| | | Post: 11 | Registrato il: 30/01/2006
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Arrivo sempre tardi... Meglio tardi che mai no?
E' un po' che ci penso, ho raggiunto un punteggio di karma abbastanza elevato da poter provare la pazzia =P
Comunque, vorrei proporre una cosa:
chieder l'approvazione x il bipolarismo mentale (sdoppiamento della personalità / personalità alternante che a dir si voglia >____>)
Unica cosa che non so è se devo presentare una giustificazione ben motivata .. Il pg è mancato per molto tempo dall'Isola, ho già giocato il ritorno, ma posso postare qui di seguito delle giocate relative alla vita fuori ExtraAvalon che hanno portato il pg ad assumere dei comportamenti differenti.
Per provare anche a giocare la cosa ho fatto una ricerca, anche per specificare il carattere che dovrebbe avere e lo stile di vita conseguente ai fatti, seguendo più o meno questo schema (metto in grassetto quello "scelto" ):
DISTURBI DI PERSONALITÀ
I disturbi di personalità sono condizioni stabili nella vita dell'individuo, caratterizzate dalla presenza di aspetti di personalità rigidi e disadattativi al punto da compromettere l'adattamento alla vita quotidiana e le relazioni interpersonali. I principali disturbi di personalità sono quello paranoide (caratterizzato da estrema sfiducia e sospettosità), schizoide (il cui tratto prevalente è la chiusura nei rapporti sociali), schizotipico (caratterizzato da chiusura relazionale e dalla presenza di pensieri bizzarri), antisociale (il cui tratto distintivo è la presenza di comportamenti devianti dalle norme e dalle leggi sociali), borderline (disturbo in cui sono presenti marcate oscillazioni comportamentali e difficoltà nel controllo degli impulsi), istrionico (in cui prevalgono condotte e atteggiamenti di tipo teatrale, con una caratteristica esagerazione delle emozioni), narcisistico (caratterizzato dal continuo bisogno di approvazione e ammirazione da parte degli altri), evitante (in cui è prevalente un atteggiamento teso a evitare il mondo esterno e la paura di assumersi responsabilità), dipendente (in cui vi è una marcata difficoltà ad autonomizzarsi), ossessivo-compulsivo (caratterizzato da perfezionismo e meticolosità).
Giocarla in On non credo sia giusto, anche xk se non dovesse essere approvata la rikiesta mi sentirei un po' sciocca a giocare una cosa che non serve, tra l'altro che NON posso giocarmi.
Qui c'è la giocata. In effetti è un po' lunga, spero serva a qualcosa
Di seguito a questa dovrebbe esserci questa, ufficiale, fatta alla Loggia.
http://freeforumzone.leonardo.it/viewmessaggi.aspx?f=33451&idd=777
[ Il ritorno ad Inglorian ]
Ancora percorre quel sentiero tortuoso, stretto e all'apparenza interminabile, abbastanza nascosto dalla vista altrui. Saranno i rovi nel primo pezzo del tragitto a far cambiare idea chiunque si trovi nei paraggi, costringendoli a cambiare strada per arrivare nelle terre di Nzigon. Ma non a lei. Lei conosce troppo bene quel posto da sapere quanti sassi contare prima di fare un saltellino ed evitare un buco che man mano con gli anni si allarga, diventando simile ad una voragine. Il mantello ben chiuso e legato alla sacca che tiene slla schiena, dotata di un paio di fini legacci girati attorno alle spalle, rendendo l'oggetto simile ad uno zainetto. Alcune provviste all'interno di questo e delle pergamene stroppicciate per la troppa disattenzione. Cammina leggermente china in avanti mano a mano che il sentiero diventa ripido, facendole venire persino il fiatone [Non sono più abituata, guarda te che fatica.. ] borbotta tra sè, continuando a camminare, lentamente. Gli occhi fissi sotto di sè, cercando di distrarsi guardando le erbette, già morte quasi prima di nascere, ai lati della strada ed evitando di guardare la cima per non demoralizzarsi. Sbuffa, concedendosi infine una pausa seduta su un masso a non più di un paio di passi di distanza. Prima cosa che fa' è lasciar cadere a terra la sacca, senza il minimo riguardo, e lasciandosi andare letteralmente sull'appoggio
"Ahhh... Basta.. "favella, tossendo.
Acqua, ha solo bisogno di quello ora, ed è la cosa che cerca immediatamente dopo aver formulato il pensiero. Come colui che si perde nel deserto e dopo svariati giorni trova l'oasi benedetta buttandosi letteralmente nella fonte, lei si avventa sulla boccaccia, bevendo con avidità e rischiando persino di strozzarsi. Troppo concentrata per pensare ad altro non si accorge di esser seguita, o meglio, di esser spiata.
Due occhi che dalla boscaglia la puntano, lo scintillio di una lama utile per la caccia, sono gli unici particolari visibili, ma essendo girata di schiena lei non se ne accorge. Quest'Ombra si muove, rapida e leggera come il soffio dell'aria, fermandosi alle sue spalle. La punta del pugnale vien diretto alla schiena di Ava, facendo in modo che si senta appena la pressione. Qualcosa non va', lo sente solo all'ultimo momento. Deglutisce, cacciando l'ultimo sorso d'acqua in gola e spalancando gli occhi non appena sente la punta dell'arma.
"Co.. cosa.. chi.. chi diavolo sei?" balbetta, senza muoversi da quella posizione forse per paura di scatenar l'ira dell'individuo.
Nessuno l'ha avvertita, non ha sentito nulla, e questo la preoccupa. Anzi, quasi infurioare. Una volta sarebbe stata attenta anche ad un sospiro sospetto, ora invece, a distanza di poco tempo, si è rammollita, ha perso la sua attenzione, e questa perdita ora potrebbe costarle la vita.
L'uomo sorride, lui sà qualcosa che invece lei ignora. Non può guardalo in volto, non può vedere l'espressione divertita solcar le labbra splendidamente rosse e ben disegnate, non può notar i capelli biondi e ricciolini, gli occhi azzurri, d'un colore intenso. Lui la conosce, e sicuramente la cosa è reciproca.
"Non sei cambiata di una virgola, sai?"quel tono pacato e suadente inizia a farla tremare.
Lascia andare la borraccia, si alza di scatto per andare in avanti e girarsi subito dopo, notando che lui è rimasto fermo in quella poszione, leggermente chino e con ancora il pugnale proteso in avanti, ancora con quel sorriso stampato in faccia.
"Che.. Co.. Ma.." farfuglia lei, guardando a destra e a sinistra, quasi in preda al panico, fermandosi poi su quella figura.
"Dico.. Ma cosa ti passa per la testa eh?" sembra arrabbiata e le guance completamente rosse ne sono la prova.
Stringe i pugni alzando poi un braccio come se volesse mimare un colpo diretto proprio "all'aggressore".
"Dai, su, una volta ti piaceva questo gioco, Ava. Vedo che però sei migliorata molto, sei più.. agile".
Impossibile per lui non ridere. Gira, con calma, attorno al masso dove prima era seduta la ragazza.
"Piantala" fingedosi offesa e chinandosi per raccoglier la sacca "Sono felice di vederti.. Nonostante il tuo.. solito.. comportamento"
" E io di vedere te.. Da quanto tempo è che sei andata via! Mi sembra un secolo! I tuoi genitori ti hanno data per dispersa, c'era bisogno del tuo aiuto al villaggio, ma non ti sei più fatta vedere. Gorat ha mandato un messaggero a cercarti, ma l'uomo sembra non esser più tornato indietro" il tono si fa più basso e dalle note di dure, quasi la voglia rimproverare.
"Senti, mi spiace, ora sono tornata, così non ci si può sbagliare, no? Vedo tutto con i miei occhi e faccio quello che devo fare, poi torno nella mia nuova casa!" e a quelle parole reagisce in malo modo afferrando la sacca, prima a terra, e iniziando a camminare su per il sentiero
"Non hai capito sai? Il villaggio è stato bruciato mentre tu non c'eri, la nostra gente è fuggita nei boschi! Ava, fermati!" dice lui provando a correrle dietro, senza inciampare nei rametti e radici. Ed è in quel momento che lei si blocca, restando con la bocca spalancata, incapace di dire qualcosa. Lui riesce a raggiungerla piuttosto in fretta, fermandosi poco dietro, la testa china.
"Per questo ti cercavano.. E' tutto finito ormai.. Non puoi tornare indietro" trema quasi la voce del giovanotto. Sta forse per piangere?
"Io.." un sommesso mormorio è la sola risposta che lui può ottenere, che subito lagiovane riprende a camminare, trasformando la "passeggiata" in una corsa verso il nulla.
" Non correre, perchè fai così! Fermati ti prego! Ho bisogno di te! Perchè non mi ascolti!" lui la insegue, purtroppo senza evitare una rovinosa caduta che gli costa l'integrita dei calzoni e qualche graffio sui palmi delle mani. Impreca, mettendosi a sedere e tamponando il sangue con un pezzo di stoffa tirato fuori dalla tasca, sentendo quasi subito la pelle bruciare e stringendo i denti per non far uscire nemmeno un lamento. Lei se n'è accorta, infatti si ferma al limitare della boscaglia a non più di un paio di metri da lui, sforzandosi di non correre via da lì e sparire in un batter d"Cosa dovrei fare ora, eh? Credevo di tornare e trovare tutto come prima, e invece scopro che tutto è andato in fumo, letteralmente! Dannazione!" sbatte i piedi a terra come una bimba capricciosa, abbandonandosi ad un urlo disperato, un rumore che fa scappare gli uccellini posati sui rami degli alberi. Si fissa a guardare l'amico, in muta contemplazione, e un misto di adorazione in realtà, per quella figura.
"Dimmi, come fai eh? Come fai a esser così sereno dopo quello che mi hai detto! Come hai potuto accogliermi in quel modo, scherzare con me, e dopo dirmi il resto!NO!" continua a riversar su di lui la sua rabbia, ben sapendo che non è colpa sua, ma solo della ua mancanza di attenzione e della sua imprecisione nel fare le cose.
"Fare cosa Ava, eh? Cosa?! ho pregato perchè tornassi, ho sperato di vederti pestare queste terre prima di ora, ho immaginato di vederti forte e sorridente come sempre qui con me, qui con gli altri. Ha quanto è passato? Ho perso il conto dei giorni" mentre parla prova ad alzarsi, senza smettere di fissarla "Ho chiesto informazioni ai villaggi più vicini, agli amici di tuo padre abituati a muoversi spesso per il loro commercio! E non ho ottenuto i risultati! Niente!" sbotta, palesemente innervosito "Vederti prima percorre questo sentiero mi ha stupito! Credevo di aver le allucinazioni! Ti ho seguito per potermi accertare che fossi tu e non altri!" spiega, finchè non la raggiunge, zoppicando leggermente per via della botta sulle ginocchia in seguito alla caduta.
"potevi venire a cercarmi direttamente te.. Invece che chieder informazioni o mandare dei messaggeri che nemmeno conosco" dice, incamminandosi nel fitto del Bosco.
Ad ogni passaggio i rametti si spezzano, seguiti subito dal frusciare delle foglie secche e da alcuni animali che rapidi scappano nelle loro tane. Dietro di lei il ragazzo che cerca di stare al passo, intento ancora a medicarsi le mani.
"Credimi, l'ho fatto. Ma poi mi hanno implorato di tornare indietro, poco prima dell'accaduto. Due sere dopo il mio ritorno dalla breve scampagnata, è successo tutto. E li ho vivamente sperato di non vederti apparire ai bordi del Villaggio. Non avrei sopportato di guardar la tua espressione in quel momento. Non sarei riuscito a combattere sapendosi indifesa e sola"
"io indifesa e sola? Preoccupato per me!? Da quando ti sta a cuore la mia sorte? Non te ne è mai fregato niente, lo so sai?"
"Non è vero, lo sai benissimo che non è così... Avevo anche chiesto il permesso a tuo padre per.."
"Basta! TACI! Non voglio sentire altro per il momento, voglio trovare i miei genitori!" concludendo il discorso velocemente.
Camminano per diverse ore, senza che nessuno dei due fiati, senza quasi che il rumore del loro respiro si possa sentire. Lei sembra più determinata che mai a fare quello che deve, aiutare la sua famiglia e poi tornare ad Avalon. Ed invece il suo obiettivo sembra così lontano, così irraggiungibile che sembra sentirsi male, angosciandosi. Più va avanti, più le sembra di allontanarsi da qualcosa, e non riesce a comprender il significato di quelle sensazioni così negative.
Alla fine qualcosa cattura la sua attenzione, un vago odore di cibo aleggia nell'aria, facendola fermare.
"c'è qualcuno qui, stai dietro di me e muoverti, chiaro?" avverte il ragazzo, estraendo dallo stivale destro un pugnale piuttosto piccolo, pronta a mettersi in posizione di difesa.
"Ci siamo noi.. Ecco chi è quel "qualcuno". Non fare tutta questa scena, non riconosci più nemmeno il buon odore del cibo della tua gente?" dice lui, superandola e dirigendosi verso la fonte del profumo. Lei, basita, attende un po' prima di seguirlo, senza tuttavia ritirar l'arma. Paura? No, precauzione. Semplice attenzione.
Infatti, come detto da lui, dopo poco inizia ad intraveder le prime tende, d'un tessuto scuro e facilmente confondibili ,da lontano, per tronchi d'albero, visti i loro colori. Oltre all'odore arriva anche un sommesso vociare, e finalmente si delineano le prima segome, ancora troppo lontane per lei da esser riconosciute.
"Guardate chi vi ho portato amici! Gorat, guarda! Guardate tutti, è tornata AVA!" annuncia lui a gran voce, entrando per primo nel perimetro dell'accampamento. Il vociare, dapprima leggero, diventa urla, risate, e qualcuno sembra chiamarla per nome. Il cuore inizia a batterle più forte, si rende conto di sudare freddo e di esser quindi agitata. Perchè questa reazione? Non sà spiegarselo. Per un momento resta ferma, nella speranza di passare inosservata, inceve qualcuno le corre incontro con le braccia aperte, un uomo dalla corporatura eccessivamente robusta e ben definita. Ad ogni passo i piedi sembrano affondare nel morbido terriccio, sembra un gigante pronto alla carica.
"AAAAAHHHHHH" urla lei, pietrificata. I muscoli non rispondono ai comandi del cervello, e si ritrova imbambolata giusto nella traiettoria dell'uomo. In breve questa la raggiunge, spalanca le braccia e la tira su, stritolandola quasi fino a farle mancare il respiro.
"Mio dolce tesoro!! Oh, finalmente sei tornata! Che bello vederti!" dice l'uomo, sballottolando la povera Ava a destra e a sinistra.
"Si, si.. Mettimi giù... ora.. per.. favore... ti prego.. NON RESPIRO!" in effetti la pelle sembra assumere un colorito vagamente blu, cianotico.
"Oh, si scusami" roca la voce del gigante che subito molla la presa mettendola a terra e sistemandole con cura gli abiti, prendendo la sacca che lei teneva e preoccupandosi per le sue condizioni
"Allora, come stai? Quanto tempo che non ti vediamo! Avrai un sacco di cose da raccontare! Sono tutti felici di vederti!" continua a spiegare lui. Intanto una piccola folla la accerchia, tutti fissi su di lei, tutti pronti a dimostrarle lo stesso affetto del gigante, ma stranamente ancora tutti fermi. Lei appare imbarazzata, evita lo sguardo di tutti fissandosi solo su quello dell'uomo dinanzi a lei, costretta a guardare verso l'alto per colpa della differenza di altezza.
"Io sto bene... E Voi?" i visi sorridenti sono certo una sopresa per lei che già pensava di trovare un posto pieno di sguardi cupi e facce tristi. Si affianca all'omone, facendogli segno di camminare per andare all'interno dell'Accampamento.
"Qui è successo di tutto, ma noi siamo uomini forti, niente ci può distruggere. Non mi chiamerei Gorat d'altronde" dice fiero lui, battendosi un pugno sull'ampio torace e facendolo suonare quasi come un tamburo. Lei sorride, arrivando finalmente al centro di quella piccola "città" e cercando con lo sguardo i suoi genitori.
"Loro non ci sono piccola, mi spiace" Gorat sà bene chi lei stia cercando. "Tuo padre è andato via qualche tempo fa, tua madre l'ha seguito. Aveva bisogno di aiuto con il suo lavoro, tu non c'eri più, così...." sospendendo la frase e guardando l'espressione di Ava.
Scioccata. Non c'è altro modo per definirla.
"Andati dove?" quasi sussurrando.
"Non lo so.. Ogni tanto ci fanno sapere come vanno gli affari, si spostano molto, non ci dicono mai dove sono diretti"
"Ah.."
"Comunque ora sei qui! Avrai bisogno di riposare! Vai in quella tenda là, per il momento diventerà la tua casa. Non abbiamo molto da offrire, abbiamo perso tutto dopo.. Beh.. Sicuramente te lo hanno detto" conclude lui spingendole una mano sulla schiena affichè lei si muova fino al punto indicato, scostandole il lato della tenda per farla entrare.
"Si, lo so.. Mi hanno raccontato" risponde, guardandosi in giro alla ricerca dell'altro ragazzo "meglio dormirci su un po'.. appena mi sveglio voglio i particolari, intesi?" sorridendo, ma sforzandosi quasi, prima di entrar nella tenda, sola con sè stessa.
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["L'incontro"]
Passa del tempo, diverse ore. Lei non ha dormito, ha fatto solo finta. In realtà voleva restare da sola pr un po', a riflettere. E' seduta a terra con le gambe incrociate, gli occhi chiusi e le mani poggiate sulle ginocchia. Il respiro è lento, il battito del cuore regolare, forse fin troppo. E' concentrata. Pensa, e pensa ancora. Ma senza arrivare ad una conclusione. Poi l'illuminizione, o meglio, qualcosa che sembra tale ai suoi occhi...
* Fa un brutto effetto tornare e non trovare chi ti interessa vero?* una vocina, all'interno della sua testa. Per un momento crede di tornare a parlare con il suo Drago. Reagisce in modo quasi brusco, spaventata perchè interrotta in quel momento di pace.
"Feyth?"
*Ma che Feyth e Feyth... Sei proprio stordita*
Interdetta. Spalanca gli occhi e dinanzi a sè vede - o lo crede - una figura uguale a lei. La sua copia. Ferma nella stessa posizione, con gli occhi ancora chiusi.
"Chi sei?"
*Ti fai le domande da sola?*
"Sto chiedendo a te, non a me stessa" sembra infastidita
*Appunto, chiedendo a me chiedi a te stessa. Io sono te.*
Sogna forse? Si è addormentata e non se n'è accorta? Fatto sta che resta a studiare l'immagine davanti a lei
"non prendermi in giro, non ne ho bisogno. Che razza di stregoneria è mai questa?" allungando una mano per poter toccare il suo riflesso.
La mano le passa attraverso, come se toccasse l'aria. Spalanca gli occhi, deglutisce, ritraendo quasi schifata la mano.
*Visto? Io non ci sono. Se sono te basta che tocchi un tuo braccio ed eccomi li!* la figura apre gli occhi di colpo. Ava sembra specchiarsi in quello sguardo, diverso dal suo. Nero. Scuro. Terrificante.
*Sei senza parole, vero? Non sei poi tanto diversa da me, sei solo più sciocca. D'altronde non si può avere tutto dalla vita, e tu in questo momento non hai niente. Ci sono solo io qui con te, gli altri sono fuori a divertirsi, e non pensano certo alla tua gracilina persona, inutile presenza nel mondo* taglienti quelle parola, che certo suscitano in Ava una reazione decisamente nervosa.
"Ma cosa vuoi da me, si può sapere?" sibila, ma non cambia posizione. Dove potrebbe andare per sfuggire da sè stessa?
*Io non voglio niente. Tu da me cosa vuoi?*
"Nulla"
*Non mentire.. Non è mai stato il tuo forte. Guardami. Io sono tutto quello che ti manca. Sicurezza, forza di spirito, bellezza. E tu cosa sei?* agita le braccia sfiorando quello di Ava ma ovviamente senza toccarla, non può. *Tu sei... così... Scialba... Sei così.. rozza.. Non hai nulla di femminile, ti vesti come un maschiaccio, ti comporti come tale.. E io dovrei essere te? Ti prego, ucciditi così fai un favore a tutti* sentenzia infine, ridacchiando.
Quelle parole però può sentirle solo lei, dall'esterno dellatenda è possibile sentire solo un concitato mormorio, il suo. Si potrebbe pensare che stia parlando da sola.
"Uccidermi? Lo farei solo per far sparire te"
*La tua vita è giù vuota così, eliminando me la renderesti ancora più.. Piatta ed orribile. Ascoltami, e non te ne pentirai* Ghigna, in un modo davvero sinistro il suo doppio, incrociando le braccia al petto, attendendo una qualsiasi reazione.
"Io da te non voglio proprio nulla, non mi sei mai servita e mai servirai".
*Questo lo credi te, sai? Ho quasi vinto quella volta, alla Cordigliera. Stavi per ucciderti, solo per amore. Ma il tuo insulso senso del dovere, il tuo buonismo.. Bleah.. Ti hanno fatto cambiare idea.. E poi quei due, hanno rovinato tutto. Ancora un passo e saresti Morta. Invece, eccoti qui* espressione quasi schifata, quasi vicino dall'esser vagamente altezzosa.
"Ora come ora, sapendo ciò che so adesso, lo rifarei. Ma portando a termine tutto, senza nulla in sospeso"
*Fallo allora. I posti qui attorno ci sono, sono alti i dirupi,sono rocciosi. E' facile caderci per sbaglio dentro*
"No, scordatelo"
*Certo, c'era da immaginarselo. Nella tua vita non hai mai concluso niente di giusto. E per giunta davi anche retta a quell'entità racchiusa nella tua testa. Mi sembravi scema quando parlavi con LEI*
"Non permetterti più, stai zitta"
*Come puoi dire a me di star zitta? Sai che non posso, e non voglio* ancora l'espressione divertita in volto
"Allora non ti do più retta" dice, chiudendo gli occhi.
*Non puoi fare nemmeno questo. IO SONO PARTE DI TE! Ma sei così ottusa che ancora non l'hai capito. Lo capirai presto però, credimi*
"Vattene!!" urla lei soltanto. E a quell'urlo corrisponde un altro verso proveniente dall'interno della tenda.
"Ava, maledizione! Vuoi farmi prendere un colpo?! Tutto bene? Stavi sognando?" ancora il ragazzetto di prima che entra pian piano nella teda abbassando la testa e piegando le gambe per sedersi. In quel momento i muscoli di Ava reagiscono. Spalanca gli occhi di colpo, allunga le braccia e buttandosi in avanti cerca di saltar addosso al povero malcapitato, afferrandogli il collo e stringendo cn le dita, forte.
"Sei Impazzita! Blocc..." non finisce la frase, manca il respiro per continuare. Sta per soffocare, sembra non riuscire a fermare la ragazza. Qualcuno in quel momento entra nella tenda, forse per il tarmbusto sentito dall'esterno, vedendo la scena. E' Gorat. Decisamente impacciato cerca di avventarsi sul corpo di Ava afferrandola dai fianchi e tirandola verso di sè, facendo leva sulle gambe, e riuscendo finalmente a staccarla dalla sua vittima. Il ragazzo, ancora a terra, inizia a tossire, massaggiandosi la gola.
"Ma cosa ti è preso! Volevi forse uccidermi!" continua a sbraitare, mettendosi a sedere "Magari prima non ti ho accolto bene, ma questo non è un modo per vendicarsi" ingenuo lui, crede sia solo una reazione naturale. Ma non lo è. Lei sembra di colpo rinvenire, come se non fosse successo niente, ritrovandosi tra le braccia del gigante. Arrossisce, liberandosi dalla presa nel modo più gentile possibile. Seria però l'espressione. Guarda quello a terra, inarca un sopraciglio, sbuffando
"Cosa ci fai lì? Sei forse inciampato? E perchè Gorat mi teneva in braccio?" sembra confusa, non riesce a spiegarsi nulla. Entrambi gli uomi la guardano scioccati, come se vedesseo un fantasma, scambiandosi occhiatine tra loro, senza sapere cosa dire.
"Ma come! Mi sei saltata addosso appena sono entrato! Ti ho sentito parlare da sola, credevo stessi sognando, e non appena ho messo piede qui dentro hai reagito come una bestia fuori controllo" dice, mostrando il collo visibilmente arrossato "Fortuna che ti ha preso lui" indicando con un cenno dal capo Gorat. Ora è il suo turno per esser spaventata. Fa per parlare ma dalla bocca non esce nessun suono.
"Io.. Cosa?!?!?" non ci crede. Si sposta verso il fondo della tenda, respirando affannosamente. Ora ha capito. Tutto. Sembra turbata. Trema. Si agita eccessivamente. Un giramento di testa improvviso la fa cadere a terra, un vago senso di nausea e pian piano gli occhi si chiudono, facendole perdere i sensi. Buio. E Calma. La pace che cercava oraè arrivata. E' Morta? No, è solo addormentata. Al suo risveglio si ritrova da sola, ancora lì dentro, con una pezza bagnata sulla fronte. Appena punta i gomiti a terra per tirarsi su, le tempie iniziano a pulsare, costringendola a lasciarsi ricader sul morbido, ancora coperta con delle stoffe spesse.
"Ma cosa ho fatto?" mormora tra sè, socchiudendo le palpebre e toccandosi la fronte.
*L'avevo detto io.. Ti avevo avvertito, ma non mi hai ascoltato. Ora hai capito di cosa parlavo?*
Ancora quella voce.
E lei di nuovo si guarda attorno, scoprendo accanto a sè una figura dai contorni non delineati, seduta e con lo sguardo fisso verso l'entrata.
"Sei stata tu!" si lamenta, ma quello sforzo le costa caro, tanto che le sfugge un gemito dovuto al dolore. Di nuovo torna in silenzio, sospirando
*No mia cara.. Sei stata TU. Non IO* ride l'immagine, ride di gusto, con entrambe le mani sulla pancia.
"Io non mi sono mossa"
*Appunto, ci ho pensato io a farti muovere. Io sono quella parte del tuo spirito che vuoi rinnegare. Mi hai sempre avuto al'interno di te, ma vivendo in un certi ambiente non ho mai avuto occasione di manifestarmi. Secondo te chi ti ha aiutato durante quello scontro nelle Grotte eh? Un Dio credi? Sono stata io, io ti ho dato la forza di volontà per muovere quei muscoli rammolliti, senza di me tu non sei nulla, rammentalo!"
"Non ci credo.. Ho sempre fatto di testa mia.. Io non sono cattiva, io non uccido, non l'ho mai fatto. E mai lo farò. Difendo le cose importanti per me, e basta!"
*E come credi di difenderle? Con la forza della parola? Sei una sciocca, ti illudi. In ogni persona c'è una parte Oscura, tu ci hai messo un po' a trovare la tua*
"Io non ti voglio"
*Oh si che mi vuoi*
"No"
*Io dico di si, altrimenti avresti già agito per levarmi di mezzo, non credi?*
E' la verità. Ava lo sà. Infatti non risponde, si gira solo di lato per dar la schiena alla sua stessa immagine, piegando un braccio per usarlo come appoggio della testa. E proprio quando apre gli occhi per fissare un altro punto di quel poso si ritrova lei stessa dinanzi, nella sua stessa posizione, e la fissa.
*Io ho sempre ragione, hai notato?* sorride, compiaciuta.
"E allora?"
*Allora niente. Ho ragione e BASTA*
"Brava"
*Brava lo dici a te stessa*
" Lo so"
*Finalmente hai capito!*
"Si"
*Avevo ragione anche quando ho detto che sei.. lenta.. *
"Non hai detto niente del genere"
*Bene, lo dico ora*
Silenzio. Per diverso tempo.
Ma non si addormenta.
E' buio ormai quando decide di uscir da lì, scostando i lati della tenda e facendo capolino con la testa.
*Mi raccomando, vedi di far ancora casini eh?* una risata segue quelle parole. Si guarda attorno ma staolta non vede niente. E' nella sua testa.
*E' come cercare l'ago nel pagliaio. Io ci sono ma non mi vedi. Buh!* sembra addirittura divertirsi.
Lei non ci fa caso, continua a camminare verso il focolare acceso, con l'intenzione di scaldarsi.
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[La Guardia]
Dormono tutti, in giro non c'è molta gente a parte due o tre uomini messia guardia dell'Accampamento che vanno avanti ed indietro con le loro spade tra le mani, visibilmente assonnati. Fissa per un po' il focolare, poi lo supera avvicinandosi ad uno delle guardie.
"Senti, ti do il cambio io, vai pure a riposare va bene?" gentile il tono di voce e così anche l'espressione
"Grazie... Son due giorni che non dormo.." dice, dandole la spada e avviandosi piuttosto velocemente nel buio.
*Sola con i tuoi mostri eh? Ti tengo compagnia io*
"Non ti voglio grazie, fai pure altro"
*Hai una spada in mano, approfittane*
"Per fare cosa?!"
*E me lo chiedi pure? Mamma mia, sei davvero ottusa.. Io credevo scherzassi*
"Non credere che io faccia qualcosa, sto qui ferma a fare la guardia"
*Ecco.. come temevo.. Parliamo di cose serie allora*
"Parla tu, tanto non stai mai zitta"
*Detto da te è un complimento*
"Lo so"
*Ecco la Ava che voglio.. Sicura di sè*
"Grazie a te" sorridendo
*Non burlarti di me, posso renderti la vita molto difficile*
"Ho paura"
*Stai giocando con la parte di te stessa che più Odi.. Sicura di voler proseguire?*
"Allora, chiariamoci subito. Dimmi che diavolo hai intenzione di fare"
*Niente. Aiutarti*
"Allora aiutami stando zitta"
*E' noisoso....*
"Abituati"
*No... Senti, che ne dici di un accordo?*
"Per cosa?"
*Serena convivenza..* e a quelle parole ride. Si può convivere civilmente con una parte di sè?
Nessuna risposta da Ava.
*ti spiego.. Tu non hai il coraggio di fare certe cose.. Io potrei aiutarti.. Tutto qui. Accetta il mio aiuto, altrimenti ti posso inglobare completamente in me, che ne dici?*
"MAI" sibila
* Bene.. Me lo aspettavo.. Quindi farai come ti dico?*
"Dipende"
*Da cosa?*
"Dalla situazione"
*Ah beh.. Dove te la puoi cavare da sola io taccio.. Come ho fatto fino ad ora.. Ma me ne accorgo quando hai bisogno di aiuto, e io intervengo
"Se dico si poi mi lasci in pace?"
*Può darsi*
"O si o no, deciditi. Sono ancora in grado di scegliere"
*Allora se sei in grado di scegliere, risponditi da sola no?*
"Si"
*Splendido!"
"Intesi"
*Bene!"
Verso l'Alba qualcuno la raggiunge. E lo stesso ragazzo di sempre, con l'arco ben stretto tra le mani e un paio di spade legate in vita.
"Hai fatto te la Guardia?" apparentemente stupito
"Si, perchè?" risponde, senza voltarsi
"Non devi... Ci sono le persone apposta per questo"
"Non importa. Non avevo sonno, avevo bisogno di stare un po' all'aria aperta"
"Come vuoi"
"Grazie"
*Bene.. Sei brava.. Sono fiera di te*
"Piantala"
"Di fare cosa?"
"Non tu"
"E chi altro?" dice guardandosi in giro
*Guadagni terreno di colpo.. e poi scivoli sui tuoi stessi passi.. Che delusione*
"Niente"
"Come vuoi.. Andiamo a caccia?"
* Si si si si si si!*
"Va bene.. Ma vorrai mica andarci con quelle spade.. Vuoi che ti sentano arrivare tutti gli animali del bosco?"
"Hai ragione.. In effetti" dice, slacciando la cinta e facendo cader le spade a terra
"Senza mezze misure.. Come sempre"
"Parla per te"
"Scusa per ieri"
"Non fa niente.. Sarà stata la stanchezza"
"si può darsi"
*AHAHAHA*
Sbuffa, come se fosse scocciata.
"E ora che ti prende?" palesemente confuso
"Niente, sono nervosa"
"Meglio starti lontano allora" lasciandosi sfuggire una risatina
"E dai, smettila" e senza attender oltre appoggia la spada al tronco e prende un arco, di qualcuno. Solo un prestito, lo restituirà presto. Faretra legata dietro alla schiena e già muove i primi passi verso il Bosco.
*Questo qui scoccia, vero?*
"Si"
"Come dici?" domanda il ragazzo dietro di diversi passi
"Nulla! E fai silenzio maledizione!" risponde, rimproverandolo.
Il sole è ormai alto nel cielo, segno che è quasi ora di mangiare. I due arrivano presto nell'Accampamento tenendo entrambi in mano qualche coniglio.
"Bravissimi" esclama Gorat a gran voce, fermo ai margini della Boscaglia con le braccia incrociate al petto
"Si si , è andata bene, non possiamo lamentarci"
"tutto merito mio"
"Modesto come al solito"
"Certo"
"Eh.. Figuriamoci"
Ava consegna le prede al Gigante, posando successivamente l'arco e la faretra.
"Ora mangiamo, poi mi racconti qualcosa del tuo viaggio ti va?"
"Può darsi"
"Aspetto allora"
Mangiano rapidamente, e Ava subito inizia il racconto, dettagliato, seguita da tutti gli uomini presenti all'Accampamento. Espressini curiose, poi spaventate ,a seconda di quello che sentono. Diventa notte, e lei è ancora li che racconta, che gesticola, entuasiasta.
"Beata te" dice il ragazzo, guardandola.
"Presto partirò per tornare là, in quelle Terre"
"Cosa? Già te ne vuoi andare? No!!"
"Non ho detto che parto domani, tranquillo!" sorride, rassicurandolo.
"Ah ecco.. Mi stavo già preoccupando"
"Ora che ho finito di raccontare vado a dormire" alzandosi dal tronco che le era stato utile come appoggio fino a quel momento.
Man mano anche gli altri si allontanano dal focolare, salutandosi a vicenda e stroppicciandosi gli occhi, pronti a coricarsi all'interno delle loro tende, assonnati.
"Anche io..." dice il giovane seguendo poi la ragazza fino all'enstrata della sua tenda
"Domani andiamo ancora a caccia, ti va?"
"D'accordo" ultime parole prima di sparire nella sua "casetta".
I giorni, tutti uguali, passano. E con loro passa il tempo. Finchè non si avvicina il giorno della partenza. Sacca ben assicurata sulle spalle, il pungale nascosto nello stivale, il mantello sempre ben piegato e messo al sicuro. Le brezza fresca del mattino le sfiora il volto, rabbrividisce, stringendosi nelle spalle.
"E così te ne vai"
" Si.. Tornerò presto però.. Fidati"
"Speriamo..."
"Non preoccuparti"
Una carezza gentile sul capo a scompigliare i capelli e già si avvia verso il limitar del piccolo Villaggio con tutte le sue cose al loro posto e la voglia di tornare a casa sua, dalla sua Famiglia. Solo il ragazzo a salutarla, avendo desiso di partire presto non ha incontrato nessun altro. Non le importa. Farà avere sue notizie.
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[ Per la Via di casa - il Ritorno]
*Bene, si torna a casa*
"Si"
*Sei contenta?*
"Non molto"
*Ma pensa a cosa ti attende in quel posto.*
"Già. Rivedrò i miei confratelli, le mie consorelle, il mio Maestro. Tutti"
*Illusa... Ti vorranno ancora?*
"Certo.. Perchè non dovrebbero?"
*Perchè non hai fatto aver tue notizie per un po'.. non ti perdoneranno mai*
"Non è vero"
*Lo sai pure te che è così...*
"Smettila"
*Inizia già a pensare dove andrai a vivere.. da Filippa non era male l'ambiente. Ma io preferisco la Cittadella*
"Che orrore, no"
*Te la ricordi ancora com'è vero?
"Si.. Non ci metterò piede"
*Invece si.. Perchè nonostante tutto.. ami il brivido, ti piace la scarica di adrenalina che da la paura. Me ne sono accorta quando cacciavi*
"No"
*Non mentire!!*
"Si, può darsi"
*Togli può darsi.. E' così e basta.*
Nessuna risposta.
*Ci sono tante opportunità in quelle terre, altro che l'Isola*
"Non dire così. Io tornerò a Casa Mia"
*Non sperarci. Andiamo a vivere a Barrington,dai*
"No!"
*Sei difficile da convincere.. Aspetta pure.. Sarà più bello pungolarti dopo, a fatti compiuti*
"Come no. Che fatti?"
*Quando ti sbatteranno la porta in faccia, ecco quale*
"Mai!"
*Vedrai...*
Attendo vostre notizie
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