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I comunisti

Ultimo Aggiornamento: 02/07/2004 08:56
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16/04/2004 17:31
 
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Una poesia a cadenza decennale: l'avevo appena abbozzata nel 1984 in forma di canzone, l'ho scritta nel 1994 e poi obliata, confusa e coperta da troppe delusioni e troppe vicissitudini; oggi nel 2004, al termine di un lungo periodo di riflessioni, di studi, di dolore e di rabbia, nel momento in cui diventa necessario e urgente attribuire il giusto significato a parole troppe volte usate a sproposito, con qualche minuscolo ritocco ecco questa poesia tornare alla piena luce nella stesura finalmente definitiva e finalmente di nuovo, interamente, mia.



I COMUNISTI

I comunisti
si fermano per strada
a guardare la luna.
I comunisti
amano cantare
e qualche volta danzano
volando sulle note
di melodie soffuse
e canti popolari;
sovente si innamorano
anche già in là negli anni.
I comunisti
amano conoscere,
si impegnano a capire
cosa c'è dentro a un quadro,
a una canzone, a un libro.
I comunisti
hanno qualcosa
ancora da insegnare,
puoi leggere e capire il mondo
dagli anziani,
guardando i tagli
in quelle loro mani
che han stretto arnesi,
aste di bandiere,
mazzi di fiori
e canne di fucili.
I comunisti
con le loro mani
alzate nella notte,
sollevate nel cielo,
chiuse in un pugno
di riscossa e rabbia,
han dato schiaffi al vento
ed al dolore,
e hanno teneramente accarezzato
i propri figli, un sogno
e il loro amore.
I comunisti
riavvolgono la notte
nel velluto dei sogni
e in carta di giornale,
tra una bestemmia al vento
e una preghiera,
tra una cascata di ricordi
ed un bicchier di vino,
e riempiono il mattino
delle città nebbiose
o arroventate
attraversando l'orizzonte
in bicicletta.
I comunisti
son facili a commuoversi
e molte volte i loro duri sguardi
sanguinano di dolore
o commozione,
la loro voce inciampa
nel singhiozzo,
la loro rabbia di tuono
si fa muta.
I comunisti
hanno l'anima soffice
del bimbo,
hanno il cuore profondo
del vegliardo:
amano il mondo, amano la vita,
amano la bellezza e la speranza,
e non ammettono
che ci sia ingiustizia
e non sopportano
che ci sia dolore.
I comunisti
son rimasti i soli
a non confondere la dignità
col moralismo,
a non scambiare la libertà
col consumismo.
Molti si illudono
che i comunisti
viaggino ormai le strade del tramonto,
ma i comunisti
esisteranno ancora.
Noi, i comunisti,
esisteremo sempre!



   
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16/04/2004 18:05
 
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.....eheheheheheheh
Caro amico,
sebbene DIAMETRALMENTE OPPOSTO al tuo scritto, molto piacevole la tua opera.

Non ti curar di giudizi e sollazzi.... guarda avanti, il tempo, non temere, non passa!

( ma tu guarda che razza di matto.... ahahahahah)

Vittorio[SM=x142816]

17/04/2004 02:55
 
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Bella, assomiglia molto a GLI IPPOPOTAMI di Vecchioni, una ballata dedicata a chi?
Più nessuno è stato o è comunista!
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17/04/2004 10:15
 
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Certamente non si è comunisti perché si aderisce a un partito, perché lo si vota, e tanto meno perché ci rifà a qualche modello che la storia ha dimostrato sbagliato dalle radici: Urss, Cina, Jugoslavia, Cuba.

Il mio essere comunista risiede tutto in questa volontà e capacità di "fermarsi per strada a guardare la luna", senza prima fare i conti sul tempo "perduto", i soldi "non guadagnati". Essere comunista significa per me ritrovare lo slancio perduto, sottratto e occultato, per la costruzione di una vita davvero nuova, davvero diversa, in un mondo dove tutto appartiene a tutti, dove nessuno decide per gli altri e comanda sui propri simili, dove si lavora e si produce per il bene comune senza antagonismi, dove il non accumulare beni e ricchezze oltre una certa soglia e a prezzo del dolore e della miseria di molti non è nemmeno una regola morale, qualcosa previsto per legge, ma è veramente qualcosa di spontaneo e persino scontato. Chiamo tutto questo "comunista" perché è il suo nome, senza equivoci, senza infingimenti e senza confusioni con ciò che appartiene al passato: non a caso i "comunisti" di ieri non si chiamano più così e si direbbe che provino vergogna per il solo fatto di essersi qualificati come tali: davvero quei "comunisti" non esistono più, forse non sono mai esistiti sul serio. Oggi non sopravvive un programma, non c'è nemmeno un nuovo progetto: c'è solo una speranza, un'utopia comunista che parte dall'individuo. Nella poesia parlo di questo.


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17/04/2004 11:41
 
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Complimenti Walko, se non altro perché hai il coraggio di mostrare l'animo del comunista, quello vero e non quello dipinto a destra o a sinistra o domato per scopi tutt'altro che comunisti.

"I comunisti
si fermano per strada
a guardare la luna
."

Certamente è così, perché il comunismo è un'utopia! Un'utopia che da un'infinita fiducia all'uomo (come molte altre utopie del resto) e come tale deve essere visto, senza confonderlo con "partiti" o "dittature" più o meno "socialiste" ridipinte dall'occidente come comuniste per comodo di qualcuno.

Certo che il comunista sogna!
Deve sognare per vedere il mondo in cui spera.

" I comunisti
con le loro mani
alzate nella notte,
sollevate nel cielo,
chiuse in un pugno
di riscossa e rabbia,
han dato schiaffi al vento
ed al dolore,
e hanno teneramente accarezzato
i propri figli, un sogno
."



I comunisti sono uomini e non ha nessuna importanza se nel loro cuore credono ad un dio e altro. Se si dà fiducia all'uomo si dà fiducia anche al sentimento e all'amore che esiste dentro esso, e questo fintanto che non viene utilizzato come scusa per soffocare la libertà e la dignità di un altro uomo.

"I comunisti
hanno l'anima soffice
del bimbo,
hanno il cuore profondo
del vegliardo:
amano il mondo, amano la vita,
amano la bellezza e la speranza,
e non ammettono
che ci sia ingiustizia
e non sopportano
che ci sia dolore. "


Bravo Walko, perché hai saputo guardare al cuore dell'utopia senza confonderla o infarcirla di deviazioni di destra o sinistra come per secoli è stato per vari motivi fatto.


[SM=x142848]


Giancarlo cobite



17/04/2004 12:23
 
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umile la mia, di fronte alla tua, che è creazione d'alto spessore, anche se datata molto addietro negli anni, mi è cara, e te ne faccio dono:-)))



A mio Padre


figlia...
non era tempo di guardare altrove
tranne quella bottega
vetrina fosca di non so che velo
e dietro
alla rinfusa
riso
fagioli
e fave
la pasta sfusa
il lardo...
acciughe
olive nere
soppressate
...giorni di fame
pagavo con lezioni di latino
giorni di guerra
d'attesa...lutto

e poi la festa

una gassosa
fiaschi di vino
ognuno...appena 1/4
e
...al primo Maggio...
rosso d'un fiore
in bocca
e l'altro a sventolare
sui balconi




Ade

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17/04/2004 14:47
 
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non so se io son....
comunista( forse solo un presuntuoso "indipendente" di sinistra),ma trovo che il loro ideale sia troppo bello, per essere anche vero!!
Lamberto[SM=g27833] [SM=g27838]
18/04/2004 04:31
 
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A quanto mi risulta Walko, il Fine Dicitore MAI è stato comunista nel senso canonico del termine.[SM=x142852]

Ha votato un partito di governo, pur pentendosi; ecco sarebbe un lavoro interessante e nuovo: fare il pentito dei partiti che si votano[SM=x142874] .

Dovrebbero vergognarsi i leaders dei governi paralleli, uniti, triciclati, fusi, trasversali, romboidali, losangati, (im)pallinati, (in)capaci, allora è meglio che ci pentiamo noi cittadini[SM=x142904] [SM=x142905] , loro hanno la faccia di m.....enta.[SM=x142858] [SM=g27812]
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18/04/2004 09:56
 
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Non mi piace molto "commentare i commenti" alle cose che scrivo, ma bisogna ammettere che questo è un caso particolare, per cui mi sento in dovere di intervenire nuovamente, su tre interventi.

La poesia postata da Danzando è di una bellezza infinita (altro che spessori a confronto! Ne uscirei molto assottigliato): descrive e restituisce una realtà vissuta, quotidiana, fatta di vita, cose, carne e sangue in forma di ricordo poetico pieno di commozione, calore e amore. E' una poesia che dovrebbe trovare posto sulle antologie scolastiche.

Il commento di Cobite è praticamente perfetto: ancora una volta la sua sensibilità umana e intellettuale gli ha fatto cogliere appieno l'anima della composizione, il filo sottile di energia e di emozione che ne costituisce la linfa vitale.

Infine, preciso meglio quanto riferito da Fiordi: in effetti non ho mai aderito al Pci (tanto meno ai successivi Pds e Ds), ma sono stato comunista in gioventù, dall'età di 16 anni quando ho cominciato ad interessarmi ed occuparmi di politica; sono stato a lungo comunista e cattolico, senza cadere mai nella palude italiana del "cattocomunismo" organizzato, ma scindendo sempre la sfera ideale da quella spirituale, tenute insieme a mio parere dalla sfera etica, ma qui entriamo nel terreno delle mie indagini filosofiche e politiche, il discorso si farebbe lungo e quindi glisso, limitandomi ad un "concentrato" di pensiero secondo il quale semplicemente comunismo e cristianesimo sono perfettamente compatibili e complementari, anche se alcune contingenze verificatesi storicamente hanno causato in origine una errata forma di antitesi fra il magistero sociale della Chiesa e il pensiero di Marx, da cui il successivo antagonismo.
Tornando alla cronaca, da alcuni anni, direi una dozzina, ho perduto per strada fede e fiducia, non sto a spiegare i motivi ché dovrei scrivere un libro, anzi due; sta di fatto che mi ero sempre più chiuso e isolato (o andavo chiudendomi e isolandomi) in una forma di anarco-qualunquismo individualista e pessimista.
Giunto in questo quadro al suo limite estremo, varcato il quale si precipita nella misantropia e forse nella disperazione, ho intrapreso negli ultimi tre anni, lentamente, quasi inavvertitamente e non volontariamente la strada del ritorno, per cui al momento posso nuovamente affermare di essere "comunista" nell'accezione che ho spiegato in questa stessa poesia, e se ancora non mi sento di dirmi "cristiano" sul piano della fede e dell'ecclesia, già sono tornato ad essere filo-cristiano sul piano ideale e morale, così come lo ero "ai tempi belli"; ancora mi fa difetto la sfera spirituale, che è giustamente la parte più complessa da capire, sistemare e vivere coerentemente. Infine, com'è risaputo, alle ultime politiche ho votato per Forza Italia (per l'Europa non avevo votato e alle precedenti politiche votai per la Rifonda di Bertinotti); la motivazione principale di questa scelta era quella di evitare che questa cosiddetta sinistra (o sinistra liberale) del tutto scomunistizzata unita al centro del tutto scristianizzato dell'Ulivo-Margherita si cristallizzasse al potere, perpetuando il regime al tempo stesso ultraburocratico e liberista che aveva già cominciato a costruire. E' vero che il centro-destra al potere non ha certo fatto di meglio e ha fatto persin peggio sotto il mio personalissimo punto di vista; ma che la destra faccia la destra non è un dramma, né vedo validi motivi per cui ci si dovrebbe aspettare qualcosa di diverso; è quando a recitare la parte della destra ci si mette e si applica la sinistra, come han fatto Prodi, D'Alema e Amato nella Legislatura passata, che la cosa, come uomo di sinistra, come comunista, mi dà il voltastomaco. Perciò, nonostante tutto, non mi pento di aver votato nel 2001 contro il centro-sinistra, prima ancora che per il centro-destra.




02/07/2004 02:22
 
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I comunisti
son facili a commuoversi
e molte volte i loro duri sguardi
sanguinano di dolore
o commozione,
la loro voce inciampa
nel singhiozzo,
la loro rabbia di tuono
si fa muta.
I comunisti
hanno l'anima soffice
del bimbo,
hanno il cuore profondo
del vegliardo:
amano il mondo, amano la vita,
amano la bellezza e la speranza,
e non ammettono
che ci sia ingiustizia
e non sopportano
che ci sia dolore.
I comunisti
son rimasti i soli
a non confondere la dignità
col moralismo,
a non scambiare la libertà
col consumismo.


Questo pezzettino me lo tengo
perchè mi somiglia quasi al 100%

Grazie[SM=x142887] per questo dono che lessi ma non commentai
chissà perchè...



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02/07/2004 06:53
 
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ma chi......
quelli che mangiano i bambini...??!!
anatema!!!
ma mica sarai....comunista....??
saluti dal kamerata Lamberto
02/07/2004 08:18
 
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A Lambe'...





mica sarai NAZISTA???



( si scherza...un po'...vero? )

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02/07/2004 08:56
 
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Complimenti Walko, è una poesia che mi stamperò e rileggerò con il cuore, mi ha veramente emozionato.

Anto
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