Rispolvero questa discussione in quanto mi è capitato di parlare del libro in questione (l'ho ordinato oggi!) e...cercando in rete, ho trovato qualche spunto interessante:
" Il cervello come ologramma
Non è che il mondo delle apparenze sia errato; non è
che non esistano oggetti là fuori, a un certo livello
della realtà. È che se lo attraversate e osservate
l'universo con un sistema olografico, giungete a una
visione differente, una diversa realtà. E quest'altra
realtà può chiarire cose che sono finora rimaste
scientificamente inesplicabili: fenomeni paranormali,
sincronicità, la coincidenza apparentemente
significativa degli eventi.
Karl Pribram in un'intervista su Psychology Today
"
Altro spunto:
" L'idea che la coscienza e la vita (e invero tutte le cose) siano insiemi celati in ogni parte dell'universo ha un rovescio ugualmente strabiliante. Proprio come ciascuna porzione di un ologramma contiene l'immagine dell'intero, ogni porzione dell'universo cela l'intero. Questo significa che, se sapessimo come accedervi, potremmo trovare la galassia di Andromeda nell'unghia del pollice della nostra mano sinistra. Potremmo anche trovarvi il primo incontro di Cesare e Cleopatra, perché in linea di massima l'intero passato e le implicazioni per l'intero futuro sono anch'esse celate in ciascuna piccola parte di spazio e tempo. Ogni cellula nel nostro corpo cela l'intero cosmo. Così come ogni foglia, ogni goccia di pioggia e ogni granellino di polvere; il che porta un nuovo significato alla famosa poesia di William Blake:
Vedere un mondo in un granello di sabbia
E un paradiso in un fiore selvatico,
Tenere l'infinito nel palmo della tua mano
E l'eternità in un'ora.
"
Tratto da: http://tecalibri.altervista.org/T/TALBOT-M_tutto.htm
Argh...sono impaziente [pecora]