun denaro, poichè non ne avevamo. La capra che avevamo macellai per il viaggio, e nella bisaccia la sua carne bollita riposi in vari fazzoletti, e mangiai fredda durante il viaggio, insieme ai funghi che avevo raccolti pel bosco, e alle bacche e alle radici che mia madre diceva "fanno bene al sangue". Solo questo, ed un'otre d'acqua di fonte avevo con me, quando partii alla ricerca di qualcuno che mi trasportasse sull’isola, per seguire l’ultima istruzione di mia madre. Quando presso un porticciolo lo trovai, alcuni mesi dopo, avevo incontrato più persone di quante ne avessi viste durante tutta la mia vita, ed avevo cominciato a capire quanto vesti ormai lise mi potessero proteggere più di unbastone dai malintenzionati, dai quali avevo dovuto fuggire più di una volta all’inizio del viaggio.
Pur non possedendo nulla di appetibile per essi, la prima botta in testa che avevo ricevuto mi aveva aperto gli occhi su una verità fondamentale, e cioè che essi prima di colpirti non si fermano a domandarti cos’hai nella scarsella…Era capitato infatti che il compare di un tale,che mi aveva fermato per chiedermi un’indicazione che evidentemente già conosceva, e che io non avrei mai saputo dargli, mi aveva colpito con un bastone, tanto che mi ero risvegliato con un terribile mal di testa, e un gran brutto bernoccolo. Da allora capì di dover stare in guardia e di dover adottare degli stratagemmi, per farmi notare il meno possibile…Ma un’altra cosa, questa lietissima , mi capitò una settimana circa dopo quell’incidente. Una bellissima civetta nivea,
cui avevo porto un topino, caduto in una trappola preparata per ben altra preda…da quel momento iniziò a seguirmi. Non riuscivo a crederci, però lei era lì, accanto a me, e non mi lasciava, come mia madre aveva fatto, e da allora ho creduto che fosse lei, cui come premio per la sua imperitura fedeltà la Madre aveva donato le ali, ed un candido, meraviglioso piumaggio.
L’ho chiamata Stygia,ed ancora oggi con me essa si sposta, e mai m’abbandona, se non per brevissimi periodi durante il giorno.
Con questo bagaglio di esperienza del mondo son salpato in direzione sudest, con un patrimonio empirico assai piccolo come converrete, ma già significativo circa la possibile varietà delle manifestazioni dell’essere di quelle creature che mette sulla nostra via il Supremo Demiurgo, l’onnipotente Fato…E a proposito di quest’ultimo, perdonatemi una piccola digressione…io lo paragono ad un bambino capriccioso, che gioca un’eterna partita a dadi con la vita e con la morte, e come dadi, regge fra le mani le leggi della causalità, che getta sul tappeto verde dell’esistenza. E’ questo che mi fa riconoscer l’esistenza di un solo vero libero arbitrio, quello del Fato, che si gioca le di ciascun sorti, senza tema di indovinare il tiro…
A bordo della nave del mercante,dopo soli tre giorni e mezzo all'isola delle nebbie sono approdato, portando Stygia in una gabbietta durante il viaggio e stringendo la collana d’osso sotto il mantello, pensando e ripensando a mia madre, e chiedendomi se mai altre persone mi ameranno, e cosa mi riserverà il futuro, al Capriccioso piacendo…


Descrizione: alto 173 cm, ha un fisico atletico grazie ai lavori duri che non ha mai disdegnati, e alle frequenti nuotate fatte al lago,ai margini del bosco. Ha
capelli rossi e lunghi sino a metà della schiena; lineamenti cesellati,ed occhi di colore verde mare.


_____________________

[BG DA APPROVARE]

Karma: 4.246


Il player può sollecitare il senato a dar un
responso postando qui sotto, e specificando quale
skill desidererebbe avere da nuovo regolamento.
Grazie

04/04/2006 17:51
 
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Richiedo l'approvazione del bg,nonchè delle mie prime skill di razza.e di quella di clan.
eccomi infaticabili senatori [SM=g27823]

La mia prima richiesta è relativa all'approvazione del mio bg,che comporta la pazienza e la disponibilità di leggerlo ad opera di qualche buon cuore.

In ordine invece alla skill,richiedo sulla base del bg,qualora fosse approvato, come prima skill affinità naturale lv 1,riferendomi in particolare alla vita condotta da remolin prima della sua partenza "al mondo",immerso in una foresta dell'Ibernia meridionale per tutto il tempo dalla nascita sino alla morte della donna che come un figlio l'ha cresciuto,strega dotata di magici poteri,devota alla Terra. Remolin,grazie alle conoscenze sul mondo naturale ricevute per tradizione dalla madre,nonchè di quelle empiriche,maturate nel corso degli anni vissuti a strettissimo contatto col mondo animale e vegetale,s'è integrato con entrambi questi mondi,sì che la sua presenza non veniva avvertita come minacciosa od ostile,ma quasi normale,"naturale",da parte delle creature selvatiche che la foresta abitavano,e in base all'osservazione attenta di alcuni comportamenti di quelli,è divenuto pian piano in grado di determinare con approssimazione i modi e le ragioni di quelli,nonchè in base alle condizioni climatiche o ambientali,il sopraggiungere di fenomeni naturali.
Come seconda skill,richiedo il livello 2 della skill affinità naturali,motivando questa scelta in base al fatto che remolin abbia continuato,una volta giunto sull'isola delle mele,a "scappare"fra gli amati alberi ed animali selvatici,vivendo in modo ritirato dalle altre creature,facendo pochissime esperienze "mondane",e passando la maggior parte del suo tempo nell'unico ambiente che sente veramente di poter chiamare casa. Il continuo stare a contatto con animali e piante,e con l'ambiente naturale in generale,ha comportato il crescere dell'affinità di cui pocanzi ho cercato di descrivere la nascita e il primo sviluppo.

In ordine alla scelta della skill di clan,richiedo la skill sangue freddo,ritenendo sia più adatta alla personalità di remolin,determinata dalle nordiche origini,e plasmata dal suo vissuto,caratterizzato da molta introspezione a causa della mancata presenza accanto a lui di coetanei con cui confrontarsi e crescere, e dagli insegnamenti ricevuti,nel segno del rispetto dell'ordine delle cose,della tradizione, e dell'arcano,elemento quest'ultimo importante al fin di donare al ragazzo una dose di imperturbabilità dinanzi ad eventi che suggestionerebbero uomini più sensibili,dose destinata a crescere col progredire dell'età e dell'esperienza.

Riepilogando,umilmente richiedo:1)l'approvazione del bg;
2)la concessione della prima skill,affinità naturale lv.1;
3)il potenziamento della prima skill,in affinità naturale lv.2.
4)l'approvazione della scelta della skill di clan,Sangue freddo,lv 1.



Attendo vostre,e sperando di aver interpretato in modo corretto le indicazioni che avete fornito,e ringraziandovi della vostra gentilezza,e del vostro lavoro per il divertimento di tutti,Vi saluto.

Remolin Mac Daffyd
05/04/2006 04:11
 
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Re: Richiedo l'approvazione del bg,nonchè delle mie prime skill di razza.e di quella di clan.

Scritto da: stef.sansone 04/04/2006 17.51
eccomi infaticabili senatori [SM=g27823]

La mia prima richiesta è relativa all'approvazione del mio bg,che comporta la pazienza e la disponibilità di leggerlo ad opera di qualche buon cuore.

In ordine invece alla skill,richiedo sulla base del bg,qualora fosse approvato, come prima skill affinità naturale lv 1,riferendomi in particolare alla vita condotta da remolin prima della sua partenza "al mondo",immerso in una foresta dell'Ibernia meridionale per tutto il tempo dalla nascita sino alla morte della donna che come un figlio l'ha cresciuto,strega dotata di magici poteri,devota alla Terra. Remolin,grazie alle conoscenze sul mondo naturale ricevute per tradizione dalla madre,nonchè di quelle empiriche,maturate nel corso degli anni vissuti a strettissimo contatto col mondo animale e vegetale,s'è integrato con entrambi questi mondi,sì che la sua presenza non veniva avvertita come minacciosa od ostile,ma quasi normale,"naturale",da parte delle creature selvatiche che la foresta abitavano,e in base all'osservazione attenta di alcuni comportamenti di quelli,è divenuto pian piano in grado di determinare con approssimazione i modi e le ragioni di quelli,nonchè in base alle condizioni climatiche o ambientali,il sopraggiungere di fenomeni naturali.
Come seconda skill,richiedo il livello 2 della skill affinità naturali,motivando questa scelta in base al fatto che remolin abbia continuato,una volta giunto sull'isola delle mele,a "scappare"fra gli amati alberi ed animali selvatici,vivendo in modo ritirato dalle altre creature,facendo pochissime esperienze "mondane",e passando la maggior parte del suo tempo nell'unico ambiente che sente veramente di poter chiamare casa. Il continuo stare a contatto con animali e piante,e con l'ambiente naturale in generale,ha comportato il crescere dell'affinità di cui pocanzi ho cercato di descrivere la nascita e il primo sviluppo.

In ordine alla scelta della skill di clan,richiedo la skill sangue freddo,ritenendo sia più adatta alla personalità di remolin,determinata dalle nordiche origini,e plasmata dal suo vissuto,caratterizzato da molta introspezione a causa della mancata presenza accanto a lui di coetanei con cui confrontarsi e crescere, e dagli insegnamenti ricevuti,nel segno del rispetto dell'ordine delle cose,della tradizione, e dell'arcano,elemento quest'ultimo importante al fin di donare al ragazzo una dose di imperturbabilità dinanzi ad eventi che suggestionerebbero uomini più sensibili,dose destinata a crescere col progredire dell'età e dell'esperienza.

Riepilogando,umilmente richiedo:1)l'approvazione del bg;
2)la concessione della prima skill,affinità naturale lv.1;
3)il potenziamento della prima skill,in affinità naturale lv.2.
4)l'approvazione della scelta della skill di clan,Sangue freddo,lv 1.



Attendo vostre,e sperando di aver interpretato in modo corretto le indicazioni che avete fornito,e ringraziandovi della vostra gentilezza,e del vostro lavoro per il divertimento di tutti,Vi saluto.

Remolin Mac Daffyd



vediamo cosa posso fare per te (premesso che ritnego sia NECESSARIO il aprere congiunto di Venus), ma procediamo con ordine.

Punto 1)Il background è carino, ben scritto, ma dubito ti potremo approvare la possibilita' di possedere gia' l'uso a livello intuitivo di poteri magici come tu dichiari (tu dichiari che Remolin sappia gia' utilizzare quelli a livello base inrenti agli elementi naturali come insegnatole da Stygia)poichè essa è una prerogativa degli appartenenti alla congrega dei Maghi, e autorizzare te vorrebeb dire autorizzare anche altri personaggi ad essere dotati di poteri magici piu' o meno considerevoli (nel tuo caso, la possibilita' di far esplodere e implodere la materai plasmandola se ho ben capito mi pare sia un potere di ENORME portata ) con cui potrebbero concorrere con i maghi,e quindi credo sarebeb quantomeno necessaria una modific dei passaggi della storia che raccontano dei tuoi poteri, ma per mia inesperienza in campo approvazioen bg sarei propensa ad ascoltare un parere da parte di Venus, come prima dicevo, che non tardera' ad arrivare, solo un po' di pazienza.


Punto 2)Letto per filo e per segno il background ritengo che la skill Affinita' Naturale liv.1 possa essere senza problemi approvata viste le motivazioni che giustamente hai fornito vivendo per 17 anni in un bosco con solo tua madre a pieno contatto con la natura e i suoi componenti.


Punto 3) Sull'elevazione della skill Affinita' Naturale a liv 2 ti devo confessare di essere piuttosto perplessa, non per altro se non per il fatto che la motivazioen addotta mi sembra un po' vaga...quindi ti chiederei di poter specificare meglio il tuo "scappare" far gli alberi chiarificando che intendi, ovvero se vivi nella foresta, o se passi li solo la maggioranza del tempo, a quanto mi pare di capire è la seconda opzione ma in tal caso credo sarebbe giusto da parte tua spiegare anche un anneddoto o comunque dimostrare, anche con delle giocate, che la tua affinita' col mondo naturale è accresciuta e che vivi a stretto contatto con essa.


Punto 4) Per la scelta e l'approvazione della skill di clan sono spiacente di comunicarti che avverranno in separato tempo e sede da questa conversione dei bg e skill ancora legate al vecchio ordinamento.
Difatti si sta dibattendo e delineando l'idea che esse verranno scelte e approvate in seno ai clan stessi dai capiclan, inoltre il livello della skill di clan prescelta acquistera' livelli semplicemente in base al karma del possessore.


In riassunto

BG -> da approvare, richiedo il parere di Venus
Affinita' Naturale liv.1 -> APPROVATA
Aumento Affinita' Naturale liv.2-> da motivare piu' chiaramente
skill di clan-> non approvabile in questa sede



spero di essere stata esauriente, attendo notizie [SM=g27823]


Lady Sydia

Gran Maestro d'Accademia

°°Console Mediterraneo °°




ALIAS

master Kami_Sama



05/04/2006 14:00
 
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Concordo con quanto detto da Sydia.

Il Bg in questione è certamente frutto di un ottimo lavoro che comprende capacità di stesura e fantasia del player, col quale voglio complimentarmi dal momento che di rado ho modo di legger racconti cosi scorrevoli, tuttavia esso non può essere approvato per diversi motivi.

Questo Bg è come fosse un concentrato di skill, ovvero di abilità di cui il pg sarebbe capace, e comprenderai che non posso approvarlo poichè sarebbe come certificare che il tuo pg ha: le conoscenze arcane basilari per porre in essere un incanto, dei poteri magici che ti consentirebbero di farlo, una sorta di volontà ferrea tale da poter mantenere alta la concentrazione per usar i poteri, il tutto contornato da una cooperazione tra forza mentale- spirituale e fisica da permetterti di aver una forza fisica superiore alla norma, ed infine l'affinità naturale derivante dal luogo nel quale è vissuto.

Devo chiederti di rettificare, temo purtroppo di doverti chiedere di riscrivere quanto hai argomentato in modo tale da ridimensionare notevolmente il racconto.
In questo lavoro di ristesura, potrai dunque scegliere se focalizzar la storia sulle Conoscenze Arcane (semplice conoscenza base di simboli e quanto altro ma senza capacità assoluta di comprender la magia o nozioni di essa), e quindi richiedere tale skill, o se incentrar la storia sull'Affinità Naturale, e richiedere quindi quella skill, come avevi già fatto, con conseguente accrescimento, come ben diceva Sydia, da integrare nelle motivazioni.


Detto questo sospendo la concessione della skill fino a che non avrai scelto cosa fare e resto in attesa del nuovo Bg.

Buon lavoro.

Riassumendo:

BG Non Approvato--> in attesa di nuova stesura
Skill: Sospese--> in attesa di decisione del player

14/04/2006 15:43
 
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richiesta di approvazione del bg modificato,e di concessione skills
Eccomi di nuovo. Avete ragione ovviamente,il mio bg non rispettava i parametri corretti per esser validamente spendibile in un gdr,e perciò l'ho modificato nei punti in cui attribuivo a Remolin poteri e conoscenze da mago elementalista,mantenendo inalterati altri pezzi del racconto che ritengo possano restare al fin di non stravolgere la storia.
Ecco il nuovo bg,e sotto ad esso la mia nuova richiesta di skill.

Remolin mac Daffyd


Sono venuto al mondo in una notte d'estate, ma fui a un passo dal non conoscere un altro
giorno quando fui salvato, denutrito e in balia delle bestie del bosco, da una donna che da
allora mi ha cresciuto come figlio suo. Stygia mi disse una volta che sono un dono che la
Terra le ha fatto "Ti ho trovato in un pino cavo, olin, seguendo il suono disperato dei
vagiti. Appena ti ho visto, eri diafano, di un pallore mortale; allora ti ho preso tra le
braccia, per trasferirti il mio calore, mentre piangevo di dolore, e le lacrime mie cadevano
sul tuo corpicino, avvolto in un piccolo manto vermiglio.
Allora ho inneggiato alla Madre, che tutto vede, perchè rispondesse alla mia prece, giacchè
Ella sapeva quanto prima di quel giorno io ti avessi desiderato, e Le ho chiesto di aiutarmi
a farti sopravvivere, a qualunque costo.” Dopo quest’ultima frase nitidamente ricordo
ch’ella si fermò alcuni attimi, prima di riprendere “E' stato allora, quando ti ho visto
soffuso di luce adamantina, che il cuore mi si è quasi fermato,giacchè allora ho capito che
con un ulteriore, preziosissimo dono Ella ti aveva regalato il benvenuto alla vita. Da
quell'istante, mentre riprendevi il colorito roseo della salute, ho pianto solo di gioia,
abbacinata dalla tua bellezza, e dalla forza che rechi teco, che un
giorno sarà rivelata...".
Ricordo bene che nei suoi occhi brillavano lampi mentre mi parlava, ed un'espressione a
tratti estatica, a tratti delirante le dipingeva gli inconfondibili tratti del viso. Piccola
e tozza, aveva lineamenti privi di qualsiasi grazia, ed un naso prominente che le copriva
una bocca sottile,perennemente atteggiata ad un ghigno involontario. Tuttavia, mai ho
incontrato una donna più piena di bellezza di mia madre Stygia.
Mi ha dato il nome Remolin, ma io, successivamente e in segreto, perché pensavo di ferirla,
ho aggiunto mac daffyd, dalla scritta ricamata sul manto in cui ella mi aveva trovato
avvolto, e che mi ha data come ricordo appena ho avuto gli anni per prendermene cura senza
rovinarla. Sono stato allevato in una casetta di legno,nella piccola radura di un bosco
plurisecolare dell'Ibernia meridionale,vicino alla costa.
Avevamo una mucca ed una capra,e talvolta mangiavamo carne, quando ci capitava di riuscire
nel gioco di acciuffare le lepri selvatiche, con le nostre ingegnose trappole. Vivevamo
inoltre dei frutti del bosco, perchè mia madre sapeva tutto sulle bacche,sulle radici e le
piante commestibili, e sui loro molteplici usi per alleviare i dolori e curare i malanni. Ma
non era questa la sua arte. Quel che sapeva fare meglio era combinare le forze degli
elementi, al fin di costruire. Potevi vederla ergere un muro compatto di pietre da sassi
sparsi sul terreno in numero bastevole, accendere un fuoco o ricompattare un'asse di legno
rotta, con la sola forza dei propri pensieri e la imposizione delle mani. Tutto questo un
poco alla volta tentava di insegnarmi, come se fosse un gioco, ed io la seguivo col sorriso
sulle labbra, mentre Ella con espressione solenne affermava sottovoce di dover guidare i
miei passi alla nascita della consapevolezza del dono che la Madre mi aveva fatto anni
prima. Ma non solo nel gioco occupavo la mia vita. Insieme a lei imparavo a conoscere tutto
quello che sulla natura ella mi rivelava, e l'aiutavo a fare tutti quei lavoretti che altre
due braccia, seppur inizialmente esili, potevano rendere più semplici;il tempo era
per noi infinito, e raccogliere la legna, usare l'acciarino o pescare nel laghetto erano per
me puro divertimento . Così,in un idillio crescevo, e mi fortificavo nel corpo e nello
spirito. Un giorno tuttavia, quando quindici estati erano passate da quella della mia
nascita, capitò una cosa, che riuscì a sconvolgere quello che nella mia mente pareva sino ad
allora cristallizzato.
Stavo spaccando come facevo di solito un po’ di legna vicino alla nostra casa,
un’occupazione che mi è sempre piaciuta in modo particolare; ad un tratto, il bastone
dell’ascia che utilizzavo si spezzò,dopo aver colpito molto forte in corrispondenza di un
robusto nodo, ed una scheggia corse a lacerarmi il viso.
Quando Stygia udì i miei lamenti,un espressione preoccupata su inumano pallore le vidi sul
volto mentre si chinava a
soccorrermi dopo esser corsa da me; indi, mentre mi medicava le ferite, dopo esser rientrati
in casa, la sentì dire"Ascolta questo consiglio di madre, e non dimenticarlo mai”.
Quand’ella dopo una pausa riprese a parlare, come sempre pendevo dalle sue labbra, ma non
c’era più il sorriso di fanciullo sul mio volto graffiato,bensì un'espressione
attentissima,come un'inflessione della di lei voce m'avvertisse che qualcosa stesse
cambiando per noi,definitivamente" Avevi già tagliato abbastanza legna olin. Ogni cosa va
fatta secondo il suo giusto tempo,quando si ha che fare col regno della Madre.La distruzione
è sempre male, salvo che non sia necessaria per costruire un bene più grande. Nel nostro
caso esso è rappresentato da un fuoco,che ci terrà caldi durante il giorno e la notte; ma
possiamo prendere solo lo stretto necessario per le nostre esigenze, giacchè nessuno di noi
agisce senza conseguenze..le vite delle creature animali e vegetali sono un continuum,non te
ne accorgi,eppur cammini fra le case di milioni di esseri senzienti,le violi,e forse le
distruggi,mentre credi d'aver compiuto solo pochi passi..Ci muoviamo sempre in un equilibrio
fragile,e perciò,prima di farlo,occorre riflettere attentamente,ponderare quale sia l'azione
migliore, che realizzi il bene più grande,o il male minore. E quando parlo di bene più
grande, non parlo d'un concetto soggettivo;io mi riferisco a quello che dieci,cento,mille
cuori puri sarebbero concordi nel ritenere tale. Quando dovrai scegliere, Olin, sgombra la
mente dalla passione e dall'istinto del momento, e pensa a preservare solo ed esclusivamente
il bene, che il cuore puro tuo saprà indicarti, figlio". Queste stesse parole pronunciò,
parole che non ho mai dimenticate. Sì...perchè da quel giorno mia madre non fu più la
stessa, e iniziò a soffrire di capogiri, ed emicranie fortissime. Mancavano due giorni al
mio diciassettessimo anno, ch'ella mi lasciò solo al mondo"non mi lasciare, mamma, sei tutto
quello che ho" le dissi in un pianto dirotto. Stygia,con le lacrime che le rigavano le
guance, lì, sul suo materasso di foglie, se ne andò con queste parole, che pronunciò
ansante, fermandosi infinite volte, per prendere aria, mentre negli occhi, capaci di leggere
l’anima,fino agli insondabili abissi delle più sue recondite inclinazioni, ora leggevo solo
amore, e piangevo, piangevo, disperato"come sei bello,onil...Hai i colori del tramonto e
dell'acqua del mare…ascoltami ora...salpa ed oltre il mare, in direzione sud-est, dopo
quattro giorni di viaggio, incontrerai un'isola, nascosta fra fitte nebbie. Lì, una comunità
di maghi vive, e il dono non è visto come una cosa da temere, ma è rispettato come la vita
stessa. Saranno loro…d’ora in poi…la tua fa.. famiglia …Recati là,e va ad
incontrarli...capiranno...subito...quanto impor…tante sei...tu...per loro". Così ella finì,
e una sepoltura nella terra amata le diedi, restituendola alla Madre,
e per me tenni la sua collana d'osso, che porto sempre al collo. La casa di legno lasciai,
senza neppure sbarrare la porta, portando con me nessun denaro, poichè non ne avevamo. La
capra che avevamo macellai per il viaggio, e nella bisaccia la sua carne bollita riposi in
vari fazzoletti, e mangiai fredda durante il viaggio, insieme ai funghi che avevo raccolti
pel bosco, e alle bacche e alle radici che mia madre diceva "fanno bene al sangue". Solo
questo, ed un'otre d'acqua di fonte avevo con me, quando partii alla ricerca di qualcuno che
mi trasportasse sull’isola, per seguire l’ultima istruzione di mia madre. Quando presso un
porticciolo lo trovai, alcuni mesi dopo, avevo incontrato più persone di quante ne avessi
viste durante tutta la mia vita, ed avevo cominciato a capire quanto vesti ormai lise mi
potessero proteggere più di unbastone dai malintenzionati, dai quali avevo dovuto fuggire
più di una volta all’inizio del viaggio.
Pur non possedendo nulla di appetibile per essi, la prima botta in testa che avevo ricevuto
mi aveva aperto gli occhi su una verità fondamentale, e cioè che essi prima di colpirti non
si fermano a domandarti cos’hai nella scarsella…Era capitato infatti che il compare di un
tale,che mi aveva fermato per chiedermi un’indicazione che evidentemente già conosceva, e
che io non avrei mai saputo dargli, mi aveva colpito con un bastone, tanto che mi ero
risvegliato con un terribile mal di testa, e un gran brutto bernoccolo. Da allora capì di
dover stare in guardia e di dover adottare degli stratagemmi, per farmi notare il meno
possibile…Ma un’altra cosa, questa lietissima , mi capitò una settimana circa dopo
quell’incidente. Una bellissima civetta nivea,
cui avevo porto un topino, caduto in una trappola preparata per ben altra preda…da quel
momento iniziò a seguirmi. Non riuscivo a crederci, però lei era lì, accanto a me, e non mi
lasciava, come mia madre aveva fatto, e da allora ho creduto che fosse lei, cui come premio
per la sua imperitura fedeltà la Madre aveva donato le ali, ed un candido, meraviglioso
piumaggio.
L’ho chiamata Stygia,ed ancora oggi con me essa si sposta, e mai m’abbandona, se non per
brevissimi periodi durante il giorno.
Con questo bagaglio di esperienza del mondo son salpato in direzione sudest, con un
patrimonio empirico assai piccolo come converrete, ma già significativo circa la possibile
varietà delle manifestazioni dell’essere di quelle creature che mette sulla nostra via il
Supremo Demiurgo, l’onnipotente Fato…E a proposito di quest’ultimo, perdonatemi una piccola
digressione…io lo paragono ad un bambino capriccioso, che gioca un’eterna partita a dadi con
la vita e con la morte, e come dadi, regge fra le mani le leggi della causalità, che getta
sul tappeto verde dell’esistenza. E’ questo che mi fa riconoscer l’esistenza di un solo vero
libero arbitrio, quello del Fato, che si gioca le di ciascun sorti, senza tema di indovinare
il tiro…
A bordo della nave del mercante,dopo soli tre giorni e mezzo all'isola delle nebbie sono
approdato, portando Stygia in una gabbietta durante il viaggio e stringendo la collana
d’osso sotto il mantello, pensando e ripensando a mia madre, e chiedendomi se mai altre
persone mi ameranno, e cosa mi riserverà il futuro, al Capriccioso piacendo…


Descrizione: alto 173 cm, ha un fisico atletico grazie ai lavori duri che non ha mai
disdegnati, e alle frequenti nuotate fatte al lago,ai margini del bosco. Ha
capelli rossi e lunghi sino a metà della schiena; lineamenti cesellati,ed occhi di colore
verde mare.





Richiesta skill da bg:conoscenze arcane lv. 1.
Motivazione: Remolin ha vissuto con Stygia, potente strega,per diciassette anni, durante i quali ella ha tentato di fornirgli le conoscenze teoriche base sottese alla magia di tipo elementale. Il ragazzo ne ha derivata una conoscenza elementare di alcuni fra i più importanti simboli magici,da cui la capacità di leggere testi contenenti quelli e a livello base interpretarli,pur senza sapere mettere in moto le forze di cui i libri degli incanti con dovizia di spiegazioni trattano.

Richiesta seconda skill:forza lv 1.Questa skill deve essere determinata da fatti successivi all'arrivo ad Avalon. La motivo perciò in base al dato che remolin ha ottenuto un modestissimo incremento di forza(pari a quello di questa abilità al primo livello)essendosi impegnato a svolgere,giacchè nulla possedeva al suo arrivo,molteplici lavori,specie i più stancanti,essendo egli privo di qualsivoglia specializzazione. Questo dovrebbe plausibilmente aver aumentato una forza che egli già in buona misura possedeva,per effetto della sua crescita avvenuta in una foresta hiberniana, ricca di corsi d'acqua in cui frequentemente sin da piccolo nuotava,e nella quale attendeva alle occupazioni quotidiane come tagliare la legna,cacciare o raccogliere i frutti del bosco con infaticabile e crescente energia.


Attendo vostre,e ancor vi ringrazio,per il lavoro che fate per permettere il gioco ed il divertimento di tutti,cercando di fare in modo che tutto avvenga nel modo più qualitativamente alto possibile,e senza sperequazioni di sorta.
14/04/2006 21:21
 
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Skill approvate.


Tuttavia vorrei ricordarti una cosa molto importante riguardo la skill conoscenze arcane liv 1: "a questo livello il possessore della skill è all’inizio nell’apprendimento dei misteri arcani, riesce tuttavia ad avere una comprensione generica degli scritti arcani e a riconoscere delle rune senza però apprenderne il significato o l’utilità. Ovvero tradurre in parte lo scritto, senza capire la magia o il significato magico che vi è dietro"

Attenzione quindi ad attenerti strettamente, nel giocare il tuo personaggio, a quanto spiegato nell'abilità. [SM=g27823]

Buon Gioco

Riassumendo:


Conoscenze Arcane liv.1
Forza liv.1

29/08/2006 03:56
 
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Illustri messeri ed adorabili dame, che sempre vi prodigate perchè il gioco degli umani rispetti la coerenza che tutti auspichiamo, a Voi mi ripresento per chiedere il riconoscimento di tre nuove skill al mio postulante dei druidi.

Richiedo per primi due livelli della skill Affinità naturale.
Remolin, sino a pochi mesi prima di giungere ad Avalon, aveva vissuto all'interno di una foresta con sua madre, passando con lei o da solo moltissimo tempo immerso nella vegetazione, talvolta anche riposando di giorno o di notte all'interno di pini cavi, o all'addiaccio, qualor la stagione lo permettesse. A lungo si perdeva nell'osservazione degli animali e delle piante, notando, con la curiosità e l'attenzione d'un bambino via via divenuto ragazzo, vari fenomeni che cominciavano a sembrargli familiari, anche se quasi mai cercava di indagarne e comprenderne le cause, salvo esse non fossero proprio sotto i suoi occhi.
Giunto ad Avalon, già prima di essere accolto fra i druidi, di gran lunga preferendo, e sentendo più vicini all'anima sua, i luoghi solitari a contatto con la natura - simili a quelli nei quali era cresciuto - passava molte delle sue giornate, nel tempo in cui non lavorava per soddisfare le esigenze primarie di vita, all'aperto, nei pressi della foresta o nei dintorni di barrington, ove boschetti fitti chiazzano ad una visione dall'alto il territorio circostante la cittadina. E se come detto, prima non era mai più di tanto stato attento alla ricerca eziologica dei fenomeni osservati, un profondo spirito critico, forse nato per compensazione alla perdita della madre che rappresentava la sua prima ed importantissima fonte di conoscenza, si è radicato in lui.
Tale maturazione interiore è stata anche uno dei motivi scatenanti la sua richiesta all'arcidruido Emydea di insegnargli i segreti della Terra, secondo la filosofia druidica, cioè non allo scopo di usarla o sfruttarla, bensì per meglio comprenderla ed imparare a rispettarla, come l'amore per Essa, immanente in lui ancor prim che innestato dalla madre defunta, gli imponeva. Da quando la mezzelfa l'ha accolto nella sua congrega, alle lezioni teoriche quotidianamente cerca di unire l'osservazione diretta, e da quest'ultima vuol ricavare ulteriore conferma ed insegnamento.
I luoghi dei quali fa continua esperienza non solo più solo quelli avanti citati, ma anche quelli che si trovano negli immediati dintorni della dimora dei druidi, che è immersa come tutti sanno in una fitta ed intricata vegetazione.
Su di un taccuino l'Iberno ha perciò iniziato ad annotare a sera, assiso allo scrittoio dell'alloggio, tutte le riflessioni cui la giornata lo ha via via indotto, ed è su queste riflessioni che voglio renderVi edotti, al fin che Voi possiate giudicarne la giustezza.
Egli, fatte una serie di considerazioni preliminari, scrive che il primo passo per comprendere un animale è quello di sapere quali siano le abitudini ed il suo comportamento allo stato selvatico. Occorrerà capire il significato della mimica, del linguaggio del corpo e dei versi, come si tenterebbe di fare con uno straniero di lingua, usi e costumi diversi dai nostri.
Il primo animale osservato più attentamente secondo questo metodo sperimentale è stato uno scoiattolino. Remolin si è accorto che sulle prime, quando si avvicinava ad esso, quello si mostrava turbato e svelto si allontanava. Accaduto lo stesso più volte - nonostante il suo strenuo tentativo di far meno rumore possibile e di confondersi con la vegetazione vestendo abiti verdi o marroni a seconda della composizione del paesaggio - il mio postulante ha iniziato ad avvedersi che la fuga era preceduta dal posizionamento della coda cespugliosa a "S", ed ha formulato l'ipotesi, poichè ciò accadeva già prim ch'egli mostrasse la sua figura, che ciò potesse indicar turbamento, e che la causa di quest'ultimo potesse essere il nuovo, inusuale odore di persona sconosciuta, prontamente avvertito dall'animale. Per poter avvicinare lo scoiattolo, Remolin ha cominciato allora a poggiarsi un poco di cibo sulla mano. E quello, dopo molta diffidenza, ha iniziato a venire più vicino, e, salvo qualche tentativo di mordergli le dita, è divenuto più docile. Con tanta pazienza, in seguito ha potuto ottenere ch'esso salisse sulla sua stessa mano, e, più tardi, addirittura sino alle spalle e sulla di lui persona, della quale oramai conosceva l'odore e si fidava.
Il secondo tipo di animale osservato più da vicino è stato il topo. Leggo che sulle pagine dedicate a questo animale, Olin scrive che dopo un attento esame gli è sembrato che anch'esso comunichi coi propri simili attraverso il corpo, la mimica, la posizione della coda ed i versi. E così, data la tecnica collaudata con lo scoiattolo, Remolin ha anche qui usato delle leccornie, prima fra tutte il lardo, per guadagnare la simpatia del topo. Questi, che sulle prime scappava in modo fulmineo e si nascondeva dinanzi al potenziale predatore, si lasciava accarezzare in seguito sulla schiena e sulla nuca, e non tentava di fuggire, se lo si faceva molto dolcemente.
Questi risultati sono stati ottenuti sfruttando la convinzione che gli animali possiedano una grandiosa capacità di apprendere e di capire cosa significano parole e toni della voce dell'uomo, idea in base alla quale Rem ha iniziato a parlare loro come lo stesse facendo con un'altra persona, pian piano riuscendo ad ottenere risultati significativi nella familiarizzazione e nella comunicazione coi suoi piccoli interlocutori.
Dal topo Olin è passato indi ad osservare un coniglio selvatico. Dall'analisi del linguaggio del suo corpo, egli ha evinto che quando le orecchie sono appiattite sulla schiena e il coniglio è rannicchiato su sé stesso, significa che ha paura. Se invece allunga la testa in avanti e allontana la coda dal corpo mantenendo sempre le orecchie appiattite all'indietro è pronto ad attaccare e mordere. S'è avveduto inoltre, dalle reazioni riscontrate, che quando il coniglio mangia non bisogna disturbarlo, e ciò vale anche durante il periodo degli accoppiamenti e quando si trovi coi suoi cuccioli.
Dal coniglio è quindi nuovamente tornato a studiare animali più piccoli, prendendo in esame i ratti. A questo riguardo, leggo ch'egli ha annotato che la mimica di questi animali è praticamente irriconoscibile, come cercar di dar un significato preciso ai versi ch'essi compiono. Quel che gli pare certo, è che la spalla dell'uomo sia il posto preferito per gli elementi più socievoli della specie, e che quando questi si arrampicano fino lassù significa che si è instaurato un rapporto di fiducia, e ciò è una buona base per il rapporto e la comunicazione tra l'uomo e l'animale. Anche qui, Olin sostiene che di regola dare il cibo dalla mano e accarezzare rappresenti ancora il metodo di contatto più semplice, e segnali come il fischiare o lo schioccare delle dita possono essere l'inizio anche di un addestramento, che viene alla fine sempre premiato con del cibo.
"Dalla terra all'aria, dai piccoli animali selvatici agli uccelli", titola un nuovo paragrafo del taccuino. Quando questi ultimi sono felici, cantano, sono vitali e dinamici, gonfiano le piume e se le puliscono, osserva l'iberno; quando si spaventano, di solito si appiattiscono e stringono le piume attorno al corpo. Ciò vale tranne quando è il periodo della muta, quando essi rinnovano il loro piumaggio, e sono così esausti e deboli da esser completamente ammutoliti.
Rubricato come "spiegazione del metodo" è un nuovo argomento trattato dal postulante. In esso si può leggere che per capire il significato dei gesti che compie l’animale, Remolin ha segnato ciascun tipo di comportamento riscontrato, compilando un catalogo delle reazioni, pel tramite d'un gran numero d’osservazioni. Ha cercato di distinguere quali comportamenti sono una risposta effettiva a uno stimolo esterno, e quali invece siano moto intimo dell'animale, per diminuire quanto più possibile il rischio che la disamina fosse falsata dalla sua intermediazione.
Una cosa interessantissima ho trovata poi circa verso la metà del taccuino. Attraverso l'attenta osservazione degli animali, ma anche delle piante, in alcuni casi, secondo Remolin si può addirittura giungere a formulare previsioni sull'andamento del tempo. A tale proposito, trovo scritto che il volo a bassa quota degli uccelli, ad esempio,è quasi sempre foriero di maltempo. Quando essi volano invece in alto, annunciano, di solito, il sereno. Ed ancora, indicazioni importanti posson giungere in particolare dai corvi e dalle gazze nella stagione fredda della terraferma. Quando si vedono girare in voli insistenti, spesso anticipano la neve.
Quanto ai temporali, secondo Remolin spesso i canidi li anticipano di parecchi minuti rispetto alla percezione umana, cominciando a dare segni di nervosismo e, a volte, di paura prima ancora che il nostro orecchio riesca a percepire i primi tuoni in lontananza.
Anche i galli, quando intonano il loro chicchiricchì in pieno giorno, e l'aria è nuvolosa e immobile, spesso sono forieri di temporale nella zona. Ma non solo! Più avanti leggo "anche i più modesti insetti ci danno indicazioni sull'evoluzione del tempo su scala locale: le formiche che corrono freneticamente e in massa attorno alla tana sono un indicatore probabile di pioggia, così come le mosche, quando sono assai propense ad entrare in casa - come si può notare benissimo anche qui, al primo piano della dimora dei druidi -" .
Sul taccuino vi sono anche alcune annotazioni relative ai rapporti tra taluni comportamenti della flora ed il mutare del tempo. Remolin scrive che anche l'osservazione delle piante può da un lato come tutti sanno fornire informazioni sulla stagione o il periodo dell'anno nei quali ci troviamo( legate alla gemmazione, la fioritura, la maturazione dei frutti o la caduta delle foglie), ma anche elementi utili per la previsione di eventi atmosferici locali.
C'è un esempio interessante a parer mio, che egli annota riflettendo su di una nevicata avvenuta poco prima di giunger sull'isola, un giorno prima di imbarcarsi alla sua volta. Egli osservava la neve posarsi sui rami d'un grosso abete. Ad un certo punto s'accorse ch'essa non rimaneva più uniformemente e morbidamente attaccata ai rami, ma tendeva a cadere. Col senno di poi, ricordandosi di allora, e del minor rigore del clima registratosi nell'immediatezza di quel fenomeno, Remolin ha scritto che quando la neve tende a cader dai rami anzichè posarsi su di essi come faceva sino ad un istante prima, ciò può essere sintomo della temperatura che sta salendo. Corollario di ciò il dato empirico che quando ciò si verifica si annuncia quindi o la fine della nevicata (con rasserenamento e rialzo termico), o la sua trasformazione in pioggia.
Un altro esempio egli ha tratto dall'osservazione di alcune varietà di pioppi (quelle che hanno le foglie con il lobo inferiore argenteo), che in estate, pur in assenza di vento, mostrano il lato argenteo delle loro foglie, e si sia in presenza di movimenti d'aria che tendano a dirigersi verso l'alto(oggi le chiameremmo correnti ascensionali abbinate ad una bassa pressione atmosferica. Remolin qui ha scritto che se in presenza di questo evento, guardando il cielo, si vedano nuvole sviluppate in altezza che si muovano e tendano a crescere, ciò significa che il temporale si sta preparando ed occorre cercar rifugio.

Da queste informazioni che ho prelevato per Voi dal taccuino di Remolin, ritengo ch'egli sia "a buon punto nell’apprendimento dell’interpretazione del comportamento animale, tanto che potrà avvicinarsi ad animali senza apparir loro come ostile, riuscendo ad esempio ad avvicinare degli animali allo stato brado senza destar in loro paura o sospetto", come recita e richiede il livello due della skill che chiedo a Voi di riconoscere al mio postulante.

La mia seconda richiesta investe invece il primo livello della skill Furtività.
Il primo gradino di quest'abilità presuppone che il personaggio sia "al principio dell’apprendimento delle tecniche furtive: è in grado di muoversi silenziosamente anche su terreni boschivi o rocciosi, riuscendo ad occultare la propria presenza qualora volesse nascondendosi dietro ripari occasionali".
Chiedo che tale capacità sia riconosciuta a Remolin, e passo a spiegarne il motivo.
La fauna selvatica è sempre elusiva e dal comportamento schivo, specie sulle prime. Tuttavia, durante l'espletamento delle varie funzioni vitali, ogni animale lascia segnali, resti di pasti, spiumate, impronte, un vero linguaggio di tracce apparentemente indecifrabile ma capace di svelare passaggi e presenze, a chi come Remolin ha vissuto per più di un decennio e mezzo in una foresta(della Ibernia meridionale).
Per individuare lo scoiattolo, per esempio, il giovane Iberno ha cercato rimasugli di pigne, dalla base sfrangiata, su cui fossero rimasti resti di squame pendenti dall'asse delle pigne stesse, o nocciole spaccate a metà, o con un grande foro generalmente verso la punta.
Egli sapeva infatti, dal suo patrimonio empirico, che la presenza di avanzi di pasto siffatti era attribuibile solo a quella specie di animali. Per trovare il topo selvatico invece l'aspetto generale della pigna ricercata era molto ordinato, l'asse rosicchiato con cura dall'inizio alla fine e la base arrotondata; al vertice della pigna restano a mò di ciuffo in tal caso solo poche scaglie intere; anche quest'animale si nutre poi di nocciole, ma queste vengono rosicchiate a partire da un punto che poi si allarga a formare un foro sufficiente per estrarre il seme e farlo a pezzetti; all'esterno del guscio, intorno al foro, e sullo spigolo rosicchiato rimangono impressi i piccoli segni lasciati dagli incisivi del topo. Questa precisazione può apparire ultronea e forse lo è davvero per la motivazione della skill richiesta, ma ne costituisce la premessa cronologica e per questo l'ho inserita. Rinvenire le tracce degli animali è infatti operazione preliminare necessaria per poterli osservare. Esser appostati nei pressi di luoghi che indizi chiari rivelino frequentati da animali selvatici permette di avvicinarsi strisciando sino ad essi, ed arrivare vicino a loro senza essere visti o fiutati. Remolin ha presto imparato che per vedere, è necessario non essere visti. La prima cosa ch'egli tiene a mente è quella di fare attenzione che il terreno, o gli alberi dietro di lui siano dello stesso colore dei suoi abiti. L'altra consiste nel restare perfettamente immobili e silenziosi quando ci si accorga che l'animale sta cercando di individuarti. In questo modo, si può sfuggire spesso all'avvistamento da parte della fiera, anche restando allo scoperto. Remolin ha imparato a scegliere, ove possibile, prima lo sfondo contro cui mettersi, e a vestirsi di verde chiaro contro uno sfondo di sabbia, di erba, o contro rocce giallastre; di abiti scuri se contro cespugli scuri, o nell'ombra di alberi o rocce.
Ma occorre in tal ultimo caso fare attenzione che sia scuro anche il terreno dietrostante, perché se, per esempio,quello
immediatamente oltre gli alberi sotto i quali si è appostati fosse chiaro, ci si delineerebbe in modo netto contro di esso.
Quando è una collina il posto di osservazione, l'attenzione va posta a non fermarsi in cima, o sulla cresta, per non stagliarsi contro il cielo. Altra accortezza per non esser scoperti dall'animale, è di compiere movimenti il più possibile lenti. Per salire su una collina, il ragazzo dalla rossa chioma avanza a carponi, appiattito nell'erba, e quando raggiunge la cima alza molto lentamente la testa, centimetro per centimetro, finché può vedere lontano. Se scorge in distanza l'animale, guarderà con attenzione, e se crede di essere stato scorto, terrà il capo perfettamente immobile per moltissimo tempo, sperando d'esser preso per un ciocco di legno o una pietra. Se non viene scoperto, abbasserà allora lentissimamente la testa, finché sarà di nuovo nascosto nell'erba. Egli, per esperienza, sa che qualunque movimento del capo troppo rapido o improvviso, contro lo sfondo del cielo o anche della terra o del riparo, sarebbe tale da richiamare l'attenzione dell'animale anche da una distanza considerevole.
Di notte, occorre inoltre per quanto possibile scegliere terreni bassi, fossi o canaloni per restare immersi nel buio.
L'altra operazione necessaria a compiersi per avvicinarsi all'animale, e cercar di porgergli il cibo dalle proprie mani, è camminare in silenzio, specie di notte. Il rumore del tacco di un uomo normale, che urta il terreno ad ogni passo, può venire udito da notevole distanza, e perciò un esploratore deve imparare a camminare sempre leggermente sulla punta dei piedi e non sui calcagni. Per riuscirci, Olin si è esercitato costantemente a camminare in tal modo sia di notte che di giorno, in dimora e fuori, finché è diventata per lui un'abitudine camminare il più leggermente e silenziosamente possibile. Quanto più tale abitudine si è radicata in lui, tanto più ha acquistata anche la capacità di percorrere lunghe distanze senza stancarsi più così presto, come quando si cammina col passo pesante della maggior parte degli uomini. Altra regola fondamentale ch'egli osserva è quella di mantenersi sempre sottovento rispetto all'animale, anche se il vento fosse così leggero da essere una semplice brezzolina. Quindi, prima di partire per l'osservazione, si preoccupa di sapere bene da quale parte soffia il vento, per muoversi in direzione opposta. Per accertarsene, Rem usa due trucchi nati più o meno col mondo: inumidirsi un dito con la lingua, e poi alzarlo in aria, e sentir da quale parte prova più freddo; oppure, lanciare in aria un pò di polvere sottile, o d'erba o di foglie secche, e guardar da che parte vanno.

L'utilizzo di queste accortezze si rivela alquanto efficace per riuscire a camminare in modo silenzioso, nonchè ad occultare la propria presenza quando il paesaggio lo permetta. E' per questo che chiedo il livello 1 della skill furtività per Remolin.

Riepilogando: richiedo Affinità naturale lv.2 e Furtività lv.1.

Grazie mille per l'attenzione.

[Modificato da stef.sansone 29/08/2006 14.37]

02/09/2006 03:29
 
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Complimenti innanzitutto per la lunghissima e ampissima trattazione a giustificazione della richiesta delle due skill , di cui una a livello 2.

In secondo luogo , tornando alla questione meramente tecnica, vista la grande quantita' e soprattutto pertinenza degli esempi da te portati non trovo ostacoli alcuni all'approvazione delle due abilita' richieste di cui spero poter visionare per via privata anche un paio di esempi di gdr svolti.


Affinita' Naturale liv. 2-> APPROVATA

Furtivita' liv. 1 -> APPROVATA


Riassumendo:

Conoscenze Arcane liv.1
Forza liv.1
Affinita' Naturale liv. 2
Furtivita' liv. 1



Buon role [SM=g27811]


Lady Sydia

Gran Maestro d'Accademia

°°Console Mediterraneo °°




ALIAS

master Kami_Sama



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