"La chiusa"
di Conor McPherson
Teatro Stabile di Genova
al teatro Duse fino al 19 marzo
Insieme classica e moderna, la commedia racconta una storia in cui il contemporaneo disagio si salda in modo inseparabile con le leggende popolari. Tutto accade in un pub vicino a Sligo, nell'Irlanda occidentale. Qui due avventori abitudinari (Jack e Jim) stanno chiacchierando con Brendan, il proprietario, quando, accompagnata da un uomo d'affari sposato (Finbar), entra in scena una giovane donna (Valerie) che si è appena trasferita da quelle parti. Nel corso della serata, tutti fanno a gara per conquistare la nuova venuta e anche per questo, tra una birra e l'altra, si sbizzarriscono a raccontare storie spaventose e ossessionanti, attingendo al repertorio favolistico e leggendario della tradizione locale: storie di fantasmi che non trovano pace, che terrorizzano i viventi bussando alla loro porta o vengono evocati nel corso di una seduta spiritica, che si aggirano nel cimitero per farsi scavare la fossa. Anche Valerie, però, ha una sua storia da raccontare e quando lo fa questa s'impone terribile e "vera", sicuramente tale che dopo averla sentita nessuno e nulla potrà essere più quello di prima.
La critica anglosassone ha subito accolto con entusiasmo la nascita di un nuovo autore teatrale. «La chiusa è un moderno capolavoro», scrive "The Express", «ed è il mio candidato a essere il migliore testo teatrale del prossimo decennio. C'è un'accattivante e affascinante vena comica in questa commedia di McPherson che, a differenza di tanti altri testi irlandesi, non parla di tradimenti e di conflitti, ma di consolazione e di affinità umana. Sfido chiunque a rimanere sulla sua poltrona con gli occhi asciutti». E questa storia di fantasmi che «parla di perdenti alla ricerca di un'anima gemella» ("Daily Telegraph"), diventa così «un'opera delicata e costruita con leggerezza, dotata di un sempre convincente potere emozionale, che colpisce soprattutto per la sua capacità di trasformare in un istante l'ilarità in freddezza, la comicità nel sentimento di una sconfitta» ("Evening Standard").
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"Take me home to Mayo,
across the Irish sea
Home to dear old Mayo,
where once I roamed so free"