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Delusione

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2004 00:48
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E' così, come quando si torna su un luogo mitico del proprio ieri, pronto a rivedere, rivivere e rirespirare colori, atmosfere, momenti indimenticabii. Ma quest'aria è diversa, il cielo sembrava più azzurro, il sole più alto, quel ruscello non era più grande? E anche le facce della gente, le loro voci, il loro modo di passeggiare per il viale e per il mio mondo interiore stando sempre attenta a non calpestare l'anima, mentre adesso, qui, invece.

La chiamano la delusione del ritorno.

Sono rimasto qui fra voi, come ogni volta e in ogni luogo, abbastanza estraneo, a sufficienza per poter mantenere una visione oggettiva in quanto non coinvolta, non appartenente, così da poter leggere gli eventi non per giudicare, ma per valutare e capire, questo sì, guidato unicamente dalla libertà inderogabile delle sensazioni, che non conosce né mai lo potrebbe per propria natura atteggiamenti, limiti e calcoli diplomatici, e nemmeno qualsiasi altra forma di ipocrisia, di mascheramento.

E allora dico, in principio, che un luogo di parole che si incontrano per diletto ai fini artistici non può subire la mutilazione della discussione civile, che comprende tutto ciò che afferisce alla vita delle persone nella società, compresa la sfera sociale, ideologica, politica; chi fa arte non può sottrarsi all'interesse per la vita quotidiana degli esseri umani, né sottrarsi al confronto franco e aperto sulle relative problematiche, perché l'arte si fa per l'uomo concreto e non per i puri spiriti che se anche esistessero, esisterebbero in dimensioni lontane ed infinitamente parallele, né per gli struzzi che credono di poter cancellare la realtà interrandosi il capo. La discussione sulla realtà arricchisce sempre, sia chi vi partecipa, sia chi la segue in silenzio, anche quando in taluni casi può diventare aspra; succede persino che certe discussioni aiutino, magari alla distanza, a liberarsi di certi paraocchi tipici dell'ideologia, per cui sempre e senza eccezione alcuna da una parte tutto è giusto e pulito, dall'altra tutto sbagliato e sporco, mentre la realtà è sempre molto più colorata e sfumata, articolata e composita, e il confronto fra opinioni diverse aiuta a capirlo, specialmente quando ci si predispone al rispetto concreto, al vero ascolto, al ragionamento con la propria testa partendo dai fatti e non dai soliti slogans preconfezionati. In questo contesto trova legittimo posto anche la censura (mi spiace contraddirti, Sed), che certamente non verrà esercitata sulle opinioni, ma sull'insulto gratuito e sulle cretinate (tipo invitare a disunire l'Italia, incitare alla violenza e alla illegalità).

Poi, la libertà delle sensazioni mi porta a pensare ad un attacco concentrico portato da un gruppo unito, prima contro una persona indesiderata, quindi direttamente contro il Webmaster che evidentemente non ha ceduto alle sollecitazioni e alle pressioni più o meno esplicite messe in atto al fine di ottenere l'allontanamento coattivo di quella stessa persona dalla Comunità, i cui sbagli vengono ingigantiti a dismisura e non tollerati, le cui frasi vengono lette sempre in maniera provocatoria anche quando non ve n'è la benché minima intenzione, distorcendone la portata ed il significato. Succede a volte, troppe volte, che il crearsi di un'amalgama e di uno stretto legame amichevole che va oltre la stessa identità naturale del luogo "virtuale", sfuggendo di mano agli stessi protagonisti della vicenda venga a costituire la formazione di un gruppo che ogni giorno aggiunge un mattone al muro che si va erigendo, entro il cui perimetro è ammesso ad entrare soltanto chi si sottopone interamente alle regole non scritte del gruppo, escludendo chi non viene percepito come assolutamente omologo in tutto e per tutto. Questa situazione conduce inevitabilmente, parlo con ampia cognizione di causa ed esperienza, a due soluzioni alternative: alla formazione di una Comunità monolitica, chiusa e settaria; alla scissione della Comunità, con la fuoriuscita in blocco di un gruppo che magari andrà a creare entro un nuovo spazio una nuova Comunità, che avrà in sé tutte le carte in regola già in origine per essere monolitica, chiusa e settaria.

Io esprimo tutta la mia solidarietà al Webmaster Cobite del quale comprendo e condivido l'amarezza, e tutta la mia delusione per quanto ho letto in alcuni degli ultimi post.

Detto questo, né avrei potuto tacerlo senza sentirmi in grave peccato di omissione con la mia coscienza, chiudo la parentesi e torno in vacanza come già previsto e preannunciato, sino a metà mese.

Arrivederci.



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01/08/2004 19:46
 
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Sempre che mi sia consentito esprimermi, senza essere tacciato di "settarietà" o appartenenza a un clan, mi preme dirti, caro Walko, che queste affermazioni, che riporto, qui di seguito, non solo non fanno bene all'atmosfera che si è creata, ma, addirittura, fomentano altro di più grave.[SM=g27812]

Stona che tu, da un lato affermi di essere estraneo ai "fatti", dall'altro lanci accuse gravissime come, appunto, queste:


"Poi, la libertà delle sensazioni mi porta a pensare ad un attacco concentrico portato da un gruppo unito, prima contro una persona indesiderata, quindi direttamente contro il Webmaster che evidentemente non ha ceduto alle sollecitazioni e alle pressioni più o meno esplicite messe in atto al fine di ottenere l'allontanamento coattivo di quella stessa persona dalla Comunità, i cui sbagli vengono ingigantiti a dismisura e non tollerati, le cui frasi vengono lette sempre in maniera provocatoria anche quando non ve n'è la benché minima intenzione, distorcendone la portata ed il significato. Succede a volte, troppe volte, che il crearsi di un'amalgama e di uno stretto legame amichevole che va oltre la stessa identità naturale del luogo "virtuale", sfuggendo di mano agli stessi protagonisti della vicenda venga a costituire la formazione di un gruppo che ogni giorno aggiunge un mattone al muro che si va erigendo, entro il cui perimetro è ammesso ad entrare soltanto chi si sottopone interamente alle regole non scritte del gruppo, escludendo chi non viene percepito come assolutamente omologo in tutto e per tutto. Questa situazione conduce inevitabilmente, parlo con ampia cognizione di causa ed esperienza, a due soluzioni alternative: alla formazione di una Comunità monolitica, chiusa e settaria; alla scissione della Comunità, con la fuoriuscita in blocco di un gruppo che magari andrà a creare entro un nuovo spazio una nuova Comunità, che avrà in sé tutte le carte in regola già in origine per essere monolitica, chiusa e settaria. "


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02/08/2004 07:08
 
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Per quanto spiacevole possa essere, per chi "passa di qui a leggere" questa è la sensazione che emerge, giusta o sbagliata che sia. Dirlo non farà bene, ma tacerlo sarebbe ingiusto.


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Centro come sempre, amico Walko [SM=x142911]

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[SM=x142912] Giancarlo cobite




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