Son nuovamente qui a rompere le bolle!
Richiedo la skill
Empatia lv 1, postando di seguito un paio di gdr, i più recenti.
I REGALI DI MACSTAR
MACSTAR (esterno) bisaccia sulle spalle, passo dopo passo accanto a se il suo cane che continua a troterellare con la coda alta, silente il messere osserva quella torre, non l\'ha ancora scritta sul suo diario, presto..a fine giornata lo farà, ma prima vuol far quello che deve da molto tempo, e allora il suo sguardo sul portone si posa attento a ogni detatglio, calmo in questa giornata dove il vento e il freddo iniziano a spirare su Barrington
ALYSSIA |s. comune| Attende. Statuaria la grigia figura, come opera d\'abile scultore. Candida e marmorea scultura che le spalle volge all\'intera sala. Innanzi alla finestra, ferma ella sta. Le iridi castane e lucenti son volte al di fuori dell\'ampio finestrone che sul giardino interno dà. Un anno oramai è passato, ancora. Inesorabile il tempo che scorre, ed ella ancora in cotal arcana dimora si trova, prigioniera. Attende cosa? La Bianca Somma, il loro colloquio...per poter tornare alla libertà di sempre. Il suo nordico viso sembra impassibile. Nessuna espressione sembra esso esprimere....
MACSTAR (soglia) e ora raggiunta la soglia, la mano destra va sulla porta, ne saggia per qualche istante il contatto ruvido che ha con essa, poi la forza, la spinta ed ecco che il suo ingresso il messere fa nella torre, non cigola quel portone non come tante altre porte, cerca di calmarsi di star ancora più rilassato emtrne entra, magia..ancora uan volta te la ritrovi davanti, per un modo o nella\'tlro sempre uno spettatore troppo vicino è stato il messere, e ora compie i suoi passi nel lungo, freddo, scuro corridoio, illuminato dalle poche torce...\'\'un luogo di lettura..\'\' borbotta a bassa voce con un tenue sorriso sulle labbra
ALYSSIA |s.comune| le braccia lungo i fianchi si muovono. Prima oscillano appena, quindi decise van ad indietreggiare per unire in seguito le mani alla base della schina. Non avverte i rumori che dal corridoio provengono, passi così attutiti e lontani che i suoi umani sensi non posson percepire, sì come il borbottio lieve del mesere. Il suo viso rimane volto all\'esterno, ove il sol che di rossiccie e aranciate tinte va colorandosi infrange i suoi raggi caldi sul di lei volto, poco più pallido del normale, anche considerando le sue origini nordiche. Imperturbabile, imperscrutabili occhi che la loro attenzione volgono all\'avvento del nuovo anno...
MACSTAR ancora un buon numero di metri percorso a ampie falcate non ancora giunto a metà del corridoio eora quindi proferisce \'\'sid et delitia...\'\' breve pausa \'\' e mare asperum..poi se conoscessi altri modi per salutare li direi...\'\' sempre lo segue Oy con le unghiette che fanno da contropasso ai suoi, la coda alta che sta scodinzolando, felice di tornar qui ancora una volta...lui lo è sempre
ALYSSIA |s.comune| batte le palpebre e scuote appena la testa, in modo forse a malapena percettibile, seppur ella senta chiara la carezza dei boccoli dei suoi capelli sul collo. Cosa era stato? Una voce, ampliata dalla eco. Non poteva che essere dal corridoio d\'entrata e...a giudicar dalle parole loquite dalla sconosciuta figura, di sicuro tale dovea appartener al suo grande amico...Un vago sorriso si dipinge sulle sue rosee labbra, mentre il volto appena volge in direzione dell\'entrata in sala...\'\'Arcane Imperia Macstar\'\' cordial tono. Tuttavia non volgerà i suo passi al suo indirizzo, preferendo rimaner immota innanzi alla finestra, ad attender l\'ospite...
MACSTAR il suo nome riecheggia nel corridoio, non manca ancora molto a apprestarsi sulla soglia ma il suo tozzo cane verso di essa va, correndo, riconoscendo la voce di Alyssia, il ser non lo ferma, non lo richiama a se, lo lascia felice nel risentir quella voce, nell\'andar da lei gioioso di sicuro la compagnia di un cane felice non ha mai fatto male e il ser sembra essersi acquietato gettandosi alle spalle ricordi del apssato che ora non devono venir a tormentarlo, non ora, la bisaccia sempre piena sulle spalle
ALYSSIA |s.comune| non ode risposta, ma del resto il sir ancor deve far il suo ingresso nella sala. Eppur qualcosa la distrae. Qualcosa di piccolo e peloso entra veloce nella sala. Si ferma improvvisamente guardandosi attorno veloce e fiutando l\'aria, quindi individua il suo bersaglio e ad esso corre incontro. Oy dal lucido pelo castano entusiasta avanza verso di lei, le orecchie al vento, ondeggianti in modo buffo, la coda che si agita frenetica. \'\'Sid Oy\'\' saluta l\'animale, la nordica Apprendista, chinandosi, accovacciandosi sui polpacci, e aprendo le braccia pronta ad accogliere la creatura...
MACSTAR \'\'quindi ora appena giunge sulla soglia con i suoi ultimi passi \'\'vedo che oy ha già trovato quanto cercava, e allora pure io\'\' sorride mentre fa in tempo solo a scrutar ora colei che vi è dentro, ancora non può capir la sua espressione, quanto ella prova o cosa, solo mente sgombra da ogni pensiero, da ogni problema, mentre poggia la mano sull\'ingresso, su uno stipite, guardando rapidamente i vari busti che vi son nella sala
ALYSSIA |s. comune| schianta or il musetto del cagolino contro il suo petto, le zampette anteriori sollevate, poggiate sulle di lei ginocchia. Il musetto solleva, agitato, per tentare di leccare il volto della Apprendista. Le braccai della nordica or si son richiuse, sì che le di lei mani potessero carezzar il morbido pelo del cagnolino fremente, ed evitar con strategice carezze di aver lavato il volto. Quindi lo sgardo alza al sentir altro verbo oltre il saluto provenir dal messere...Con un lieve sorriso sulle labbra ad esso rivolge maggior attenzione..La sagoma del garzone che si sorregge con lo stipite, ossrvandola. \'\'Quale buon vento devo ringraziar, giacchè siete venuto?\'\' domanda scherzosa. Indi lentamente sistema le braccia sì da aver ben stretto al petto il cagnolino che ancora si agita tra le sue braccia, quindi si solleva con tutta calma, evitando movimenti bruschi. Indi ritornata eretta, qualche flemmatico passo dirigerà verso il sir...
MACSTAR \'\'vento di tempesta, vento di festa chi lo sà?\'\' sorride mentre ora la guarda \'\'ma volete proprio farvi i muscoli alle braccia a sollevar quella botola ringhiosa, ammasso di peli e grasso che mi sbava sempre tutte le missive...questi giorni pensate che ho dovuto usar un piccione...\'\' il suo sorriso scompare a questa parole leggero tremore delle spalle lui che sta odiando tutti i volatili, primo segno di distinzione col passato, quindi poi torna a guardar lei, ancora studiando il suo viso più pallido del solito \'\'state bene voi invece?\'\'
ALYSSIA |s.comune| flautata voce quella che il di lei verbo sorregge...\'\'Ma no...Questo bel cagnolino non è affatto pesante...\'\' elargendo una grattatina appena al di sotto delle orecchie della creatura, che sembra apprezzare alquanto. Il di lui verbo ascolta, come sempre, pur volgendo lo sguardo all\'animale...\'\'Si...grazie..\'\' appena s\'amplia il sorriso sulle sue rosee labbra, in contrasto con il chiaro incarnato della sua nordica carnagione...
MACSTAR \'\'se lo dite voi che state bene....\'\' quindi avanza ancora di qualche passo, studiandone le fattezze, ma non troppo, non vuol forse pensare eccessivamente a quel che è o non è, del tutto rilassato e ora le fa guardandola in volto negli occhi \'\'e invece no, io ho capito cosa avete, qualcosa di molto grave..\'\' gli poggia una mano sulla fronte, poi sulla testa del cane, e infine le guarda gli occhi con espressione seria, aspettando di far i suoi ragionamenti per la sentenza \'\'dunque me voi avete la classica malattia di assenza di Macstar giusto?\'\'
ALYSSIA |s.comune| alza lo sguardo appena in tempo per veder il sir vicino a sè, e la sua mano che veloce viaggia verso la sua fronte. Quindi il tocco, il contatto della chiara pelle calda di lei e la fresca mano di lui. Sobbalza appena, battendo le palpebre, non aspettandoselo. Una immagine che fulminea le balena alla mente, un solo istante....un ricordo di recente avvenimento...Quindi il contatto vien sciolto e la mano si posa sulla testa del cagnolino. Imbarazzata appena risponde.. '\'Mi avete scoperta subito, eh? Non vi si può proprio nascondere nulla!\'\' ironica...\'\'Prego...vogliate accomodarvi..\'\' dopo una breve pausa loquisce, indicando con un cenno del capo i divanetti che ormai il sir ben conosce, disposti a semicerchio innanzi al caminetto giacciono, illuminando la stanza di un tocco di classe, con la loro purpurea e regal stoffa...
MACSTAR \'\'guardate mi manca giusto di entrare nella congrega dei druidi...\'\' poi il suo pensiero si protae oltre, congrega che sta sull\'isola, sulla quale da tempo eterno non ci mette piede, e ora segue la dama in quell\'accogliente sala cercando un divano sul quale sedersi, magari grande, e allora lentamente con la mano destra si porta la bisaccia dinanzi al petto, grossa..pesante in questa giornata, qualcosa è racchiuso in essa, e prima il messere fa \'\'allora in questa torre sono l\'unico visitatore o arrivano pure altri, sapete non vorrei rivedere nella polvere del corridoio le mie stesse impronte\'\' fa scherzoso..togliendosi dalla mente i pensieri di Avalon...
ALYSSIA |s. comune| flemmatici passi ella move, verso quelle comode e morbide sedute che soventi abbracciano la di lei sagoma donando generose confortevolezza. Muore il di lei passo al cospetto del divanetto prescelto, quello al fianco del sir. Indi le spalle volge ad esso, per accomodarvisi lentamente. E nuovamente avvolta dalle regali stoffe è la sua figura, comodamente adagiata in esse. Quindi altrettanto lentamente il busto china avanti, allentando la stretta delle braccia facendo sì ch\'il cagnolino possa scendere dalla sua stretta per posar le zampine sul ricco pavimento della sala. Sol dopo ella il busto porta in eretta posizione, facendolo aderir allo schienale. Il volto poi volgerà all\'amico..\'\'Purtroppo temo di dovervi deludere..\'\' loquisce unicamente, il lieve sorriso ancor sulle labbra, alzando le mani, volgendo i palmi al soffitto, per infine adagiarle leggermente ai braccioli...
MACSTAR \'\'ah...nessuno proprio....va bene è un peccato davvero, ma Samhain sapete che è iniziato...so da francis che in foresta luce ci sarà una lunga festa, riuscirete liberarvi da qui...\'\' poi pensa foresta luce, ma deve star lì come cuoco, ma non è detto che egli sarà presente...forse non giungerà da Barrington, forse alla bettoal egli rimarrà e ora dopo un attimo in cui il suo volto era serio e pensieroso cambia appena tonalità della sua voce \'\'ah ma non vi preoccupate forse nemmeno io ci sarò...e quindi che festa è senza me..\'\' tornando a sorridere \'\'sapete che una volta feci il lanciatore di coltelli...menomale che sbaglaivo mira a priori......\'\'
ALYSSIA |s. comune| la destra distrattamente accavalla alla sinistra, senza veramente rendersi conto di tale movimento, in meccanica abitudine. Il volto è rivolto all\'amico, il cui volto sembra variar con poco la sua espressione. Sembra che qualcosa limiti il suo fare...qualcosa che ella ancora non comprende e mai, magari, potrà comprender. Le di lei iridi penetrano nelle iridi di lui, come per scrutar nella sua anima, per violar i suoi pensieri. Prova ella ad interpretar i suoi cambiamenti per scavare alla ricerca di quel qualcosa..E nel frattempo il suo verbo move in risposta..gentile, cordiale, mentre sulle labbra vago sorriso giace, inesorabile..\'\'Son infinitamente grata per il vostro invito, mio caro, ma non credo di riuscire a...\'\'indugia un istante, come se non sia nella sua volotà usar il vocabolo che s\'appresta a dir\'\'liberarmi...ma sono onorata per il pensiero.\'\' Una pausa ella fa, che lunga potrebbe parer...indi al termine di questa nuovamente voce flautata move '\'E così...la vostra esperienza è stata arricchita dal lancio dei coltelli! Non avrei mai voluto esser la vostra...assistente\'\' ironica conclude, mentre mai le iridi distaccano quelle di lui...
MACSTAR \'\'eh si....\'\' cerca ancora di non pensare di non soffermarsi troppo sui ricordi non ora, sennò si fermerebbe e non riuscirebbe a andare avanti e quindi si volta verso di lei a scrutar nelle sue iridi indagatorie \'\'sapete anche che ho iniziato un diario, un libro che Venus mi regalo..:\'\' ora la bisaccia è sempre posata davanti al petto abbastanza piena, che contenga proprio il libro che il ser dice \'\'un\'opera molto utile per me, in passato avevo un diario, ma è rimasto smarrito in accademia...come tutte le cose da me lasciate in modo tale che i posteri possano leggere, ma fra i posteri di ora non vedo nessuno che possa eguagliar quanto fatto dalla coppia di fratelli..forse Anele...la dovreste conoscere è brava, ma vedremo farà....ò\'accademai l\'ho sempre nel cuore\'\' poi ancora le domanda \'\'non vi capita mai di pensar di far altre scelte del passato? o magari di ritornare sui propri passi?\'\'
ALYSSIA |s.comune| quel vago sorriso muta lievemente in dolce, nell\'udir il discorso compiuto dal sir...parole su parole che ella divora attentamente, v\'annega dentro, con attenzione. Il loro significato superficiale, certo, ma quel che lei cerca è il vero significato...ossia il perchè che dietro ad esse si cela. Sembra divagar il messere, come seguendo la scia dei suoi pensieri per qualche istante. Questo ella avverte...Quasi in un sussurro, per non interrompere quel percorso che egli sta seguendo, ella risponde..\'\'Si...è capitato...\'\' in un lieve cenno del capo...quindi attende ch\'egli prosegua il suo racconto...
MACSTAR \'\'e quando vi è capitato cosa avete fatto?\'\' ora spostando lo sguardo su Oy che si è accucciato vicino a loro due con le zampette a coprir il muso e le orecchie basse come a cercar di prendere sonno \'\'io tante volte ci penso a tornar, ma credo a volte che sia controproducente tornar laddove si è andati via, altre volte invece tornar a far da unione col proprio pasato è utile, magari si capisce solo che si è sbagliati scelta...voi che avete fatto?\'\'
ALYSSIA |s. comune| sol ora le sue iridi distolgono da quelle di lui, cessando per qualche istante d\'indagare. Si abbassano lentamente le palpebre ad oscurar quel caldo castano dei lucenti occhi che specchio del caldo fuoco nel camino s\'eran fatti un sussurro ella loquisce risposta...\'\'Mio caro...\'\'un lieve sospiro fuoriesce dalle di lei rosee labbra..\'\'io credo che, pur essendo il passato le fondamenta del nostro presente e futuro, sia impensabile viver nel suo ricordo, tra i ripensamenti..Bisogna andar avanti, e pensar a migliorar la propria esistenza. In fondo..non è alla felicità più alta che noi tutti miriamo?\'\' le iridi riapre e nuovamente profonde si fissano su quelle del sir. Il sorriso dal suo volto è svanito, sostituito da seria espressione...imperturbabile...\'\'Tuttavia...in taluni casi...è meglio seguire il cuore, piuttosto che continuar sulla strada della razionalità...\'\'. Sussurro, volto a penetrar nel suo animo ella move...Conosce appena il passato di Macstar, è certa d\'aver compreso quanto egli sta dicendole, quanto sembra volerle comunicare...
MACSTAR un sorriso ora appena accennato alle sue parole, non perchè egli non voglia, ma perchè il discorso è quanto mai serio, strano per colui amante del riso, amante della risata, ora serio, e lei non sa che sta anche controllando il suo flusso dei ...per non dir nulla su altro, per nascondere a lei, o invece per nascondere a se stesso..forse la seconda ipotesi, a lei difficile nascondere qualcosa, ma è necessario...e ora con un sorriso sincero in volto gli fa \'\'già sagge parole cuore e ragione sempre soppesarle...e così appunto scirvo un diario, certo il primo che scrissi mi piaceva ben di più, ero un\'opera sublime di arte....e sono modesto eh?\'\' poi si fa più eretto con la schiena questo è più pensieri del momento e dettagli..
ALYSSIA |s.comune| un ulterior sorriso nuovamente compare sul di lei volto, dal pallido, nordico incarnato, sebben più accentuato dai recenti avvenimenti che son tra i ricordi di sole due persone, e che pochi altri saranno destinati a conoscere. Soave il tono di voce ch\'ella utilizza..\'\'Credeo che possiate permettervelo...ogni vostro scritto si rivela sublime..\'\' e ad esso sorride, mentre le indagatrici iridi allentano la loro stretta in quelle di lui, che or la schiena più eretta posiziona. Tensione le parea essersi creata con cotal serio discorso, ceh parea andar toccando nervi scoperti al messere o ferite ancora da rimarginare, sebbene ella or non sia più certa di quali esse siano. A tal fine domanderà, cauta..\'\'Sembra che la bisaccia oggi sia più piena del solito...e a giudicar da quanto la stringete, sembra qualcosa di prezioso\'\' e gli fa l\'occhiolino, per distrarlo un po\'...
MACSTAR \'\'ah si..\'\' si porta una mano sulla fronte \'\'bè....c\'è il libro...ah ehm...\'\' si gira verso l\'altro lato, \'\'ehm...diciamo che non c\'è solo il libro...\'\' la bisaccia è leggermente aperta davero grossa e pesante in questa serata, ma dall\'apertura di essa nulla si vede solo oscurità \'\'diciamo proprio che non c\'è il libro...\'\' ora andando a spostare la sua bisaccia con delicatezza, appena distanziandosi da lei di qualche centimetro, e il messere scruta all\'interno dalla sua posizione vede in parte quello che c\'è...\'\'ehm....si dicevamo?\'\'
ALYSSIA |s.comune| Ci hai preso in pieno, Aly. volevi distrarlo? Beh..ce l\'hai fatta! Peccato che ora sembri imbarazzato più di prima! La fronte s\'aggrotta alla reazione del sir, eppur ella nulal domanda, per non incappar in altri errori e incrementar e dar nuova fonte carburante alla ambigua situazione. \'\'Dicevamo...\'\' e mentre riflette e vaglia vari argomenti per poter discutere pacificamente, le iridi non possono che ritornar indagatrici, a scrutar ogni singolo movimento del sir, mentre la curiosità si fa strada, subito soppressa da un rigido autocontrollo...
MACSTAR \'\'no no..\'\' mente ancora è imbarazzato un poco seduto sul divanetto \'\'ho due cose per voi preferite la prima o la seconda anche se non sapete ne la prima ne la seconda ma almeno in questo riesco a tenere ancora un minimo di ordine mentale quindi a voi la scelta..\'\' sorridendole anche se ancora un pò imbarazzato, e un lieve rossore comapre sulle sue guancie, ma poi presto scompare, la sua memoria tempo addietro aveva dimetnicato quanto oggi voleva fare....non una volta, ma più votle e già è contento per non aver dimetnicato ciò una terza volta...
ALYSSIA |s. comune| rimane aggrottata appena la fronte nel constatar la reazione del sir, il quale sembra avere le idee un po\' confuse. All\'oscuro dei reali fatti che lo hanno coinvolto, la dama non può saper che il sir sta passando un periodo di transito, duro. L\'espressione tuttavia si fa normale, il volto ritorna sereno, grazie al suo autocontrollo, ed infine voce move...\'\'Vi ringrazio, mio caro! Se sono altre vostre specialità culinarie sarò bel lieta di degustarle! Alla luce di ciò.. beh...la prima?\'\' domanda, cordial e gentile tono. Quindi attende, immota nella sua seduta, nell\'abbraccio delle morbide e purpuree stoffe. Sol un unico movimento...il braccio destro si piega e il gomito va a puntar al bracciolo, mentre la mano stretta a pugno diviene sostegno per il mento...Profonde le iridi scrutano il di lui fare..
MACSTAR \'\'allora la prima sia....\'\' quindi allarga la bisaccia ora posando ambo le mani all\'interno di esa, facendo del rumore, cercando di farlo il minimo possibile, \'\'allora avevo scelto che la prima sarebbe stata questa quindi sarà..:\'\' quindi sul divano si riavvicina a lei \'\'bè chiudete gli occhi..\'\' sempre muovendo con cura la bisaccia, che sembra muoversi molto sotto le sue mani che entrambe in essa sono, \'\'su chiudete gli occhi\'\' puntellandosi come lei sul rbacciolo per prenderla appena in giro..
ALYSSIA |s. comune| scuote appena il capo, sorridendo al sir, indi come le vien chiesto, o meglio, ordinato ella chiude gli occhi, oscurando nuovamente quelle lucide e castane iridi. Il buio innanzi ad ella cala, ed ella rimane in attesa, nuovamente curiosa...
MACSTAR \'\'bene....la prima è questa..\'\' quindi dà a lei il primo regalo rapido l\'estrae tenendolo per il collo con una mano, sulla pancia con l\'altra mano dal morbido pelo nero, non poteva essere che un cucciolo di cane, piccolo, più simile a un batuffolo, dalla carne sotto la pancia rosa, per invece i pochi peli presenti lì, i piccoli occhietti cerulei che prima guardano il messere e poi la dama dagli occhi chiusi con Oy che geloso del suo padrone si mette ai piedi saltellando alle sue, perlo nero, seppur tendente al chiaro, lunga lingua però che già tenta di slinguazzar le dita del messere e ora al naso di lei lo porge, era quella piccola creatura, un incrocio fra uno spinone e un segugio, non di certo di razza ma molto affettuosi e gran giocherelloni sempre.....era quella creatura che dentro la bisaccia si moveva..che però è ancora piena...e ora il piccolo cagnolino lecca la putna del naso di Alyssia
ALYSSIA |s. comune| ancora il buio innanzi ai suoi occhi. Sente unicamente i movimenti del sir con la sua bisaccia, stoffa contro stoffa, il classico fruscio. Niente altro...\'\'Posso ap..\'\' l\'ultima parola vien mozzata e a metà rimane nella sua gola, morente. Qualcosa il suo naso si era inumidito improvvisamente. Ad Oy, subito volge il pensiero, seppur in quello stesso istante apra gli occhi per accertarsi di quanto ipotizzato. E innanzi alle sue castane e grandi iridi uno splendido cucciolotto ha fatto capolino. \'\'Ma...ma è...Oddea...\'\' esclama. E\' senza parole..Le mani ella porta ai fianchi del cagnolino dal nero pelo, traendolo a sè...\'\'E\' davvero...stupendo, Macstar...ma non dovevate disturbarvi! Siete il solito esagerato!” esclama, alzando ad esso gli occhi, distaccandoli dalla meravigliosa creatura dal nero pelo che ora giace tra le sue braccia, sul suo grembo, scodinzolando, le orecchie basse...e nel contempo le mani dalle affusolate dita di lei scorrono sul morbido e folto pelo appena arricciato del dorso...
MACSTAR \'\'ma no...vi piace tanto Oy e poi di certo non posso tenerlo Oy è davvero geloso sapete, ma ora il tempo sta passando in fretta, ho il seocndo regalo per voi....l\'ho fatto solo perchè so che questo cane nella vostra stanza cosa genererà...quindi ecco qua..\'\' la frase è scherzosa seppur ha un fondo di verità e gli porge quel cehs embra un pacco, avvolto da tanti stracci, anche questo con cura, all\'esterno saran stracci, mentre piano andrà a scartare saranno dei panni vellutati, morbidi \'\'rpego..ma questo lo dovrete scartare quando io son molto lontano...\'\' e ora si alza dal divano..si che finalmente la bsiaccia è vuota...
ALYSSIA |s.comune| scuote il capo alle parole del messere...\'\'siete meraviglioso...vi ringrazio tantissimo..è...davvero stupendo...\'\' e ancora vivaci carezze elargisce al cagnolino dall\'ancor ignoto nome. Le iridi sono appena più lucide del normale e un vago rossor sulle sue gote si disegna...Entusiasta dal regalo. Le sono sempre piaciuti gli animali, eppur sol un gatto avea poseduto, ceh poi l\'avea tradita sparendo chissà dove. Quindi lentamente si alza, abbracciando saldamente il cagnolino che adagiato al suo petto se ne sta tranquillo, accogliendo dib uon grado ogni carezza. La seduta è rotta, ed ella nuovamente eretta si trova. Le iridi si spostano sul pacco infagottato..\'\'addirittura due regali, sir...credete..siete esagerato..\'\' con voce quasi sussurrata loquisce tale verbo. Quindi...solleva le iridi riportandole sul volto del sir...Cosa sarà, da doverlo aprir una volta egli sarà lontano? si domnda. \'\'A rischio di ripetermi...grazie dal cuore...\'\' e un sorriso di gratitudine si dipinge ancor sulle di lei labbra...
MACSTAR \'\'bene dama..vi piacerà e poi vi assicuro con la presenza di questo cane sarà anche utile....\'\' fa sempre enfatizzando ma ora sta bene, ha fatto quel che da tempo voleva, altro egli oggi non avrebbe desiderato, scacciar via i suoi pensieri per lunghi istanti e chissà magari per giorni \'\'grazie a voi io ora mi dileguo.....ci rivedremo senza dubbio presto...sid et delitia...non sono esagerato sono giusto!\'\' con un gran sorriso e andando via lungo il corridoio con Oy che lo segue...
ALYSSIA |s. comune| \'\'Arcane Imperia, mio caro! A presto!\'\' E rimane immota innanzi ai divanetti, a fissar con le castane iridi il sir e il fedele compagno Oy allontanarsi e inoltrarsi nella penombra del corridoio. Quindi ancora entusiasmata le sue iridi si abbassano sul musetto del cagnolino..\'\'Piccolo...\'\' dolce voce...e una poderosa grattata al di sotto delle orecchie ella elargisce alla creatura...\'\'E ora ti devo trovare un nome..\'\' sospira. E\' sempre il compito più difficile. Quindi dopo averlo coccolato per lunghi istanti lo stringe al petto, mentre lo sguardo abbassa sul singolare fagotto posato sul divanetto. Lenta si avvicina ad esso e si accomoda nuovamente tra l\'abbraccio delle purpuree stoffe del divano, accanto al regalo. Con la sola mano destra, la libera dalla stretta del cagnolino, ella fa a scartar lentamente il pacco, a toglier man mano gli stracci che lo avvolgevano, finchè...Una meraviglia ai suoi occhi. Di medie dimensioni un incensiere appare, d\'argento e lamina d\'oro, fini decorazioni, articolate,. Semplicemente splendido. E a fianco di esso ualche sacchetto con degli incensi, stecchette i varia natura. Un sospiro ella compie, che more tra le sue rosee labbra. Gentile Macstar...eppure ella si sentiva in parte in colpa...cosa avea fatto per meritar tutto ciò? E con codesti pensieri ella abbraccia con la destra l\'incensiere, assicurandolo bene. Lentamente si alza, senza far movimenti bruschi, per evitar di danneggiare il prezioso regalo e al contempo per non far cadere il cucciolotto, che sembra assai buono adagiato al suo petto. Ed è così che flemmatici passi ella condurrà verso l\'arco ed infine sparirà nella sua penombra...
VIVERE NEI RICORDI
MACSTAR (fiume) risalgono la corrente i due, piano piano, nella barca accompagnati dal barcaiolo che possente e pagato sta remando, macstar è avvolto nel suo manto, inizia a sentire caldo oramai sono usciti dalala nebbia che avvolge l\'isola, e seduto si guarda confusamente alla sua destra poi alla sinsitra, quante immagini ora gli vagano in mente, ma ancora tutto deve accadere nella sua mente, che trema sotto i colpi di un destino che qui lo sta riportando, già era tornato qui ma sotto altre vesti, altra mentalità...e ora i suoi unici segnali sono niuna parola che proferisce, e la testa che muove leggermente a scatti...nervoso...e poi lo sguardo che si posa su di lei..
ALYSSIA |fiume (barca)| Immota, come marmorea statua, finemente scolpita. Eburneo incarnato di colei che dall\'Ars è stata eletta, nordici lineamenti che nulla fan trasparire. Candido abito ella indossa, che eleganti drappi attorno le sue algide forme disegna, nell\'eleganza e la leggiadria che i fruitori contraddistingue. Del color della Notte il manto che sulle d\'ei spalle giace, abbandonato su d\'ella, in un caldo abbraccio che le membra ristora. Sollevato il cappuccio, sul capo, sì da coprir il capo ed i castani capelli, celati dalle stoffe, lasciando tuttavia ben visibili i partiolari del volto della Bianca...Appena lo sguardo volgerà all\'amico, che nervoso appare...\'\'Macstar...Vi aveo promesso questa gita, ma vedendovi così in agitazione mi domando non sia il caso di ritornare sulla terraferma....\'\'. Le castane e profonde iridi lo guardano, gentili...
PRIMAROSA { Sentiero da Tempio } - { La figura algida dell\'albina ridiscende il sentiero che dal tempio conduce alla Foresta di Luce. Algidi occhi sotto il cappuccio, pallidi riflessi di un colore che mai le è appartenuto, negli anni, e mai le apparterrà.>>
MACSTAR (fiume-barca) \'\'non lo so cosa sia giusto o no\'\' una mano si passa sulla fronte, guardando ora dinanzi, al barcaiolo, ho confuso ricordi....io da qui...\'\' breve pausa stringendosi ora le braccia al petto \'\'io da qui ero scappato...\'\' guardando lei e sussurrando appena queste parole con flebile voce, verso di lei \'\'non so se è bene, forse si..forse no...\'\' il suo respiro aumenta, non sicuro, tentennante, si guarda ancora attorno, e poi altri ricordi vengono in mente, una voce lontana nel profondo della sua memoria che ancora non riconosce eppure galleggia...si fa viva...e ora è l\'inizio di questo stato....cosa lo aspetterà ancora adandno avanti, poggiando forse i suoi piedi sul suolo della foresta...accanto alla dama continua a sedere...
PRIMAROSA >> Il mantello nero fascia completamente il corpo esile e slanciato, mentre i piccoli piedi fasciati dalle scarpette si posano sugli steli di verd\'erba. Le mani ben nascoste, nulla visibile alla luce del sole cocente. Canticchia tra le labbra esangui quella che era una vecchia ballata dell\'entroterra. }
ALYSSIA |fiume (barca)| fissano intensamente quelle profonde iridi innanzi a sè, speccio del riflesso del gentil sole tiepido che nelle acque si specchia. Appena più dure saranno le d\'ei parole, nel tono...\'\'Messere...non so fino a che punto potrete credere alle mie parole, ma ascoltatele comunque...\'\' breve pausa, nella quale il suo sguardo rimane innanzi, senza volger all\'amico..\'\'so esattamente ciò che provate...ho perso il mio sposo ed è stato proprio in cotal loco che ho capito d\'esser stata abbandonata... Non potete vivere nel ricordo...\'\' A questa ultima sola frase il volto all\'uomo volge, nuovamente impenetrabile quello sguardo, a non voler far trapelare quel barlume di dolore che ancora la ferita aperta nel di lei cuore le provoca. Burattinaia dei suoi sentimenti, s\'appella a quell\'autocontrollo che l\'equilibrio è volto a mantenere...
TRAGO [sentiero] ecco il passo del continuo vagare del Tuor che conduce fino al sentiero della foresta di luce. Silente nella di lui figura ora attraversa gli spazzi ombrati del suo cammino. Il volto alto e le spalle dritte... fiera pare la sua posizione. Fierezza di chi per adesso è riuscito a realizzare parte del proprio sogno.
CLAURION [fiume/barca] ormai è giorno il sole illumina è riscalda l\'intero regno; ancora un po scosso da quello che era accaduto pochi minuti prima a barrinton, il mezzelfo sopra una barca sta per giungere alla sponda dell\'isola delle mele...l\'isola di avalon. Approda il mezzelfo, volgendo un ultimo sguardo malinconico all\'ancora visibile terra di barrinton, li vi è una dama che il suo cuore ha involontariamente catturato e che altrettanto involontariamente stritolato....indi chiude gli occhi quasi a voler cancellare la dama dalla sua mente, cm il mare cancella le impronte nella sabbia.
MACSTAR no, non può essere, era tornato sull\'isola, ma era l\'altro lui, la dama che ah con se sulla barca appena può capire ciò che in lui si cela, perchè da molto lo conosce, perchì l\'animo gli ha segnato, e chi ha questo dono, chi ha fatto ciò, può farlo...capirlo, quando stanno vicino ora alla terra? non lo sa \'\'quanto manca? fa a lei\'\' mentre le mani sono nei capelli, e la destra poi ricade al suo fianco, leggermente tremante, non un sorriso a solcare il suo volto, e non riesce a capire quello che lei prova...non oggi, no....e se la parte di nuovo ora presente cedesse, ma rimanesse celata...i cavalieri non sono lontani e lui attende solo che la barca tocchi la sponda del lago...e che la dama gli sia vicino..perchè...nemmeno egli sa cosa accadrà
PRIMAROSA { Pressi Radura Comune } - { Prosegue il passo dell\'Alta sacerdotessa, senza alcuna incertezza, senza esitazione. Conosce bene quella foresta.. la prima volta che era giunta ad Avalon si era persa in qualche sentiero nel fitto, ma ora.. ora ama ogni albero, ogni foglia, seppure ne preferisca il colore bruno ed oscuro che la Notte gli dona. Qui ha visto spegnersi il suo cuore, e lo ha visto rinascere. Mille volte mille: come è eterno il ciclo della Dea, così è eterno quello delle cose che vivono, muoiono. Il mento esegue un leggero movimento verso l\'alto, sì da permetter all\'Albina di scorgere il terminare del sentiero nella Comune Radura.. l\'erba verde è carezzata dalla forte luce del sole che i suoi occhi non sopportano che per brevi attimi. Ma proprio quando starebbe per immettersi nella Radura, ella piega obliquamente la sua traiettoria di passi, avanzando verso l\'ombra leggiadra che donano le fronde nel sottobosco, dirigendosi verso il fitto che prosegue parallelamente al sentiero che conduce al lago }
ALYSSIA |fiume (barca)| Null\'altro vuol vedere, null\'altro necessita di vedere. Chiude gli occhi un unico istante, senza rispondere al messere...Sol la d\'ei voce viaggerà nell\'aere, dura, decisa. \'\'Barcaiolo! Ci riporti a Barrington!\'\'. Le sole parole dalle d\'ei labbra moveranno. Desiderava poter romper le catene che sembravano legare l\'animo dell\'amico, ma quello non era il momento giusto. Non ancora. Pochi istanti dopo, nel silenzio, vira lentamente la loro barca, facendo una iversione di marcia, secondo le direttive della Maga. Si addolcisce lo sgaurdo, che posa ancora sul messere, al quale palldo sorriso gentile rivolge, come per rasserenarlo..
TRAGO [sentiero-->radura] Contina il cammina del draconico, ora il sentiero si allarga fino a raggiungere la radura. Il sole torna a toccare i suoi passi, la lieve brezza accarezza la si lui figura andando a giucare lievemente con alcuni piccoli ciocchi dei suoi ramati capelli. Al collo dondola il ciondolo blu-violaceo dono della Iodrak a segnar i suo posto. Le mani sono intrecciate detro la schieana e le mielate iridi a scrutar lo spelindito spettacolo della natura.
CLAURION [sentiero]nel voler cancellare dalla mente la dama che alberga nel suo cuore, altri pensieri inerenti giungono\'\'anche se le confessassi il mio amore e se le non ricambiasse...\'\'il cuore sembra aver smesso di battere, e poi\'\'e se invece ricambiasse io sono un mezzelfo lei un umana...non avrei abbastanza tempo un giorno lei morirà, ed io continuerò a vivere...\'\'indi cade in ginocchio, piegandosi su se stesso e continuando a trovare nei suoi pensieri più dilemmi che risposte...
MACSTAR solo qualche secondo, andando a lei, e posandogli un casto bacio sulla guancia sinistra, lieve......ma davvero voluto \'\'grazie...\'\' breve pausa \'\'che fate questo per me, e devo essere sincero con voi...\'\' tira un profondo respiro, il petto si alza per proferire parole difficili che lei solo deve sapere \'\'ora...oggi....in questi giorni, io sono quello di un tempo, ma non so cosa avrei fatto se avessi rivisto una sacerdotessa oppure una persona che anima le voci dentro la mia testa..\'\' china appena il capo..forse vergognandosi delle parole dette...ma questa è la verità nella sua essenza che a lei non cela....
PRIMAROSA { Boscaglia } - { I cespugli bassi graffiano appena le caviglie: i rami intralciano la Via, ma questo non significa che uno debba cambiarla. Bisogna perseverare se si Crede, avanzare anche nelle ombre, o nelle luci, sullo stesso cammino. Ognuno di noi è legato al proprio destino, al disegno che la Signora ha architettato. Fino al Ragnarock, ove tutto si compirà, siamo creature dotate di scelta.. ma quale è la vera scelta? Alzare i piedi e scostare i rami, forse. Pensieri nella mente dell\'Albina, mente limpida, tanto cresciuta ormai, da essere.. astratta. Distaccata. La luce ambrata macchia il mantello nero della Sacerdotessa del crepuscolo, il canto degli insetti è un ronzio continuo nelle sue orecchie, ora che ha cessato di canticchiare e si avvolge di silenzio. Da qualche parte, nella foresta, scrocia dell\'acqua. Lei avanza parallelamente a quell\'acqua, nascosta tra gli alberi, un\'ombra indistinguibile. Ogni tanto abbassa gli occhi verdi: mentuccia, ortica, bacche rosse, gialle, segni di vita, vita Bendetta. Rialza lo sguardo.. i lago non deve essere troppo lontano. }
ALYSSIA |fiume (barca)| timido il gorgoglio dell\'acuqa scandisce quegli attimi...Il delicato bacio alla guancia la lascia stupita, ma in breve riprende il controllo dei suoi sentimenti, volgendo l\'iridi all\'amico...Nessuna parola loquisce, nell\'udir attenta le parole da esso proferite. Sincerità sembra ridondare da esse, con difficoltà sembrano quasi esser dette...Eppure il suo animo ne gioisce. Qualcosa si stava risvegliando in lui, qualcosa che sembrava esser perduto, soffocato dalle ombre che avevano incatenato il cuore dell\'uomo. Poteva solo supporre il motivo di un così radicale cambiamento, ma non avrebbe chiesto nulla, ne ora ne mai. Come accade in quel momento...se lo vorrà sarà lui a parlarne. Gentile sorriso ad esso rivolge, appena socchiudendo le palpebre. Si dischiudono appena, infine, le labbra, e verbo da esse spira...\'\'In questo caso vi domando perdono per la probabile avventata mossa da me compiuta... \'\', chinando appena il capo, all\'indirizzo dell\'amico
TRAGO [radura] Fermo all\'apertura della radura la ramata chioma gira a destra e a manca come a cercar posto. Posto dove potersi sdraiare o sedere in maniera di poter riposare non solo il corpo ma la prorpia mente. Tentenna, ancora non si muove, con occhi quasi socchiusi osserva attentamente albero presente. Il forte sole del mezzo di nell\'eterna primavera a cui dolce condanna è l\'isola, brilla potente. La sinistra mano và sopra gli occhi stessi a creare ombra sulle iridi, impedendo l\'incontro direto della luce. Le labbra si corrugono leggermetne mentre aria comincia ad emettere. Fischietta canto popolare allegro, rispecchio dell\'amina e della serenità che stranamente oggi prova.
CLAURION [sentiero]Dopo alcuni attimi il mezelfo si rialza all\'apparenza solo un pò scosso, senza aver versato lacrima alcuna...ma, la realta nn è questa egli ha pianto dentro, il suo cuore ha versato abbastanza lacrime da compensare la freddezza mostrata all\'esterno; indi si dirige verso la radura...
MACSTAR \'\'no avete fatto bene, prima o poi avrei dovuto tentare, solo che è ancora troppo presto...\'\' quindi ora mentre si allontano le sorride gioioso...tanti i motivi per esserlo un pò più ora e allora si alza in piedi e sfruttando la sua altezza cerca di sporgersi dalla barca per non cadere e tentare di prendere un fiore dell\'etenra primavera avalonese per donarlo alla dama...tenta di prenderloa llugando il destro braccio.....\'\'se tutto traballa reggetemi per i piedi dama..\'\' e la barca inizia a oscillare mentre tenta di prendere quel fiore...rosa
PRIMAROSA { Boscaglia - Pressi Lago } - { Lo scrosciare delle acque prosegue incessante alla sua destra, mentre qualcosa le si agita nel petto. Qualcosa che non riesce a riconoscere come sensazione prettamente umana, legata alle percezioni sensitive conosciute dai più. Arresta il passo a circa una decina di metri dal punto in cui il Lago le si sarebbe mostrato, azzurreo, come specchio del Cielo. Una mano porta alla fronte.. ingenuamente collega quel senso di nausea al sole cocente. Poi, senza reale perchè -o forse sì?- volge gli occhi al fiume che corre alla sua destra, lì, tra radi fusti e cespugli. Vede una barca vicina all\'altra sponda.. la luce è troppo forte e la distanza abbondante per poter minimamente distinguere le figure site sulla barca. Una è in piedi, però. L\'altra seduta, l\'altra ancora sta remando, ecco, son tre. Si avvicina ad un albero grande e vi si appoggia, nascondendosi nella sua ombra. Gli occhi verdi osservano la scena ancora un poco, poi ella batte le palpebre e chiude gli occhi che iniziano a lacrimare un poco.. troppa luce, troppa luce! Si nasconde di nuovo nel cappuccio e fa grandi respiri, tornando preso padrona di se. Il volto di nuovo rivolto al Lago adesso. }
ALYSSIA |fiume (barca)| La barca principia ad ondeggiare, pericolosamente. Si regge dapprima la Maga alla seduta, osservandosi attorno, attentamente e velocemente. quindi le iridi ricadono sul messere. Proprio in quell\'istante una possente voce irrompe nell\'aere \'\'Messere! Sedetevi o perderò il cotrollo della barca!!\'\'ordina, duramente. E\' il barcaiolo che eretto, con i remi tra le mani tenta di riportar l\'Equilibrio sulla piccola imbarcazione. \'\'Macstar...su sedetevi! Non sono in vena per farmi una nuotata!\'\', esclama, un poco irritata...Detto ciò allunga il b raccio destro verso la figura dell\'amico, per afferrarne il manto e tirare appena, sufficientemente per tentar di render forza alle parole appena proferite e convincerlo ad abbandonar il tentativo, qualunque cosa stesse provando di fare...Nel movimento scivola dal capo il cappuccio di scura stoffa, lasciando liberi i castani e mossi capelli lucenti, i quali scivolano sulle d\'ei gote, carezzandole come beffarde in in quel momento...
TRAGO [radura -->sentiero] Non sembra convito ora del luogo ora che la mano dagli occhi sende fino i bainci andadosi cosi ad adagirasi su di esso. Smette di fischettare e leggero sorriso produce dalle carnose labbra. Si volta per tornare a ripercorrere la stessa strada che l\'avea visto arrivare li poco tempo addietro.
CLAURION [sentiero]Sul sentiero che porta alla radura il mezzelfo transita, assorto tra i suoi dilemmi d\'amore, cn espressione all\'apparenza vuota egli si avvicina inesorabilmente al loco scelto...
MACSTAR sente le voce, la barca traballa e le mani di Alyssia che lo aferrano quasi c\'è l\'ha fatta...ma non riesce a prenderle il fiore ha chiesto troppo solo delle foglie molto verdi ha preso e ora guarda la dama rimettendosi composto dinanzi a lei e porgendogli le tre foglie strappate dalla pianta \'\'ehm...vedete mi hanno detto che il verde vi dona molto, poi con queste foglie chissà che si può fare tisane....di tutto..non sono splendide\'\' enfatizzando quelle che sono solo 3 semplici e comuni foglie mentre oramai nelle nebbie si stanno addentrando sempre più lontano dall\'isola \'\' e pensare che una volta la gente ci si vestiva solo con le foglie...\'\' quindi prende una foglia e se la mette in fronte \'\' uhm non è che mi copri poi così tanto...meglio farci una collana di preziose foglie...strappate\'\'
PRIMAROSA { -> Lago } - { Le voci si distaccano dal suo interesse, lo scrosciare delle acque, tutto. Prosegue nell\'avanzare verso il Lago, ora sempre più vicino, riesce a scorgerne il luccicore del sole, il verdeggiare di alcune piante sospsese sul pelo dell\'acqua. Il senso di aver perso qualcosa, di essersi lasciata alle spalle un evento importante, piano piano le si allontana dal cuore. Si mantiene ben nascosta nel mantello, e torna addirittura a canticchiare, come se nulla fosse. Le coincidenze, direbbero alcuni.. poveri sciocchi. }
ALYSSIA |fiume (barca)| Le iridi si posano, appena interdetto lo sguardo. Quindi quell\'espressione in parte interrogativa si trasforma in serena, ed una flautata risata scatenano quella spontanee parole del messere. \'\'Avete ragione...\'\' afferrando una foglie...\'\' Potremmo farci una collana!\'\' e ancora ride. Son scompigliati quei capelli, appena, che ancor le gote le carezzano. Nel contempo s\'abbassa sensibilmente la temperatura, gradualmente, mentre le loro figure sempre più nella nebbia s\'addentrano, quelle tiepide goccioline che sul volto s\'infrangono, appena fastidiose. E borbotta il barcaiolo, visibilmente irritato, continuando a remare, con forza, verso Barrington...
Un Arabo in torre
Purtroppo avevo salvato i gdr nella sezione dei diari sul forum maghi, che purtroppo non è accessibile a tutti gli utenti, quindi mi vedo costretta a riportare gli interi gdr. Sperando di non avervi annoiati, vi ringrazio e vi auturo
BUONE FESTEEEEEEEEEE!!!!!
Baci baci!