Scritto da: erikaluna 18/08/2004 20.11
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> La cicatrice insonne
> nella notte austera,
> gioca nella persistenza memoriale,
> rammendata beffardamente
> di croci e punti linee,
> stritolata di filo invisibile,
> respira inerme dalla vivida carne.
> La cicatrice insonne
> da cui stilla il ruscello di amarezza,
> lento e inspiegabile come il tempo,
> come il ritmo di azzurri fuochi in perpetuo canto,
> come le ombre blu che macchiano le emozioni.
> La cicatrice insonne è
> la crosta di cortina inespugnabile
> che solo il sole sfoglierà come un vecchio libro.
> Per sopravvivere senza sparire:
> non indossare il domani,
> colorarsi di luce senza farla penetrare,
> e nella mutilazione dell’esistere
> essere Nessuno:
> un arco, un cane,
> una tela, un viaggio.
> E così vincere.
> Le parole sono.
> Quel che c’è nel mio cuore,
> saldato anche da questa cicatrice insonne.
> Erikal.
>
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Erika! che piacere ritrovarti! ora sono troppo emozionato per la bella sorpresa, passerò dopo a commentare la tua poesia.
ti abbraccio
massimo