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Approvate le nuove norme sulla pirateria online volute da Urbani
Maggioranza e opposizione d'accordo: "Vanno modificate"
Il decreto sul "p2p" è legge
ma non piace a nessuno
Il testo varato per non far cadere le misure a favore del cinema
ROMA - Il Senato ha approvato il decreto Urbani sulla pirateria. Diventa dunque legge il contestato provvedimento che introduce sanzioni amministrative e penali per chi scambia file protetti da copyright attraverso servizi peer-to-peer come KaZaA o WinMX. Una legge della quale tutti (il ministro proponente, la maggioranza, l'opposizione) riconoscono i limiti e che un senatore di Forza Italia definisce addirittura "deleteria per il Paese".
Il decreto Urbani, varato a marzo in Consiglio dei ministri, arriva all'approvazione quasi fuori tempo massimo. Per questo, ieri il ministro dei Beni Culturali si è presentato in Senato chiedendo l'approvazione del testo senza modifiche e promettendo rimaneggiamenti futuri. "Chiedo al Senato il sacrificio di legiferare in modo normalmente ritenuto non opportuno, cioè attraverso lo strumento della decretazione d'urgenza", ha detto Urbani.
Il testo licenziato dal Senato mescola in un unico calderone provvedimenti contro la pirateria e misure d'urgenza a sostegno dell'industria cinematografica. Il Governo ha fatto leva su queste ultime per ottenere l'approvazione della legge, promettendo che la parte riguardante la pirateria sarà riesaminata. "Ci troviamo a chiudere un provvidemento con un articolo, il primo, che è deleterio per il Paese", ha dichiarato Franco Asciutti, senatore di Forza Italia. "Non abbiamo risolto i problemi perché non c'è tempo di rimandare il decreto alla Camera".
La vecchia legge sul diritto d'autore del 1941 prevedeva sanzioni penali per chi diffondesse materiale protetto "a fini di lucro". Il decreto Urbani modifica questa dicitura in "per tarne profitto", una definizione che, secondo molte interpretazioni di giurisprudenza, include anche chi non ottiene un diretto guadagno pecuniario dallo scambio di file. In altri termini, gli utenti di KaZaA rischiano il carcere, mentre chi si scarica un brano protetto da copyright può ricevere una multa che va da 154 a 1.032 euro. Asciutti e i senatori dell'opposizione puntano il dito contro questo punto della legge e anche contro la previsione di un bollino Siae per i file scambiati su Internet e di una nuova tassa sui masterizzatori.
La necessità di varare le misure a sostegno del cinema ha convinto anche l'opposizione a ritirare tutti i suoi emendamenti, sostituendoli con ordini del giorno nei quali si sollecita il Governo a modificare in tempi brevi la parte di legge riguardante lo scambio di file via Internet. Al momento del voto, i partiti della lista Prodi si sono astenuti, mentre Verdi e Comunisti italiani hanno votato contro.
"Il nostro giudizio sul decreto Urbani è un giudizio doppio per un provvedimento doppio", ha spiegato il senatore ds Luciano Modica. "L'articolo sui reati di pirateria è completamente sbagliato".
"Il decreto contro la pirateria è sbagliato nel metodo e nel merito", ha dichiarato il senatore verde Fiorello Cortiana. "Oggi finalmente abbiamo convinto anche il ministro Urbani, che in aula si è impegnato a presentare le necessarie correzioni. Abbiamo vinto una prima tappa, ma il nostro intento è vincere la corsa contro l'ignoranza sui temi di Internet e della società dell'Informazione".
(19 maggio 2004)