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25/01/2004 01:32 | |
Sul supplemento "Venerdì" di Repubblica c'era un servizio dedicato all'introduzione dell'Euro nei vari paesi CEE che vi hanno aderito.
Nell'articolo dedicato all'Irlanda si diceva (in sintesi) che :
Attualmente l'Irlanda, dopo la Finlandia, è il paese con il costo della vita più caro d'Europa.
L'inflazione galoppa (ora siamo attorno al 4%) e il governo locale si è dato come obiettivo il raggiungimento del 2%
L'impatto con l'Euro inizialmente è stato molto positivo psicologicamente a causa del tasso di conversione Pound-Euro che ha dato a molti la sensazione di essere diventati più ricchi.
Questa sensazione ha contribuito prima a spingere i consumi e subito dopo ad aumentare i prezzi da parte dei commercianti.
Il settore dove c'è stato il maggior aumento dei prezzi è stato quello immobiliare (+20% con punte superiori a Dublino)
Questo anche perchè si è assistito al fenomeno dell'immigrazione di ritorno sull'Isola da parte di diverse migliaia di irish sparsi per il mondo desiderosi di trovare lavoro nella madre patria e di investire i soldi guadagnati all'estero nell'acquisto di una casa
Un altro settore dove gli aumenti sono stati incredibili è quello legato ai pub/ristoranti : sembra che si stia arrivando addirittura leggi che imporranno un prezzo max per la mitica pinta poichè molti hanno speculato in maniera vergognosa
Il tasso di disoccupazione è sceso in pochi anni dal 9 al 4% grazie a massicci investimenti stranieri nell'industria e nel terziario (gli investitori americani potevano contare su molti aiuti fiscali e personale preparato e di lingua inglese)
Il futuro si preannuncia molto meno luminoso : è aumentato il costo del lavoro e contemporaneamente per la prima volta si assiste ad una diminuzione degli investimenti stranieri.
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25/01/2004 12:07 | |
Mah... con le statistiche bisogna andarci piano. Vivere a Milano è decisamente più caro... scontrini della spesa alla mano... Le statistiche non considerano che qui ci sono saldi in continuazione che ti tirano in faccia praticamente tutto...
Sulla proprietà sono d'accordo... ma non bisogna per forza comprare solo a Dublino!
Boh. Sono a conoscenza di questo studio di mercato. Ma vi assicuro che ho amici a Milano che con due stipendi ed un paio di bambini riescono a malapena ad arrivare a fine mese. Cosa che qui senz'altro non accade.
Io tutti i soldi che si spendono in Italia per mandare un figlio a scuola qui certo non li spendo!!!
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25/01/2004 23:57 | |
Scritto da: Martina 25/01/2004 12.07
Mah... con le statistiche bisogna andarci piano.
Hai ragione Martina, il vero problema di sondaggi e statistiche sono proprio coloro che le fanno.
Teniamo sempre conto della differenza di salari tra italia e irlanda, sull'isola essi sono cresciuti molto più in fretta che sulla penisola.
Nello stesso servizio si diceva anche che il 90% degli irlandesi non fa più la conversione mentale euro-pound prima di effettuare l'acquisto (primo posto in europa)
Ultimi noi italiani, con solo il 10% di persone che "ragiona in euro". Io ce la sto mettendo tutta per passare al restante 90% ma è durissima... |
| | | | Post: 2.140 | Registrato il: 10/06/2003
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26/01/2004 08:18 | |
la colpa e' un po dei media italiani che continuano ad usare, dopo averla inventata, una nuova valuta : le "vecchie lire".
per il resto sono completamente d'accordo con Martina, tra l'altro e' fisiologico, economicamente parlando, che dove ci sia maggiore occupazione, maggior benessere e sicurezza il costo della vita sia piu' alto.
buon inizio settimana
Sean Sean
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| | | | Post: 839 | Registrato il: 30/07/2003
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26/01/2004 08:46 | |
OT: Istinto di sopravvivenza Anch'io continuo a converitre in Lire, ma lo faccio per istinto di sopravvivenza!
L'essere passati da una valuta che ci faceva ragionare in migliaia o milioni di lire ad un'altra che ci fa ragionare in centesimi e migliaia psicologicamente ci ha fatto un po' perdere la percezione di quanto spendiamo.
Per esempio, la scorsa settimana sono andato a comprare un libro. 15,81 Euro. Sembrano pochini. Ma sono 30.000 Lire! Sarebbe bello iniziare a ragionare in Euro, ma, quando lo faccio, a me sembra tutto molto meno caro di quello che è, e allora mi sforzo di far sempre la conversione!
Ma non ha niente a che vedere con l'Irlanda... - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
"Ninety per cent of my money went
on drink, fast cars and women...
I wasted the rest."
George Best |
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26/01/2004 10:34 | |
Re: OT: Istinto di sopravvivenza
Scritto da: Maratona70 26/01/2004 8.46
Anch'io continuo a converitre in Lire, ma lo faccio per istinto di sopravvivenza!
L'essere passati da una valuta che ci faceva ragionare in migliaia o milioni di lire ad un'altra che ci fa ragionare in centesimi e migliaia psicologicamente ci ha fatto un po' perdere la percezione di quanto spendiamo.
Per esempio, la scorsa settimana sono andato a comprare un libro. 15,81 Euro. Sembrano pochini. Ma sono 30.000 Lire! Sarebbe bello iniziare a ragionare in Euro, ma, quando lo faccio, a me sembra tutto molto meno caro di quello che è, e allora mi sforzo di far sempre la conversione!
Ma non ha niente a che vedere con l'Irlanda...
Condivido quello che hai detto. Purtroppo continuare a convertire mi aiuta a capire bene quanto sto spendendo....e ad evitare spese che non avrei mai fatto quando c'era la vecchia moneta |
| | | | Post: 1.260 | Registrato il: 05/02/2003
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26/01/2004 11:57 | |
Solo una piccola domanda?
Ma chi ha voluto l'Euro? E perchè? ****************************
.....ORIANA VIVE........
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26/01/2004 12:31 | |
Per restare competitivi sui mercati internazionali occorre una moneta unica forte in contrapposizione al dollaro : il fatto che l'euro stia sostituendo la moneta USA in molte transazioni di materie prime a molti, oltreoceano, non va tanto giù...
Due paesi dalle enormi future potenzialità come Cina e Russia stanno già da tempo operando molte transazioni in Euro, in Gran Bretagna molti economisti stanno maledicendo il nazionalismo nostalgico locale che impedisce l'abbandono della sterlina.
Quando il dollaro era alle stelle tutti davano addosso al povero euro. Ora che la situazione è capovolta tutti gli danno addosso ugualmente. L'Euro sembra diventato il capro espiatorio delle cose che non vanno anche se non è lui il colpevole...
Prendiamo il collegamento carovita = passaggio all'euro.
Da mettere alla gogna non è la moneta comunitaria ma coloro che non hanno previsto quello che sarebbe successo (precedente governo) e coloro che non hanno fatto nulla per impedire la speculazione (attuale governo).
Invece di fare gli spot nei quali si invitano i consumatori a consumare di più (cari irlandiani, è successo negli ultimi mesi in Italia) sarebbe stato molto meglio fare come in Germania dove il controllo anti-speculazione è stato molto severo e le efficacissime campagne di boicottaggio delle associazioni dei consumatori verso chi sgarrava hanno messo in riga tutti i commercianti.
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26/01/2004 13:01 | |
Una curiosità che ho notato... come mai Tremonti & Berlusconi quando devono annunciare le loro manovre fiscali "parlano in euro" e quando invece commentano i benefits fiscali assegnati alle imprese "parlano in lire" ?
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| | | | Post: 1.260 | Registrato il: 05/02/2003
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26/01/2004 13:46 | |
Scritto da: admin/moris 26/01/2004 12.31
Per restare competitivi sui mercati internazionali occorre una moneta unica forte in contrapposizione al dollaro : il fatto che l'euro stia sostituendo la moneta USA in molte transazioni di materie prime a molti, oltreoceano, non va tanto giù...
Due paesi dalle enormi future potenzialità come Cina e Russia stanno già da tempo operando molte transazioni in Euro, in Gran Bretagna molti economisti stanno maledicendo il nazionalismo nostalgico locale che impedisce l'abbandono della sterlina.
Quando il dollaro era alle stelle tutti davano addosso al povero euro. Ora che la situazione è capovolta tutti gli danno addosso ugualmente. L'Euro sembra diventato il capro espiatorio delle cose che non vanno anche se non è lui il colpevole...
Prendiamo il collegamento carovita = passaggio all'euro.
Da mettere alla gogna non è la moneta comunitaria ma coloro che non hanno previsto quello che sarebbe successo (precedente governo) e coloro che non hanno fatto nulla per impedire la speculazione (attuale governo).
Invece di fare gli spot nei quali si invitano i consumatori a consumare di più (cari irlandiani, è successo negli ultimi mesi in Italia) sarebbe stato molto meglio fare come in Germania dove il controllo anti-speculazione è stato molto severo e le efficacissime campagne di boicottaggio delle associazioni dei consumatori verso chi sgarrava hanno messo in riga tutti i commercianti.
Beh, di sicuro non hai tutti i torti. ****************************
.....ORIANA VIVE........
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26/01/2004 16:04 | |
Da mettere alla gogna non è la moneta comunitaria ma coloro che non hanno previsto quello che sarebbe successo (precedente governo) e coloro che non hanno fatto nulla per impedire la speculazione (attuale governo).
Invece di fare gli spot nei quali si invitano i consumatori a consumare di più (cari irlandiani, è successo negli ultimi mesi in Italia) sarebbe stato molto meglio fare come in Germania dove il controllo anti-speculazione è stato molto severo e le efficacissime campagne di boicottaggio delle associazioni dei consumatori verso chi sgarrava hanno messo in riga tutti i commercianti.
parole sante Moris!
Credo di aver letto anch'io quell'articolo e si diceva anche che il governo irlandese ha da tempo imposto delle politiche di calmieramento dei prezzi (cosa che del resto ha fatto maggior parte dei paesi).
Tempo fa lessi un articolo dell'economista De Cecco (che caaaro, fui costretta a subirmi un suo mattone di 1000 pag e passa per l'esame di relazioni economiche internazionali ) in cui diceva che l'Italia era l'unico paese europeo ad avere un'economia di tipo non europeo, bensì sudamericano
il discorso sarebbe lungo e come al solito il tempo è poco...
ciao, Claudia
[Modificato da Cla-Elbereth 26/01/2004 16.06] |
| | | | Post: 2.140 | Registrato il: 10/06/2003
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26/01/2004 16:22 | |
be' aggiungiamo la ciliegina sulla torta al fatto che nessuna azienda italiana appare nella graduatoria del Financial Times, i criteri erano la trasparenza, la penetrazione nel mercato, il rispetto del cliente e altre belle cose...
Insomma le aziende italiane non sono riuscite ad azzeccarne una , domanda credete che questo attrarra' gli investimenti unito al fatto che in Italia il falso in bilancio non e' reato ?
Be' The Economist e il Financial Times pensano di no e la loro opinione nel mondo del senior management mondiale e' ascoltata, in particolare i surveys dell Economist, che vengono offerti solo alle aziende e non sono pubblici aiutano i manager a decidere dove investire nel mondo.
Ma forse gli investitori saranno attratti dal fatto che "in Italia ci sono belle segretarie" come ha detto il primo ministro italiano alla stock exchange di NY. Sean
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26/01/2004 18:22 | |
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26/01/2004 19:29 | |
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26/01/2004 22:00 | |
dovrei fare il moderatore e tacere... ma se vedo ancora citato il Cavalier Fondotinta mi sa che cedo l'incarico per qualche giorno e mi ci metto pure io
Maratona, tu che sei equidistante ed esprimi disprezzo per entrambi gli schieramenti, a te l'onore/onere di moderare il thread
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| | | | Post: 1.260 | Registrato il: 05/02/2003
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27/01/2004 08:59 | |
Comunque, tornando all'Euro, io rimango contrario a questa moneta, (poi magari più avanti cambierò questa idea) e sono contrario a questa Europa, proprio non mi piace. Sarà, ma nei Paesi dove si è democraticamente votato per l'ingresso o meno nella moneta unica , hanno sempre rifiutato questa ipotesi.......e non solo gli inglesi. ****************************
.....ORIANA VIVE........
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27/01/2004 15:53 | |
Moris, hai ragione non ne parlo più (e vado a mettermi in castigo in ginocchio sui ceci )
tornando all'innalzamento dei prezzi del settore immobiliare, è senz'altro vero che Dublino è estremamente cara (mi baso sul sito della Daft). Ma stiamo parlando pur sempre di una capitale europea... avete presente gli affitti che vi sparano a Roma? io non vedo tanta differenza!
Per non parlare di Milano... ho amici che si sono trasferiti lì per lavoro e a stento riesono a pagarsi un buco di neanche 10 m. quadri e a sopravvivere! E dire che si sono laureati con il max dei voti chi in fisica chi in chimica farmaceutica...(e naturalmente lavorano con un contratto a termine)
e questa è l'esperienza riportatami da molte altre persone... sono io che mi sbaglio?
Claudia
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27/01/2004 16:01 | |
Scritto da: Cla-Elbereth 27/01/2004 15.53
Moris, hai ragione non ne parlo più (e vado a mettermi in castigo in ginocchio sui ceci )
No Cla
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ciao, moris |
| | | | Post: 2.140 | Registrato il: 10/06/2003
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28/01/2004 13:40 | |
Dai magistrati contabili attacco alla discrezionalità del ministero dell'Economia: "Decisioni che prevaricano il Parlamento"
Corte dei Conti contro Tremonti
"Un caso unico in Occidente"
Abuso di una tantum e di consulenze
poca trasparanza, gravi sprechi di risorse
L'inaugurazione dell'anno giudiziario alla Corte dei Conti
ROMA - Troppa ''discrezionalità" sui conti pubblici è lasciata al ministro dell'Economia, una discrezionalità che non ha pari negli altri paesi dell'Occidente". Dopo l'attacco ieri del governatore di Bankitalia Antonio Fazio, è oggi la Corte dei Conti a dare addosso al ministro Giulio Tremonti. Nella relazione sullo stato della giurisdizione e dei controlli, la magistratura contabile accusa il dicastero di Tremonti di prevaricare il Parlamemento con decreti legge e interventi una tantum, di ricorrere a troppe consulenze esterne e di gestire i conti pubblici con poca trasparenza e con gravi sprechi di risorse. I magistrati della Corte dei Conti, elencando una per una le falle dell'amministrazione pubblica, auspicano il restauro di "una generale cultura del controllo e della responsabilità". Vediamo, punto per punto, le accuse della Corte dei Conti.
Troppa discrezionalità a Tremonti: il caso del decreto 'taglia-spese' del 2002
"Alla fine del 2002 il decreto legge taglia-spese ha spostato l'asse decisionale dal Parlamento al governo e alla Ragioneria, indebolendo la resistenza della decisione parlamentare del bilancio e delle leggi di spesa e di entrata, con l'attribuzione di una discrezionalità al ministro dell'Economia che non ha riscontro nel panorama comparatistico delle democrazie dell'Occidente".
Il caso della Finanziaria 2004
La sessione di bilancio 2004 "ha travolto la procedura parlamentare condivisa, seguita dall'inizio degli Anni 90, affidando la manovra fuori dalla disciplina della sessione di bilancio, ad un decreto legge".
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Troppe misure una tantum, poca trasparenza
"Poca trasparenza nel bilancio delle pubbliche amministrazioni, coperture finanziarie 'inconsistenti' per la riforma del fisco e per quelle del settore del Welfare, troppe operazioni una tantum, che hanno avuto la funzione di tamponare momentaneamente la situazione del disavanzo rinviando però gli oneri agli anni successivi". La magistratura contabile mette in rilievo ''seri problemi di trasparenza'' dei conti pubblici, anche a causa degli interventi in materia di patrimonio e di privatizzazioni immobiliari e a causa del ''crescente ricorso ad operazioni poste al di fuori del bilancio e dei conti della P.A.''. Tutto questo ''ha reso ancora piu' opaca la conoscibilita' ex ante e la trasparenza del rendere conto ex post''.
Abusi consulenze private, sprechi risorse
Una nuova forma di spreco di denaro sta prendendo sempre più piede nella pubblica amministrazione: l'abuso delle consulenze chieste ai privati, che nel 2003 sono cresciute di oltre il 50%. Nella mappa degli sprechi, i magistrati contabili ribadiscono anche quest'anno che continua a essere "forte" l'evasione fiscale, così anche le gestioni fuori bilancio, l'amministrazione del demanio e del patrimonio, quella del personale, il recupero dei crediti, la gestione della sanità. Ma il maggiore aumento quantitativo e percentuale delle ipotesi di danno è quella connessa non all'uso, ma all'abuso delle consulenze chieste dalle Amministrazioni a privati e degli incarichi ad essi attribuiti. Tutto ciò "contribuisce di conseguenza d aggravare i costi di gestione, a mortificare la professionalità di pubblici dipendenti e a far sorgere il sospetto di favoritismi". Nel 2003 il costo delle consulenze "ha raggiunto, specie negli enti pubblici economici e nelle Spa a partecipazione pubblica, punte di incremento annuale di oltre il 50%, in termini numerici e di costi".
Il ministro Giulio Tremonti
Condoni
Le entrate straordinarie da condoni fiscali sembrerebbero avere "un ruolo solo in parte aggiuntivo rispetto alle entrate ordinarie". La magistratura contabile sottolinea anche che l'importo complessivamente atteso per l'esercizio finanziario 2003 da condoni e sanatorie è di 12,6 miliardi di euro.
Il fatto che i condoni avrebbero un ruolo "solo in parte aggiuntivo" sul complesso delle entrate è collegabile, secondo la Corte, "alla fisiologica contrazione dei versamenti a titolo di accertamento e controllo".
Insuccesso del governo nel sommerso
I programmi del governo per sconfiggere il sommerso "non sembrano aver avuto molto successo". Se il programma messo in campo dalla precedente legislatura "è rimasto sostanzialmente inattuato", gli strumenti messi in campo dal nuovo governo hanno ottenuto risultati modesti". Secondo la magistratura contabile, "il fenomeno del sommerso continua ad avere in Italia dimensioni molto maggiori di quelle riscontrate negli altri Paesi dell' Ue" e "secondo studi comparativi svolti in sede internazionale, la quota sul Pil dell' economia sommersa sarebbe in Italia del 26,2%".
Restaurare cultura controllo
"Qualunque sia il settore, pubblico o privato, in cui una gestione di pubbliche risorse si trovi ad operare ciò non significa affatto che il concetto di discrezionalità amministrativa possa tramutarsi in autonomia privata e in irresponsabilità di fatto: il rispetto del cittadino contribuente, sostanziale azionista delle aziende pubbliche, moralmente e giuridicamente lo vieta".
(28 gennaio 2004) Sean
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30/01/2004 17:38 | |
Scritto da: admin/moris 27/01/2004 16.01
No Cla
L'avviso era esclusivamente un monito per me stesso e la mia linguaccia
Tu sei liberissima di continuare
ciao, moris
Moris il problema è che ce ne sarebbero troppe da dire, anzi da URLARE e sai qual'è l'aspetto più agghiacciante della situazione? Ormai si sta arrivando al punto in cui non ci si stupisce più di niente...
ciao [Modificato da Cla-Elbereth 30/01/2004 17.39] |
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31/01/2004 10:24 | |
potere di acquisto irlandese tra i più alti d'europa (prezzi alti ma salari pure...) Leggete un pò qui i risultati di uno studio tra le capitali europee
www.repubblica.it/popup/2004/prez/index.html
Sintetizzando :
i prezzi in Irlanda sono molto alti ma altrettanto lo sono i salari. Risultato : il potere di acquisto dei cittadini irlandesi è tra i più alti d'Europa.
i prezzi in Italia sono molto alti ma non lo sono affatto i salari. Risultato : il potere di acquisto dei cittadini italiani è tra i più bassi d'Europa.
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02/02/2004 10:07 | |
Euro? No, grazie.
Per gli altri Paesi che si sono lasciati incantare dalle sirene di Bruxelles, il conto di questa strampalata avventura diventa ogni giorno più pesante. Davanti all'incontestabile impennata dei prezzi seguita all'introduzione della nuova divisa, nei giorni scorsi Prodi aveva provato a rigirare la frittata, trattando il carovita da euro come un fenomeno tutto italiano: «La colpa è del governo Berlusconi, visto che questa situazione si verifica solo da noi. Perchè in Francia o in Germania tutto ciò non accade, perchè lì la gente non si lamenta?».
Dichiarazione sconclusionata in linea con quelle che hanno valso a Faccia di Mortadella l'etichetta di "peggior presidente che la Commissione abbia mai avuto", di "pantofolaio ignaro dei suoi compiti e di quanto accade in Europa", di "goffo rappresentante di una burocrazia priva di carisma, competenza e capacità" (confrontare al riguardo i giudizi della stampa estera, compreso quella di sinistra).
La situazione, in barba al ridicolo repertorio del presidente della Commissione Ue, è molto chiara. Paesi come Gran Bretagna, Svezia e Svizzera che sono rimasti fuori dall'euro stanno conoscendo un significativo periodo di crescita economica e stabilità dei prezzi, l'esatto opposto di quanto accaduto negli altri Stati che hanno adottato l'euro. E sono soprattutto Germania e Francia, proprio le nazioni additate ad esempio di "normalità" da Romano Prodi, a maledire il giorno in cui banconote e monetine europee hanno cominciato a circolare seminando confusione e impoverendo i cittadini. Pochi giorni fa il quotidiano tedesco Bild ha dimostrato che l'euro è responsabile di rincari del 58% dei generi alimentari, soprattutto quelli di più largo consumo, dal pane, al latte, ai formaggi. I germanici sono così soddisfatti della nuova moneta da chiamarla Teuro, un neologismo derivante dal temine "teuer", cioè caro. Da tener presente che i tedeschi non sono mai stati favorevoli all'euro. Prima della sua introduzione, i sondaggi attribuivano un parere positivo a non più del 30% della popolazione germanica. Una resistenza che si manifestò anche con un'offensiva giudiziaria davanti al Tribunale della Costituzione: economisti e giuristi di fama si rivolsero alla suprema corte tedesca sollecitando un intervento che scongiurasse l'avvento di una moneta accusata dai lungimiranti esperti di violare il diritto costituzionale di proprietà, minacciando il valore delle economie dei piccoli risparmiatori.
E gli "entusiasti" (secondo Prodi) francesi? I cugini d'Oltralpe sono semplicemente furibondi. Nei giorni scorsi il Nouvel Observateur ha pubblicato un sondaggio, dove il 95% degli intervistati accusa l'euro di aver fatto salire i prezzi alle stelle.
Sarà verò o si tratta soltanto di un'impressione? Uno studio accurato sull'andamento dei prezzi in Francia ha già dato la risposta. La ricerca, condotta per conto dell'autorevole Le Figaro, dimostra nel dettaglio gli effetti devastanti del cambio di valuta già nel 2002.
In un anno di euro i costi di molti servizi sono cresciuti dal 12,21% (riparazioni automobilistiche) al 14% (parrucchiere); il tonno in scatola è aumentato dell'8,52%, l'olio di girasole dell'8,07%, il cioccolato in polvere del 7,01%, la panetteria e pasticceria del 6,16%, l'acqua minerale del 4,28%, e l'alimentazione in generale del 3,45%. Evoluzione dei prezzi sino a 10 volte superiore alle cifre dell'inflazione stimate dal governo. Meglio dunque che Romani Prodi scelga come meta delle prossime vacanze lidi per lui più tranquilli: i francesi potrebbero dimostrargli ciò che pensano dell'euro e di chi se ne è fatto un vanto. In tal caso, però, il presidente della Commissione Ue farà bene a evitare anche la pur accogliente Grecia: lo stesso Prodi ha ammesso che da quelle parti («solo per i greci e gli italiani», ha incredibilmente dichiarato) si è verificato il fenomeno del caro-euro. Se pensa a un buen retiro al sole della Penisola Iberica, però, stia in guardia: il nostro disinformato presidente scoprirebbe di godere scarsissima simpatia anche in Spagna. In particolare, gli sconsigliamo vivamente di pensare a un villino magari con vista mare. In Spagna, nel corso del 2003, i rincari hanno fatto un balzo in alto del 16%, stando alla dichiarazione del ministro dell'Economia e dell'Associazione spagnola dell'immobiliare. A Prodi, insomma, non rimane che tornarsene a casa, nella sua rossa emilia: qui troverà ancora qualcuno disposto a credere che se la piadina rimane sul gozzo la colpa è del governo Berlusconi.
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02/02/2004 12:20 | |
Berlusconi a sorpresa: non sparate sull'euro Berlusconi a sorpresa: non sparate sull'euro
Il premier cambia idea sulla moneta unica: «E' utile, lo è si è visto nella crisi Parmalat». E sugli aumenti: «Il governo non può controllare i prezzi. Devono pensarci le singole massaie, dedicando più tempo alla spesa»
Achi spettava, e ancora spetta, la responsabilità di controllare gli aumenti indiscriminati dei prezzi in occasione del passaggio dalla lira all'euro? Non certo al governo. Parola del principale governante, Silvio Berlusconi. Da Brno, in Slovenia, il premier afferma forte e chiaro che «il governo non può intervenire sui prezzi: non lo può fare un governo liberale e nemmeno uno autoritario». Possibile che un controllo per impedire la speculazione sia impossibile? Certo che no. Però, prosegue il cavaliere, «il controllo possibile è quello del singolo acquirente, della massaia che dovrebbe dedicare alla spesa più tempo». Se il potere d'acquisto della moneta in Italia si è più o meno dimezzato, insomma, la colpa è di chi fa la spesa, di chi, pigro e indolente, non si muove abbastanza «per valutare in quali esercizi i prezzi siano più bassi». Semplice, no? Con quest'ultima gaffe, Berlusconi risponde implicitamente al presidente della Ue Prodi, che aveva accusato il governo di non aver esercitato alcun controllo per impedire l'imboscata sui prezzi. Ma l'intenzione di Berlusconi non è affatto riaprire la polemica. Trattasi invece di marcia indietro a tutta forza proprio sull'euro e sulle accuse da lui stesso mosse alla moneta unica. La sterzata inizia col riconoscimento dei meriti della moneta unica nella crisi Parmalat. «Se ci fosse stata ancora la lira- ammette il capo del governo - sarebbe avvenuto qualche movimento di valurtazione della vecchia moneta, e questo non è avvenuto proprio grazie all'euro». Quindi il premier italiano nega con massima determinazione il progetto di denunciare e abbandonare la moneta unica: «Assolutamente no», risponde a precisa domanda.
E' vero che l'introduzione dell'euro «ha provocato negli italiani la percezione di mille lire equivalenti a un euro». E' vero che «si è verificato un arrotondamento dei prezzi», e anche che i compatrioti «non sono abituati all'uso dei centesimi». Ma è anche certo che «l'euro darà grandi vantaggi, in particolare sul controllo dell'inflazione e per la stablità della moneta». La pur recentissima denuncia dell'impennata selvaggia dei prezzi viene quindi derubricata a una più eterea «percezione», tutt'alpiù a «qualche effettivo aumento». E in ogni caso, «il fenomeno può essere abbastanza presto assorbito dai nostri concittadini».
L'inversione di tendenza (perché di questo si tratta) è tra le più stridenti. La si spiega probabilmente con una somma di motivi. Prima di tutto c'è il desiderio di non peggiorare lo stato dei rapporti col presidente della repubblica. Si sa che sul tema della moneta unica Carlo Azeglio Ciampi è più che sensibile, tanto da essere stato il primo a smentire Berlusconi quando questi aveva accollato alla moneta unica la resposabilità degli aumenti. Ma pesa anche la maledetta verifica. La fine degli attacchi all'Europa e alla sua moneta è infatti una delle richieste avanzate da An e soprattutto dall'Udc, e Berlusconi ci tiene a mostrare di prendere sul serio le richieste degli alleati. Non a caso la marcia indietro sull'euro fa il paio con quella su Bankitalia.
Ma dalla Slovenia il primo ministro di Roma non parla solo di euro. Già che c'è, si giustifica per la mancata visita a Nassirya, in Iraq, una di quelle scelte che propagandisticamente rischiano di rivelarsi disastrose. «I vertci delle forze armate hanno avvertito il premier - afferma parlando come d'abitudine di se stesso in terza persona - che c'era un reale pericolo. Quindi, con la saggezza che vi è ben nota, ha deciso di non andare». Però, aggiunge confortante, «si recherà molto presto in Sardegna a visitare la Brigata Sassari». Non che sia proprio la stessa cosa, per la verità.
Soprattutto Berlusconi coglie l'occasione per rivelare ufficialmente quale sarà la sua campagna elettorale del 2006, dato e non concesso che arrivi davvero alla scadenza della legislatura. «Il mio governo - si vanta in anticipo - farà il record di durata. Sarà il più longevo della storia repubblicana, supererà quello di De Gasperi, durato poco meno di quattro anni». Sembra una faccenda secondaria, persino un po' vanagloriosa e infantile. Non è così. Per Berlusconi arrivare al compimento della legislaturaè fondamentale. E' convinto che la nulla valga quanto «il record» per garantirgli una campagna elettorale vincente. Per questo è davvero pronto a tutto, incluse retromarce come quelle di ieri, pur di non mettere a rischio la sopravvivenza del governo. Se esita a toccare la squadra governativa è un po' perché teme che l'edificio si sfasci, e un po' perché vuole evitare che si possa parlare di Berlusconi-bis. Non è detto che non abbia ragione. Il mercato elettorale lo conosce bene, e la propaganda anche.
Sean
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02/02/2004 13:12 | |
"La nuova moneta crea inflazione? Lo considero uno scherzo" Il commissario Ue: "Non ammissibili eterogenee posizioni
all'interno dell'esecutivo e spesso dalla stessa personalità"
Monti, critiche al governo
"Basta speculare sull'euro"
"La nuova moneta crea inflazione? Lo considero uno scherzo"
Mario Monti
ROMA - "Voglio fare un invito accorato a tutte le forze politiche: smettetela di speculare sull'euro". Irrompe nel pieno della polemica sulle ricadute della moneta unica nel nostro paese, il monito del commissario europeo per la concorrenza Mario Monti. Monti non fa nomi. Ma dietro le sue parole non è difficile cogliere i destinatari del suo messaggio. "Non è ammissibile - sottolinea l'eurocommissario - che ci siano eterogenee posizioni sull' euro, spesso manifestate in maniera pittoresca all' interno del governo, e spesso dalla stessa personalità, non a distanza di mesi ma di giorni". Difficile non pensare ai continui affondi nei confronti della moneta unica fatti da Tremonti e Bossi. Ma anche Silvio Berlusconi finisce su banco degli imputati. Come non leggere in quel riferimento a "posizioni eterogenee" che mutamo in poco tempo, un riferimento all'affondo e al repentino dietrofront sulla moneta unica messo in atto dal presidente del Consiglio?
Comportamenti che hanno come risultato "la non credibilità dell' Italia come coguida all' interno dell' Europa" incalza il commissario. "Considero uno scherzo pensare che l'euro sia un fattore inflazionistico - insiste Monti - non nego che ci siano state "disattenzioni" anche nel campo dei consumatori e che il passaggio all'euro "possa aver comportato qualche difficoltà in più". Ma, per il commissario, questo non basta per dare un giudizio negativo sulla moneta unica, che va difesa con forza. Soprattutto perché "ha estirpato dall'Italia dei meccanismi inflattivi come la creazione di moneta e la dinamica del disavanzo pubblico cui guardavano con disattenzione e tassi di inflazione altissimi".
Per Monti il caso Parmalat avrebbe avuto ripercussioni sulla lira e sui tassi d'interesse, che "l'euro ha invece consentito di evitare". Apprezzabile, per Monti, l'intervento sull' euro di Berlusconi a Lubiana. "Forse è stato promozionale - commenta - ma lo condivido". L'eurocommissario chiude con "un invito accorato": "Le speculazioni sull' euro sono gravi, confondono la testa ai cittadini e non credo giovino a far considerare l'Italia un appetibile partner per posizioni di guida all' interno dell' Europa".
(2 febbraio 2004) Sean
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02/02/2004 18:25 | |
Re: Berlusconi a sorpresa: non sparate sull'euro
Scritto da: Sean1 02/02/2004 12.20
«Il governo non può controllare i prezzi. Devono pensarci le singole massaie, dedicando più tempo alla spesa»
Mi ero dimenticata quasi che in Italia sono solo le donne ("massaie" ) che pensano alla spesa, alla cucina e alla casa
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