Scritto da: Ally75 12/12/2004 1.06
e come funzionerebbe? e soprattutto qual'era la soluzione sotto gli occhi di tutti? non l'hai ancora detto...
oggi funziona nel seguente modo:
ti fanno un contratto a tempo determinato, ti tengono per i bonbon se vuoi continuare a lavorare e avere il rinnovo del contratto. Non hai nessuna garanzia, nessuna banca ti accenderà mai un mutuo e, se è un lavoro fisicamente usurante e ti fai male in scadenza di contratto.... beh al 99% t'attacchi al piffero.
E' facile parlare con una laurea o con un lavoro "garantito" e magari poco faticoso..... e non venirmi a dire che lavori 12 ore al giorno: vai in cantiere a trasportava i mattoni o a lavorare come metalmeccanico. Il lavoro fisico è massacrante rispetto al lavoro di concetto.....
Bisogna andare nei cantieri, nelle fabbriche lì dove ci sono le migliaia di lavoratori. Con l'attenzione a questa grande fetta di popolazione si fanno le riforme del lavoro non con una mobilità possibile solo con chi ha la possibilità e la forza di poter vendere il proprio know-how, la propria professionalità.
E dei milioni di lavoratori, quanti di questi hanno questa forza? Pochi e di solito sono tutte persone che vivono al di sopra della media.
Quindi non raccontiamoci fregnacce. Le favole si raccontano in tv.... e purtroppo molti ci credono.
Vuoi sapere come la vedo io? Qual è la soluzione a cui penso?
Intanto una politica del lavoro si puo' fare solo con una politica economica solida e un mercato del lavoro differenziato e qualificato.
In Italia, contrariamente ai ns colleghi europei, esiste una .... anzi NON ESISTE alcuna programmaticità sul mercato del lavoro e sul suo accesso.
Parto dalle basi per l'ingresso/formazione al mondo del lavoro:
- oggi nessun italiano (o una minoranza esigua) vuole compiere lavori di fatica.
- oggi tutti, e dico TUTTI, gli italiani possono raggiungere il diploma con una facilità ........... impressionante.
- l'accesso alle università non è regolamentato. Tutti si possono iscrivere ovunque e fare qualsiasi cosa. Abbiamo migliaia di medici e avvocati, letterati (solo per laurea) e pedagogisti. Cosa fanno? Si disperano perchè non trovano lavoro e qualcuno di questi fà perfino -e non perchè sia un lavoro da denigrare, ma per come ci si arriva- il netturbino!!!!
Basi economiche (non tocco le economie delle aziende in quanto si andrebbe su concetti complessi):
- un solo semplice punto: scaglioni Irpef. Non parlo dell'odiato cavaliere, ma a te sembra giusto che un Agnelli (per quei pochi e ricconi che son rimasti) vada a pagare di tasse quanto ad un funzionario di banca? Fermo restando che entrambi non muoiono di fame.... Ma ti sembra giusto? Equo?
Dico che bisognerebbe ripartire equamente le imposte e ritornare a più scaglioni irpef di qti ce ne siano oggi.... già ritornare a quelli prima dell'era berlusconi (quello del 95!) sarebbe una grande conquista.
Eppoi:
Specializzare la manodopera! Ma lo sai che ci sono pochi idraulici e per lo piu' improvvisati?
Lo sai che non ci sono carpentieri?
Insomma fornire alternative al cammino verso il mondo del lavoro.
Chi l'ha detto che un avvocato guadagna piu' di un idraulico? O che sia più felice?
La verità è che c'è un problema profondo ANCHE, ma non solo, di cultura.
Ci hanno fatto credere che dietro una laurea o ad un diploma ci sia chissà che.... che dopo ad un corso di studi segue sempre il lavoro. MA NON E' COSI'.
Il lavoro se lo vuoi te lo devi guadagnare, devi mettere passione in cio' che fai .... e non è detto che il lavoro sia dietro ad una scrivania..... e non è detto che farai proprio quello per cui hai studiato.
Il problema è di cultura della vita, di come la si intende, di come la si "interpreta"..... e purtroppo è una battaglia persa. Persa in partenza perchè son tutti - o la maggior parte - bocconi davanti alla tele.
Magari non guardano le lecciso o silvio. Magari guardano altro..... ma la sostanza è che la cultura della vita che si respira è viziata.
E per prendere delle belle boccate d'aria...... ce ne vole.